Fials: «Quale futuro per il "Vittorio Emanuele II"?»

Chiesta al Sindaco Angarano la convocazione di un consiglio comunale monotematico

martedì 22 giugno 2021 17.56
«Per quanto tempo ancora il "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie resterà Covid hospital?» È l'interrogativo rilanciato da Fials Bat in una nota. «Considerata la netta diminuzione dei ricoverati affetti da Covid-19, perché si continua a mantenere ancora chiuso un intero ospedale con 160 posti letto?» si sono chiesti i segretari provinciali dell'organizzazione sindacale Angelo Somma e Sergio Di Liddo.

«Perché molti ospedali della Regione Puglia hanno già riconvertito i posti letto garantendo le riprese delle regolari attività sanitarie mentre all'ospedale di Bisceglie le altre funzioni sono ancora bloccate? Qual è la programmazione sanitaria decisa dalla Direzione generale dell'Asl Bt per la struttura biscegliese?» hanno aggiunto i due sindacalisti, facendo riferimento ai servizi delle altre unità operative, bloccati da marzo 2020. Sarebbero 35 i ricoverati affetti da Covid nel presidio di Bisceglie secondo quanto reso noto dalla Fials.

L'organizzazione ha richiamato «tutte le forze politiche del territorio alle proprie responsabilità invitando il Sindaco di Bisceglie a convocare con massima urgenza un consiglio comunale monotematico, al fine di trovare risposte concrete e soluzioni atte a riattivare le regolari attività sanitarie anche per l'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, utilizzando al meglio le specializzazioni ancora presenti nelle unità operative.

A nostro giudizio infatti, questo graduale processo di riconversione è attuabile da subito se si considera che l'ospedale di Bisceglie ha un accesso indipendente di un'intera ala/palazzina con apposito percorso dedicato, tale da garantire così condizioni di totale sicurezza per pazienti e operatori sanitari, senza contatto con l'area Covid-19».

Per la Fials, «con la chiusura dell'ospedale di Bisceglie si riducono ulteriormente i posti letto, già fortemente carenti nella Bat in rapporto alla popolazione del territorio».