«Statale 16 bis, uscita Bisceglie centro senza cartello»

Di Leo si è rivolto all'Anas. L'invito all'amministrazione comunale: «Si interessi alla questione»

domenica 20 febbraio 2022 9.59
«Per fortuna, questa triste pagina amministrativa biscegliese sta volgendo al termine. La tanto decantata "svolta", che ha racchiuso la destra con la sinistra, ha prodotto veramente poco per la città in ben quattro anni». Lo ha affermato l'ex consigliere comunale Marco Di Leo.

«Quest'amministrazione non è riuscita a dare un segno di vivo interesse per la comunità. Non è un caso che le innumerevoli e disinteressate proposte del sottoscritto, per le quali non è mai stata richiesta una cieca accettazione, siano state sempre inascoltate. La pillola di una linea politica assolutamente da dimenticare sarebbe stata meno amara se fosse stata dedicata la giusta attenzione ai piccoli problemi quotidiani, di facile e immediata risoluzione. La problematica che andrò ad evidenziare non è di diretta competenza dell'amministrazione comunale ma gradirei un vivo impegno da parte degli assessori preposti affinché possa essere prontamente risolta» ha spiegato.

«Nell'ultima settimana ho segnalato con Pec, all'Anas e per conoscenza al Sindaco, l'assenza della segnaletica sulla strada statale 16 bis all'altezza dello svincolo per Bisceglie centro. L'uscita, posta subito dopo una curva cieca, non risulta adeguatamente segnalata. Ciò determina una situazione di grave pericolo per gli automobilisti in transito. Auspico una celere risoluzione da parte dell'Anas, che ha già preso in carico il problema rispondendomi via Pec» ha osservato Di Leo.

«Spero anche nel concreto interessamento degli amministratori nel voler vigilare sulla pronta esecuzione dei lavori. Lo spirito, seppur fortemente deluso, non può che essere, come sempre, propositivo. Mi auguro che l'ultimo anno di amministrazione Angarano, ammesso che il mandato giunga alla sua naturale scadenza, possa essere quello del "sussulto d'orgoglio". Il principale beneficiario del cambio di passo e di metodo di lavoro non potrebbe che essere l'intera cittadinanza» ha concluso.