Spina: «Scommettiamo che tutte le spese sono bloccate tranne il pagamento di sindaco e assessori?»

E rivendica: «I biscegliesi, grazie all'opposizione, non dovranno sopportare gli aumenti Tari disposti da Angarano»

lunedì 2 dicembre 2019 9.24
A cura di La redazione
Un attacco senza sosta all'amministrazione comunale. Francesco Spina non fa sconti, anzi.

L'ex primo cittadino sferza nuovamente giunta e maggioranza: «Non dicono e non scrivono ancora che i biscegliesi pagheranno di meno la Tari grazie all'intervento dell'opposizione, dato che a seguito della sonora bocciatura del loro bilancio si confermeranno le aliquote e il regolamento del 2018 senza gli aumenti disposti da Angarano per il 2019» ha affermato.

«E poi Angarano non avrebbe dovuto restituire la metà dello stipendio (120 mila euro in cinque anni), che si sarebbe andata a sommare alla metà degli stipendi degli assessori nelle disponibilità del comune? Scommettiamo che tutte le spese sono bloccate tranne il pagamento delle indennità di sindaco e assessori? Rinuncino almeno alla metà dei loro compensi e risarciscano i biscegliesi dei danni che stanno arrecando alla città!» ha tuonato.

«Aver sbagliato con dichiarazioni false tutti gli atti di bilancio è un errore grave, come aver disposto proroghe private per tutti gli appalti pubblici (trasporti, mense, igiene urbana, pulizie degli uffici ecc). E hanno pure il coraggio di prendersela con chi sta denunciando (facendo risparmiare soldi e danni ai cittadini) e scoprendo le illegalità sulla cui buona fede o meno qualcuno ci dirà presto qualcosa!» ha aggiunto.

«Sono incapaci e bugiardi! Non dicono a nessuno che grazie all'opposizione dovranno rifare i calcoli della tari del 2019 e i biscegliesi pagheranno meno di quello che loro avevano imposto con il bilancio sbagliato. E vedremo se avranno il coraggio di firmare il contratto di igiene urbana che chiaramente non trova oggi copertura finanziaria (le firme e i pagamenti a singhiozzo di Angarano stanno facendo sobbalzare chi legge i suoi atti). Caro Angarano, le imprese sono tutte uguali, come tutti i cittadini. A che dobbiamo il trattamento differenziato degli interlocutori comunali?» ha concluso Spina.