Caso Innovapuglia, i consiglieri regionali 5 Stelle si rivolgono all'Anac

Laricchia e Conca: «Emiliano non può continuare a usare agenzie e società in house come poltronifici utili solo per la sua campagna elettorale»

venerdì 14 giugno 2019 21.12
«Una nomina che risale al 28 luglio del 2017, quando Spina era formalmente ancora sindaco di Bisceglie e per questo l'incarico sarebbe stato inconferibile in base al decreto legislativo 39 del 2013 che all'articolo 12 stabilisce: "Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale sono incompatibili con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15 mila abitanti", come appunto Bisceglie, e all'articolo 7 vieta a chi nei 12 mesi precedenti sia stato componente della giunta o di un consiglio di un comune oltre i 15mila abitanti, come nel caso del comune di Bisceglie, "di assumere gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale". L'avvocato Spina era anche già presidente del GAL Ponte Lama, ente di diritto privato in controllo pubblico della regione Puglia».

Su queste basi i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Antonella Laricchia e Mario Conca hanno richiesto un parere all'Anac sulla nomina dell'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina a consigliere della società InnovaPuglia. «Apprendiamo nuovi particolari su questa nomina, sulla quale vogliamo fare la massima chiarezza. Per questo chiediamo all'Anac un parere sulla legittimità della nomina e sulla eventuale revoca. Addirittura sembrerebbe che Emiliano pur di nominare Spina sia andato contro quanto stabilito da una delibera di giunta da lui stesso firmata sulle "Misure organizzative per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza"» hanno spiegato.

«Se tutto questo fosse confermato ci sarebbero pesanti conseguenze, dal momento che sempre il decreto legislativo 39 del 2013 stabilisce che "i componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono responsabili per le conseguenze economiche degli atti adottati e non possano per tre mesi conferire gli incarichi di loro competenza". Andremo avanti per ricostruire tutti i tasselli di questa vicenda: Emiliano non può continuare a usare agenzie e società in house come poltronifici utili solo per la sua campagna elettorale» hanno concluso Laricchia e Conca.