Un grido di pace dai banchi di scuola: il San Giovanni Bosco-Battisti-Ferraris manifesta per Gaza

Un atto di solidarietà profondo, che sottolinea il ruolo fondamentale della scuola

lunedì 22 settembre 2025 14.55
A cura di Marina Laurora
Ancora una volta, l'Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco-Battisti-Ferraris si conferma sensibile e reattivo di fronte alle grandi sfide del nostro tempo. In risposta alla drammatica situazione che da mesi affligge la Striscia di Gaza, la scuola ha scelto di non rimanere in silenzio. Invece di aderire allo sciopero simbolico promosso a livello nazionale in data odierna, l'intera comunità scolastica ha deciso di manifestare attivamente con un sit-in carico di significato.

L'iniziativa, fortemente voluta dalla nuova dirigente scolastica prof.ssa Emilia Nenna, è stata resa possibile grazie al lavoro congiunto dei docenti Valeria Belsito e Alfonso Grimaldi, in stretta collaborazione con tutto il corpo docente, dai maestri della scuola dell'infanzia agli insegnanti della scuola secondaria di primo grado.

Uno dei momenti più toccanti della giornata è stato l'allestimento dell'aiuola antistante il plesso scolastico da parte dei bambini della scuola primaria. Lì, centinaia di fiori di carta crespa multicolore, realizzati dagli alunni, hanno trasformato lo spazio in un'esplosione di colori e speranza. I fiori, ispirati all'arcobaleno, sono diventati simbolo di pace, tolleranza e solidarietà.

Durante la giornata, tutte le classi hanno dedicato momenti di riflessione, laboratori creativi e attività didattiche al tema della pace e alla denuncia degli orrori della guerra. Anche i più piccoli della scuola dell'infanzia sono stati coinvolti in un percorso educativo pensato per sensibilizzare le coscienze e promuovere una cultura della non violenza.

Quella a Gaza non è una crisi lontana: da mesi, la popolazione civile vive sotto i bombardamenti e in condizioni umanitarie drammatiche. Migliaia di vittime, tra cui un numero altissimo di bambini, scuole distrutte, ospedali al collasso. Una situazione che interroga le coscienze e che non può lasciare indifferenti, nemmeno chi vive dall'altra parte del Mediterraneo.

«Abbiamo voluto dare un segnale concreto, un gesto che resti nei cuori dei nostri studenti — hanno dichiarato i docenti dell'istituto —. Crediamo che l'educazione alla pace sia uno dei compiti più importanti della scuola oggi. I bambini devono sapere che possono fare la differenza, anche solo con un fiore di carta o con una riflessione condivisa».

Il sit-in si è trasformato in un grido collettivo di protesta e di speranza: quello dei bambini che, con la loro voce pura e diretta, rivendicano i diritti violati dei loro coetanei più sfortunati. Un atto di solidarietà profondo, che sottolinea il ruolo fondamentale della scuola come luogo di crescita, ma anche di impegno civico e umano.