Comparto pesca in crisi per la chiusura di 20 mila ristoranti in Puglia

Crescono gli acquisti di prodotto surgelato. Le raccomandazioni di Coldiretti

martedì 17 novembre 2020
Nuova, pesante battuta d'arresto per il settore della pesca pugliese in conseguenza della chiusura (almeno per quanto riguarda il servizio ai tavoli) di quasi 20mila ristoranti in seguito alla seconda ondata del Covid e delle restrizioni imposte nella zona arancione. Secondo i dati raccolti da Confcommercio si registrano cali fino al 40% e un notevole rallentamento delle vendite all'estero, mentre per l'Ismea gli acquisti di prodotto surgelato sono aumentati del 2%, a discapito del pescato locale con le barche - comprese quelle delle marinerie biscegliesi - ferme nei porti.

«La situazione delle marinerie in Puglia è molto grave per il crollo della domanda sui mercati italiani ed esteri a causa del Covid, con l'azzeramento degli ordini, per la chiusura 7 giorni su 7 dei ristoranti» ha spiegato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. «Vanno assolutamente aiutate a superare il momento di grande difficoltà. Le limitazioni alle attività di impresa devono prevedere un adeguato sostegno economico e iniezioni di liquidità lungo tutta la filiera e interventi a fondo perduto per salvare gli agriturismi, un esempio straordinario del turismo rurale ed enogastronomico».

Di assoluto rilievo i numeri del pescato in Puglia, il cui valore economico è pari all'1% del Pil pugliese e arriva fino al 3.5% se si considera l'intero indotto che conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura.

«Già in tempi ordinari quasi 8 pesci su 10 consumati sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell'obbligo dell'indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall'estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy» ha sottolineato Muraglia. «L'emergenza Covid ha aggravato lo scenario con la vendita quasi esclusiva di pesce importato dall'estero e surgelato. I pericoli maggiori per l'Italia provengono dal pesce spagnolo, come tonno e pescespada, con alto contenuto di mercurio e dal pesce francese, sgombro in primis, per l'infestazione del parassita Anisakis».

L'emergenza Covid ha causato un balzo record del 90% delle consegne nelle case soprattutto per quanti, come gli anziani, hanno maggiore difficoltà ad affrontare le lunghe file dei supermercati, con le consegne a domicilio effettuate direttamente dalla rete delle aziende agricole di Campagna Amica in tutta la Puglia che garantiscono alle famiglie prodotti locali, a chilometro zero e a miglio zero nel caso del pesce, che non devono percorrere grandi distanze prima di giungere a tavola.