"Combatterò per sempre", la storia di un atleta biscegliese non vedente

Lo sciatore nautico Tommaso di Pilato si racconta in un libro

mercoledì 10 luglio 2019 10.01
A cura di Pietro Losciale
Tommaso di Pilato è nato a Bisceglie il 22 gennaio del 1965. Terzo di sei fratelli, nel 1971 si è trasferito a San Giuliano Milanese (Milano) con il papà Giuseppe, ambulante di pesce, e mamma Francesca. Ama la musica e, fin da subito, mostra passione per il pianoforte, le tastiere e la chitarra.

Una storia apparentemente normale, a cui però manca un tassello: Tommaso è non vedente, dall'età di sei anni. A causa di un incidente, ha perso completamente la vista.

Ma la disabilità non è un limite. Nonostante la cecità, di Pilato è diventato uno sciatore nautico. E il suo palmares parla chiaro: nel 2003 ha conquistato il suo primo titolo mondiale di sci nautico a Schotten, in Belgio, per poi bissare l'anno successivo a Orlando, in Florida. Nel 2006 ha vinto il titolo europeo. Ai mondiali di Townswille (Australia) del 2007 ha conquistato la medaglia d'oro per combinata, slalom e salto, primo fra gli sportivi di quindici nazioni, e il bronzo nella figura. Nel 2008 ha vinto il titolo europeo a Recetto (Novara). Una carriera straordinaria, che è a lui valsa una personale premiazione da parte dell'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Di Pilato ha voluto raccontare la sua speciale storia nel libro "Combatterò per sempre". L'autobiografia è stata inserita in una collana già composta da due libri, "Se vuoi voli" del professore Ivan Borserini e "Maurizio l'Albatros" dell'ex atleta, primatista del mondo nel Penthatlon diversamente abile, Maurizio Nalin.

"Combatterò per sempre" è occasione per conoscere la vita e i traguardi, le gesta sportive di un atleta non qualunque. Una storia che merita di essere conosciuta perché nasconde un insegnamento morale di fondo: non bisogna mai porsi limiti, nella vita. Piuttosto, si persegua sempre e solo un obiettivo: combattere per sempre.