Tamponi Covid per i volontari del centro Caritas dei Cappuccini

I test sono stati donati da un'azienda molfettese

martedì 13 aprile 2021 9.38
A cura di Vito Troilo
Domenica 11 aprile, in occasione della Giornata della Misericordia e della Giornata nazionale della donazione di organi, la Caritas cittadina di Bisceglie ha ricevuto un grande "dono": la possibilità di poter effettuare dei tamponi rapidi per volontari e utenti.

«Ogni giorno oltre cento persone transitano nella struttura dei Cappuccini e l'occasione di effettuare uno screening che potesse dare tranquillità a volontari e utenti non è un aspetto secondario» hanno rimarcato i referenti biscegliesi dell'organismo pastorale della Cei per la promozione della carità.

«Grazie alla generosità della azienda molfettese Cons.frut srl sono stati effettuati una settantina di tamponi rapidi sia a volontari che a utenti che hanno accolto questa occasione» è quanto riportato. I tamponi sono stati rilevati da un medico farmacista assistito dall'infermiere Giovanni Battista Dell'Olio; una volta sottoposti al test, gli utenti hanno atteso ben distanziati e con tutta tranquillità nell'ampio giardino della struttura di via professor Mauro Terlizzi per i venti minuti necessari a ottenere l'esito che, fortunatamente, si è rivelato negativo per tutti.

«Una tappa importante per la struttura Caritas dei Cappuccini, dove sono presenti i locali di RecuperiAmoci con le cucine per i pasti caldi, l'Emporio eco-solidale, la struttura dormitorio e con i bagni per le docce, l'ala destinata a domicilio per i profughi» l'ha definita Sergio Ruggieri, coordinatore cittadino Caritas Bisceglie. «Coi tamponi effettuati da volontari e utenti che hanno accolto la possibilità rendiamo la struttura ancora più sicura».

Il volontario Caritas Carmine Panico ha ringraziato «i donatori che, col loro gesto, mostrano attenzione alla salute dei volontari e delle fasce più deboli della nostra città. Le attività della Caritas sono ben note; il Covid ha reso più povere tante famiglie biscegliesi ed è cresciuto il numero di chi è costretto a rinunciare alle cure per motivi economici e sociali. E fare un tampone non è certo la priorità per molti di loro».