Xylella nella Bat, Flai Cgil esprime preoccupazione

I segretari provinciali e regionali chiedono subito un monitoraggio approfondito del territorio

venerdì 18 dicembre 2020 17.14
Il riscontro della presenza di Xylella fastidiosa anche nel territorio della sesta provincia ha suscitato le inevitabili reazioni dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Non fa eccezione la Flai Cgil. «Apprendiamo dalla stampa della presenza della Xylella anche nella Bat, un fenomeno che seppur limitato al momento ad un focolaio riscontrato in un vivaio di Canosa di Puglia ci preoccupa molto perché temiamo che se non si intervenga immediatamente e se non si facciano subito le scelte giuste si potrebbe mettere a rischio il comparto olivicolo del nostro territorio che, è inutile persino ricordarlo, tra i più olivetati d'Italia» ha dichiarato Gaetano Riglietti, segretario provinciale Flai Cgil Bat.

«Chiediamo che si faccia senza indugi un intervento immediato per il monitoraggio di tutto il territorio della provincia perché non possiamo permetterci malauguratamente di vedere infettate altre piante, a rischio ci sarebbe una fetta importante dell'economia della nostra provincia, tanto già duramente provata da tutto ciò che sta accadendo. Oltre al fatto che l'olivicoltura è non solo la nostra vocazione territoriale ma è anche la caratteristica del nostro paesaggio, la storia e la cultura stesse di questo lembo di Puglia» ha aggiunto Riglietti.

Antonio Gagliardi, segretario generale Flai Cgil Puglia, ha evidenziato: «Temevamo che questa avanzata potesse accadere e così è stato. Non possiamo non ricordare anche gli effetti nefasti della batteriosi da Xylella anche sull'occupazione in agricoltura dove il settore olivicolo risulta fondamentale: solo nelle due province interessate in maniera più importante dalla pestilenza, Brindisi e Lecce, tra il 2017 e il 2019, sono andati in fumo secondo quanto certificato dagli elenchi anagrafici dell'Inps, l'iscrizione di circa 3750 operai agricoli; 2680 e la perdita di 223mila giornate di lavoro solo se consideriamo il 2019. Sono numeri allarmanti che non devono e non possono crescere ancora. Per questo la Regione si attivi subito con tutti i mezzi a disposizione per bloccare l'avanzata del batterio».