Dramma Afghanistan, Galantino attacca Boldrini: «Non sa di cosa parla»

L'ex presidente della Camera aveva proposto il riconoscimento della protezione ai perseguitati che cercano di lasciare il Paese. Il deputato biscegliese: «Sono 38 milioni di abitanti»

lunedì 16 agosto 2021 9.37
«Un giorno triste per l'Afghanistan e per tanti nostri militari che - in quel luogo - ci hanno lasciato la pelle». Il parlamentare biscegliese di Fratelli d'Italia Davide Galantino, militare di professione, non ha esitato a definire in questo modo la rapida evoluzione della situazione politica nel paese asiatico.

«I talebani hanno ripreso con estrema facilità Kabul e l'intero territorio afgano e hanno annunciato la nascita, a breve, dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan» ha aggiunto il deputato, rimarcando come essi siano entrati in possesso anche di armi e mezzi abbandonati sul posto dalle forze della coalizione internazionale che lì si erano insediate nel lontano 2001.

«È triste soprattutto l'annuncio di Laura Boldrini che già parla di riconoscimento e protezione alle tante persone che fuggiranno. L'Afghanistan ha 38 milioni di abitanti e forse non si rende conto di quel che dice» ha evidenziato Galantino, rincarando la dose nei confronti dell'ex presidente della Camera: «Prima mette in dubbio l'operato dei nostri militari nelle missioni internazionali che - loro sì - erano in quel teatro e sono presenti in tanti teatri esteri per garantire la pace, poi pensa di risolvere le crisi umanitarie nel mondo con l'accoglienza, sulla pelle di milioni di italiani già in ginocchio e che devono subire anche gli effetti delle assurde politiche immigrazioniste».

Per Galantino «vivere a casa propria è un diritto non una concessione. I nostri militari garantivano quel diritto. Laura Boldrini non sa di cosa parla».

L'esponente ex Sel, ora nel Pd, aveva affidato il suo punto di vista sulla questione a un tweet: «Conosco e amo l'Afghanistan. La presenza militare multinazionale non è mai stata la soluzione. Dopo 20 anni, un epilogo tragico. Penso alle minoranze, alle donne: che ne sarà di loro? Va riconosciuta la protezione alle persone perseguitate che fuggiranno. Glielo dobbiamo».