«Abbiamo proposto appello, la questione è ancora sub iudice»

Sentenza giudice del lavoro di Foggia, la posizione di Universo Salute

giovedì 13 maggio 2021 11.56
A cura di Vito Troilo
Il provvedimento emesso martedì 11 maggio dal giudice del lavoro del Tribunale di Foggia, Lilia Ricucci, col quale è stata rigettata l'opposizione di Universo Salute srl all'esecuzione del precetto volto a ottenere il riconoscimento di oltre 14 anni di stipendi arretrati a una dipendente della sede dauna dell'ex Casa della Divina Provvidenza (link all'articolo), è oggetto di forti contestazioni da parte dell'azienda che nel 2017 ha rilevato i complessi aziendali dell'Opera Don Uva di Bisceglie, Foggia e Potenza.

Universo Salute, rappresentata da Gaetano Pecoriello, presidente del Consiglio di amministrazione, ha diffuso una nota a proposito di quanto emerso: «Appreso il comunicato stampa dello studio degli avvocati Gabriella Guida e Vincenzo De Michele, con riferimento alla sentenza del Tribunale di Foggia dagli stessi richiamata, ritieniamo tale sentenza errata e lesiva dei nostri diritti» è quanto riportato.

«L'azienda ha già conferito mandato ai propri legali per proporre appello, avvalendosi esclusivamente dei rimedi tipici previsti dal nostro ordinamento giuridico. La questione, dunque, lungi dall'essere stata definitivamente risolta, risulta ancora pienamente sub iudice e la società confida per un pieno accoglimento dell'impugnazione».

Passaggio molto duro, quello rivolto da Universo Salute riguardo «l'uso distorto degli strumenti di comunicazione finalizzato a rendere mediatico un processo che non ha alcun interesse pubblico e in cui la società è stata chiamata a rispondere per fatti di terzi, rispetto ai quali risulta essere del tutto estranea.
Verosimilmente, come si desume anche dalle espressioni contenute nel comunicato, lo scopo della diffusione mediatica della vicenda sembrerebbe essere quello di rivolgere un invito implicito agli ex dipendenti della Cdp, espressamente evocati, ad intraprendere azioni nei confronti di Universo Salute, che, peraltro, si rivelerebbero manifestamente infondate». La nota dell'azienda è conclusa da un chiaro riferimento all'opzione di «proporre sia in sede disciplinare che in sede penale le opportune azioni per tali condotte e per tali affermazioni».