Didattica mista, protestano anche i docenti del terzo circolo didattico

«Lasciare che siano i genitori a scegliere lede la libertà di insegnamento e svilisce il ruolo dell'insegnante»

domenica 10 gennaio 2021
Gli insegnanti del terzo circolo didattico di Bisceglie hanno manifestato la loro convinta adesione ai contenuti della lettera aperta diffusa dai colleghi della scuola secondaria di primo grado "Riccardo Monterisi" e rivolta al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sulla questione dell'organizzazione della didattica in questa fase dell'emergenza epidemiologica (link all'articolo).

«Nonostante tutte le misure adottate per contenere la pandemia in atto come lo scaglionamento di ingressi e uscite degli alunni e lo sdoppiamento delle classi, con l'intenzione di rientrare quanto prima e rimanere in presenza, queste non hanno scongiurato il pericolo di contagi verificatosi tra il personale scolastico» hanno spiegato i docenti.

«La scuola dell'infanzia, spesso dimenticata, è sempre stata in presenza nonostante non sia possibile mantenere alcun distanziamento e in molti condivide gli spazi con la primaria» hanno aggiunto.

«Siamo preoccupati per l'evolversi della situazione e stanchi di dover fronteggiare la didattica mista, che non offre a tutti le stesse opportunità, che raddoppia la mole del nostro lavoro e rende vano il principio di inclusione e integrazione sancito dalla Costituzione. Lasciare che siano i genitori a scegliere quale tipo di didattica preferire per i propri figli lede la libertà di insegnamento, sminuisce e svilisce il ruolo del docente.
La modalità a distanza si basa su principi metodologici e didattici differenti rispetto a quella in presenza. Pertanto è impossibile prevedere una didattica che comprenda le due modalità senza penalizzare una a discapito dell'altra» hanno concluso i firmatari, augurandosi «che si proceda con investimenti concreti e certi nella scuola mirati a potenziare la rete internet e soprattutto a diminuire il numero degli alunni per classe e che la scuola torni ad avere un ruolo centrale nello sviluppo delle future generazioni».

La lettera è stata sottoscritta da Raffaella Di Lena, Valeria Belsito, Elisabetta Papagni, Vincenza Carabellese, Mariateresa Lasorsa, Francesca Preziosa, Rosaria Pestillo, Lucrezia De Feudis, Antonia Occhionigro, Raffaella Amoruso, Antonia Picca, Rosa Fiore, Aurelia Sinigaglia, Ida Esther Spadavecchia, Patrizia Sforza, Elisabetta Roselli, Francesca Rosa Preziosa, Annamaria Maenza, Antonia Boccasile, Marilena Carito, Serafina Quercia, Antonia Di Benedetto, Nicoletta Caravella, Gabriella Mancini, Elda Silvestris, Carmela Facchini, Rosa Di Molfetta, Mariangela Lopopolo, Lucia Patruno, Giuseppina Garofalo, Donata Preziosa, Isabella Soldani, Giovanna Valente, Laura Sciannameo, Luigi Rizzi, Angela Antonella Chiariello, Elisabetta Gadaleta, Claudia Pesce, Barbara Lobasso, Ida Baldini, Marta Tammacco, Maria Angione, Elisabetta Brescia, Paola Prete, Anna Terrone, Rosalba Pasquadibisceglie, Antonella Valente, Alfonso Grimaldi, Porzia Caputi, Giovanna Ciaccia, Annalisa Pepe, Michela Di Pinto, Vittoria Facchini, Petronilla D'Aversa, Giuseppina Leone, Francesca Di Pinto, Nicoletta Valente, Federica Cassanelli, Antonia Storelli, Girolamo Massimo Bruni, Elena Valente, Cinzia Di Leo, Mariagrazia Rutigliano, Grazia Lopopolo, Simona Maria Monterisi, Antonia Di Pinto, Francesca Capurso, Pasqua Ninetta Farinola, Andreina Galantino, Lucia Di Buduo, Isabella Di Liddo, Annamaria Simone.