In viaggio in Puglia con Donald Trump. Pinuccio fa ridere e riflettere Bisceglie

Alle Vecchie Segherie Mastrototaro l'ultimo libro del faccendiere Giannone

mercoledì 22 novembre 2017 8.06
A cura di Serena Ferrara
Ad ascoltare l'esilarante invenzione di un viaggio con Trump a spasso per il Mezzogiorno c'erano persone a perdita d'occhio. Sedute, in piedi, stipate sulle scalinate, davanti al maxischermo o in fondo al salone.
Alle Vecchie Segherie Mastrototaro, per l'incontro organizzato dal Presidio del Libro con il Mondadori Bookstore di Bisceglie, Pinuccio è stato atteso come un vero ospite d'onore. Accolto dagli applausi e rincorso per il firma libri finale. Da vera superstar, un po' perché è amico di Bisceglie (meno del suo ex sindaco Francesco Spina) da lunghi anni, un po' perché sulla "città delle rotonde" Giannone è sempre aggiornatissimo e prolifico di gag.
All'incontro del 21 novembre, però, ha parlato di altro. Del suo "TrumpAdvisor" (Mondadori, 2017), guida alla Puglia che allo straniero nessuno dovrebbe raccontare mai.

Nel monologo sul palco delle Vecchie Segherie, ha ricostruito l'immaginario viaggio che Donald e Pinuccio affrontano per il Sud Italia. Esilaranti, imbarazzanti, spesso più imbarazzati che meravigliati, partono a bordo di una Fiat Ritmo per un tour d'eccezione, Melania e il fidatissimo Sabino al seguito.
«Viaggiando - spiega da subito Pinuccio, che era partito con l'intento di una critica al sistema americano - mi sono reso conto che non potevo dire nulla a Trump perché qui stiamo messi molto peggio di lui. A partire dalle case, in cui ci piazziamo un salotto che a nessuno è dato frequentare e un bagno di rappresentanza che nessuno deve usare mai. Con questa schizofrenia che diritto abbiamo di esprimere giudizi sulla Casa Bianca?
Neanche l'Italia politica può fare una critica a Trump. Nel nostro viaggio i politici li abbiamo incontrati tutti: Emiliano che mangiava le cozze a Polignano, Renzi che pregava Padre Pio per vincere le elezioni col Rosatellum (e vattelo a spiegare a Trump che è una legge in cui vince chi capita a tiro), Salvini vestito da nero coi piedi nell'acqua di mare che cercava di convincere i migranti a tornare sulle coste di partenza. Ho visto Trump raggiante dirmi che siamo più bravi di lui, perché lui al Messico di muro ne ha messo solo uno, noi ai migranti ne costruiamo quattro e li chiudiamo dentro finché decidiamo noi».

Nel viaggio tra le brutture del Sud, Pinuccio e Donald hanno transitato per la centrale Enel a carbone di Cerano, dove si produce un quinto della C02 di tutta Italia; sono passati per l'Ilva e per Melfi, per i pozzi di Petrolio a pochi km dal Pertusillo, l'invaso più importante di Acquedotto Pugliese, per la sterminata discarica che deturpa la Sila.
Morale della favola: «Non me la sono sentita più, dopo tutto questo di criticare Trump. Questo libro è diventato così un'occasione di autocritica. La stessa che spero facciano i nostri politici e la nostra classe dirigente. Alle elezioni io voterò non chi si vanta, ma chi, onestamente, mi dirà: sai... sono una merda, più o meno come te. Per cui mettiamoci d'accordo e cerchiamo di darci da fare per riparare ai danni che abbiamo commesso. Insieme».
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