Bisceglie, Canonico spiega i motivi della mancata riconferma di Ragno

Il presidente è rammaricato per una risonanza mediatica definita «distorta»

giovedì 8 giugno 2017 10.00
A cura di Vito Troilo
Ha atteso qualche giorno e riflettuto sui contenuti della risposta, scegliendo i canali ufficiali del club per spiegare il suo punto di vista. Nicola Canonico ha spiegato, attraverso una dichiarazione rilasciata al sito www.forzabisceglie.it, per quali motivi ha deciso di non riconfermare Nicola Ragno alla guida della formazione nerazzurra.

Il massimo dirigente stellato ha espresso il suo rammarico «per una polemica che poteva tranquillamente essere evitata» e per la risonanza mediatica dell'accaduto, definita «eccessiva e spesso distorta». Qualche collega, effettivamente, ha fatto confusione tra due concetti diametralmente opposti: "mancata riconferma" è ben diverso da "esonero", un termine che BisceglieViva non ha mai utilizzato per raccontare la vicenda. Su questo punto il presidente ha ragione.

Le parole di Canonico confermano l'impressione che all'origine di tutta la questione ci sia un equivoco di fondo. «Il martedì successivo alla vittoria del campionato chiamai personalmente mister Ragno per parlare della futura stagione agonistica e di possibili atleti da riconfermare, prospettandogli la mia ferma volontà di proseguire con lui e di concedergli la possibilità di allenare per la prima volta nella sua carriera in un campionato professionistico» ha affermato il patron, aggiungendo: «La risposta fornitami fu tutt'altro che entusiasta, complice alcune sue perplessità dovute essenzialmente al suo principale impiego lavorativo. Il suo lavoro da impiegato in banca avrebbero potuto rappresentare un serio ostacolo per un ingaggio nei campionati professionistici e in tal senso sarebbe servita una seria valutazione con tutta la sua famiglia su che scelta prendere».

Fin qui sembra chiara l'intenzione di attendere una risposta da parte del tecnico molfettese. «Mi fu chiesto di poter riflettere qualche giorno, in modo da poter ponderare l´unica soluzione a lui possibile, ovvero una possibile aspettativa in banca. Pur consapevole che la legge 53/2000 in merito alle aspettative non permette che questa venga data per altri incarichi lavorativi, ma solo per gravi motivi familiari, personali o incarichi istituzionali, decisi di concedergli comunque del tempo per poter trovare una possibile soluzione, senza dargli nei giorni successivi ulteriori pressioni in merito» ha rimarcato Canonico.

«Dopo diversi giorni, a seguito della vittoria nella prima gara della Poule scudetto con l´Arzachena, non potendolo contattare al termine della gara perchè ancora impegnato nelle interviste con gli organi di stampa, fu mia premura chiamare il nostro direttore tecnico Vincenzo Milillo affinché potesse invitare mister Ragno a contattarmi appena terminate le interviste di rito. Da allora, fino all'ultima gara col Ravenna, non ho mai ricevuto quella chiamata ne ho mai avuto modo di sapere da Nicola Ragno quale fosse la sua scelta, in un silenzio, in barba al rispetto che dovrebbe esistere tra datore di lavoro e un dipendente, che ho reputato come un tacito rifiuto alla possibilità di rimanere con noi anche per la prossima stagione».

In poche parole, il presidente sostiene di aver atteso inutilmente una risposta da parte dell'allenatore. Da martedì 9 maggio (data del colloquio telefonico) a mercoledì 31 maggio (ultimo match stagionale) sono trascorsi 22 giorni. Tre settimane, nel calcio, sono tante e di sicuro sufficienti per prendere una decisione.

«Ho sempre lavorato sulla programmazione e in tale ottica voglio improntare il prossimo campionato professionistico con il Bisceglie. Il comportamento poco professionale di Nicola Ragno e la necessità di avviare e programmare la prossima stagione in tempi ottimali sono state le principali cause della mia decisione, presa di comune accordo con l´intero staff dirigenziale.
Con questo, voglio chiudere definitivamente questa polemica inutile, augurando a Nicola Ragno le migliori fortune calcistiche e di trovare una società che gli permetta di avere la fiducia, la tranquillità, gli uomini e i mezzi economici, per conquistare ulteriori vittorie»
ha concluso Nicola Canonico.