Spina: «Di Pierro si dimette dopo la mia interrogazione consiliare ancora senza risposta»

L'ex Sindaco ricorda la vicenda di Vittorio Preziosa, conclusasi con un'assoluzione della Corte dei Conti, e attacca alcuni giornalisti «che oggi sono completamente distratti»

mercoledì 13 gennaio 2021
Una presa d'atto, forse con un pizzico di sorpresa in meno rispetto a quella provata da altri esponenti politici nell'apprendere la notizia - lanciata da BisceglieViva nel pomemriggio di martedì 12 gennaio - delle dimissioni di Mauro Di Pierro dall'incarico di capo di gabinetto del Comune di Bisceglie (link all'articolo). È di Francesco Spina la prima reazione ufficiale a quanto accaduto: «Il capo di gabinetto di Angarano si è dimesso dopo la mia interrogazione consiliare, a tutt'oggi ancora senza risposta» ha commentato l'ex Sindaco.

«La giustizia vince sempre contro mestatori e calunniatori! Le dimissioni di Di Pierro sono il logico e coerente epilogo della campagna rivolta contro la mia amministrazione fino a tutto il 2017, che oggi si sta riverberando contro Angarano & company» ha aggiunto, ricordando che «nel novembre 2017, su "anonime" segnalazioni di "svoltisti" di fatto, mi si metteva sotto processo per la nomina del capo di gabinetto (Vittorio Preziosa), andato in pensione prima dell'entrata in vigore legge Madia».

Spina non le ha mandate a dire anche nei confronti di alcuni giornalisti «che oggi sono completamente distratti ma in quei giorni mi hanno sbattuto sulle pagine nazionali durante la campagna elettorale per le politiche» e ha evidenziato l'assoluzione con formula piena decretata dalla Corte dei Conti per la perfetta legittimità degli atti (link all'articolo) con relativa condanna del Comune di Bisceglie al pagamento delle spese processuali.

«All'inizio del 2020 ho chiesto con un'interrogazione consiliare - discussa solo in agosto - se Angarano avesse intenzione di confermare e pagare il capo di gabinetto andato in pensione non prima ma dopo l'entrata in vigore della legge Madia e il Sindaco ha continuato a farlo decidendo di non intervenire con la revoca del suo atto monocratico di nomina, il che ora potrebbe aggravare la sua eventuale responsabilità erarial e penale» ha sostenuto l'esponente di minoranza.

«Di Pierro si dimette per tentare di "salvare" se stesso e Angarano da possibili conseguenze giudiziarie, visto che la mia interrogazione aveva sollevato il caso e credo proprio che nessuna autorità giudiziaria avrebbe fatto "due pesi e due misure"» è l'opinione di Francesco Spina. «Non è una favola che finisce bene per i buoni e male per i cattivi, ma semplicemente l'applicazione corretta delle norme di legge al netto delle strumentalizzazioni opinionistiche e delle cattiverie di quegli "svoltisti" che, a forza di fare e dire calunnie contro l'amministrazione Spina (registrando sconfitte in ogni sede giudiziaria), hanno "seminato tanto di quel vento che oggi raccolgono furibonde tempeste"» ha concluso.