«Nessun comportamento antisindacale da parte dell'Asl Bt». Rigettato il ricorso dell'Usppi

Confermata la legittimità del trasferimento di tre dipendenti dal pronto soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie

venerdì 19 maggio 2023 15.42
Una condotta regolare. L'Asl Bat non ha adottato alcun comportamento antisindacale. È quanto stabilito da Angela Arbore, giudice del lavoro del Tribunale di Trani, con una sentenza in merito alla questione del trasferimento di tre dipendenti in servizio al pronto soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie e iscritti all'organizzazione Usppi.

L'operato dell'azienda sanitaria non si è rivelato stato lesivo dell'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. Nessuna condotta antisindacale, pur se si è palesato un oggettivo "momento di tensione" tra la sigla sindacale e la direzione generale dell'Asl Bt circa alcune problematiche del pronto soccorso della struttura sanitaria biscegliese.

La vicenda ha preso le mosse da un ricorso presentato dal sindacato autonomo della sanità, tramite gli avvocati Alessandro Ieva e Michele Presicci. Il giudice, accogliendo la tesi dell'avvocato Andrea Scarpellini Camilli dell'ufficio legale Asl Bat, ha stabilito che il trasferimento dei tre iscritti Usppi non poteva considerarsi illegittimo: per due di questi non era necessario il preventivo nulla osta sindacale, in quanto non risultavano dirigenti del sindacato; per il terzo, componente della Rsu aziendale, il trasferimento era avvenuto non solo nel medesimo territorio, ma «addirittura nei medesimi edifici» e perciò non c'era bisogno del via libera Usppi.

La vertenza di lavoro, prima di approdare nelle aule giudiziarie, aveva suscitato clamore mediatico, con la mobilitazione dell'organizzazione attraverso diverse manifestazioni di protesta, comprese una a Bari davanti alla sede della giunta regionale e un'altra ancora ad Andria davanti alla direzione generale dell'Asl Bat. I dirigenti, a più riprese, avevano chiesto al presidente della Regione Emiliano il licenziamento del Direttore generale Tiziana Dimatteo. I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali per 1800 euro.

Sul punto, sono intervenuti Fp Cgil, Uil/Fpl, Fials e Nursing up con una nota congiunta firma dei rispettivi rappresentanti sindacali, Remini/Marzano, Longo, Somma e Sgarra.

«Dopo aver reiterato censure all'operato della dottoressa Tiziana Dimatteo Direttrore generale della Asl Bat, che invece con autorevolezza e competenza sta guidando l'azienda sanitaria, anche attraverso manifestazioni di protesta a cui hanno partecipato, come al solito solo poche persone, un sindacato che peraltro non è in possesso del requisito della "maggiore rappresentatività" (perché non firmatario di contratto) ha pensato bene di trascinare Dimatteo in Tribunale a Trani attribuendole la responsabilità di aver posto in essere una condotta antisindacale.

Ebbene il Tribunale di Trani, lunedì 15 maggio 2023 ha stabilito che la dottoressa Dimatteo non ha posto in essere alcuna condotta antisindacale, che i trasferimenti di personale nell'ambito dell'ospedale di Bisceglie sono pienamente legittimi ed ha condannato il sindacato ricorrente addirittura a pagare 1.800,00 euro di spese legali a favore della Asl Bat.
A differenza di costoro, abituati a compiere azioni scomposte e fare accuse infondate, come ha dimostrato il tribunale di Trani, questre organizzazioni sindacali, pur nel rispetto dei ruoli, esprimono apprezzamento verso la gestione della dottoressa Dimatteo che ha segnato evidentemente un notevole "cambio di passo" e di discontinuità nella governance dell'azienda».