Cassazione: "Contro De Vito solo congetture". Galantino: «Orgoglioso di averlo difeso»

Il parlamentare biscegliese si toglie qualche sassolino dalla scarpa e attacca i 5 Stelle

domenica 25 agosto 2019 12.42
La Corte di Cassazione ha stabilito che non sussistono dati indiziari sufficientemente motivati per ritenere che Marcello De Vito, ex presidente del consiglio comunale di Roma, facesse parte del presunto "gruppo criminale" guidato dall'imprenditore Luca Parnasi. Annullata, con effetto immediato, l'ordinanza d'arresto disposta (con l'applicazione dei domiciliari) nei confronti dell'esponente politico.

«All'epoca fui vittima anch'io di un linciaggio mediatico per aver difeso De Vito» ha ricordato il parlamentare biscegliese Davide Galantino, ora nel gruppo misto. In una nota ufficiale del Movimento 5 Stelle si leggevano testuali parole: "Il deputato Galantino può andare nel Pd, anzi lo invitiamo proprio ad andare nel Pd, o in Forza Italia, insomma in qualsiasi altro posto che non sia il Movimento 5 Stelle". Fa strano vedere oggi Di Maio e Zingaretti seduti allo stesso tavolo, ma dopo aver cambiato idea su qualsiasi cosa, questo non mi meraviglia» ha aggiunto.

«Ho sempre ostentato le mie idee senza timore di essere relegato ai margini. C'era un tempo infatti, in cui prendevo posizione per la gogna mediatica propinata a Marcello De Vito, il presidente del consesso capitolino, arrestato per corruzione in ordine ai fatti dello stadio di Roma.
Recriminavo l'ingiustizia del processo mediatico. Di aver messo alla gogna un uomo che non poteva difendersi.
L'applicazione di una misura cautelare, infatti, non sempre determina la colpevolezza dell'indagato che all'esito del processo può anche essere assolto.
O ancora, l'applicazione di una misura cautelare può essere anche il frutto di un provvedimento meritevole di approfondimenti. Così è stato per Marcello De Vito» ha rimarcato Galantino. «La Corte di Cassazione ha decretato che avevo ragione di difendere Marcello De Vito. Felice di aver sempre esternato le mie opinioni come ogni rappresentante dei cittadini dovrebbe fare» ha concluso.