Bisceglie, l'ex Pochesci attacca Canonico: «È bipolare»

Il tecnico, appena esonerato dal club nerazzurro, ha raccontato la sua versione dei fatti nel corso di una trasmissione televisiva

martedì 26 novembre 2019 18.00
A cura di La redazione
Sandro Pochesci scatenato. L'ex tecnico del Bisceglie, ospite della trasmissione "Monday night" in onda sull'emittente televisiva Sportitalia, non ha risparmiato attacchi pesantissimi al mai nominato presidente nerazzurro Nicola Canonico, definito senza mezzi termini "un bipolare".

«L'esonero è giusto: i risultati sono stati deludenti, ma ho la coscienza a posto»

«Non sono abbattuto per l'esonero: ho la coscienza a posto» ha affermato. «Fa parte del nostro sistema e fra l'altro i risultati parlano chiaro dato che in nove partite non sono riuscito a dare la svolta che la società chiedeva» ha ammesso l'allenatore romano.

«Ero già stato cacciato via dopo la sconfitta col Bari ma la squadra è rimasta dalla mia parte»

Pochesci ritiene il suo licenziamento al termine del confronto pareggio domenica con la Paganese «inaspettato perché si era fatto un discorso col presidente. In realtà ero stato esonerato già il giorno successivo alla partita col Bari, quando mi ha chiamato l'avvocato Todaro per comunicarmelo. Io gli ho risposto: "È giusto, su sei partite ne ho perse 4 fra cui quelle con Ternana, Teramo, Bari, tutte squadre che sono dietro di noi in classifica e spendono meno del Bisceglie, che ha un budget di un miliardo..."» ha ironizzato il tecnico.

«Poi, dopo un confronto col presidente, lo stesso ha ritrattato l'esonero anche sulla base di un colloquio coi calciatori, dicendomi "Ti do un'altra chance". A proposito: tutti parlano di giovani ma solo il Bisceglie giocava con sei under e sono stato l'unico a schierare un 2002» ha aggiunto.

«Difficile gestire 12 stranieri che parlano 7 lingue diverse»

«Questo presidente non può dire una cosa al mattino e il pomeriggio stesso fare il contrario: i bipolari sono pericolosi. Io non faccio parte di un sistema nel quale si è spinti da procuratori e direttori sportivi ma provengo dai campionati minori. A Bisceglie mi hanno cercato loro, ci sono andato sapendo che era una squadra in difficoltà. Il presidente mi diceva: "Questa squadra è forte, abbiamo 12 stranieri in organico". Io gli rispondevo: "Conoscere 7 lingue è difficile speriamo che apprendano presto l'italiano perché a 56 anni 7 lingue non le posso imparare"» ha confidato Pochesci.

«Antenucci da solo ha un ingaggio pari a quelli di metà squadra del Bisceglie»

«Abbiamo fatto una disamina dopo lo 0-3 interno col Bari, che ha Antenucci il cui solo ingaggio è pari a quelli di metà squadra del Bisceglie, che però prenderà 350 mila euro perché fa giocare sempre tre under. Il presidente mi ha detto: "Ti prendo 3 giocatori". Abbiamo giocato col Monopoli, secondo in classifica, restando in 10 dal nono minuto e perdendo 2-1, quindi domenica abbiamo pareggiato 2-2 con una squadra che ha sei punti in più tra gli applausi della gente di Bisceglie, che capisce le difficoltà del momento» ha evidenziato il trainer.

«Colletta per pranzare insieme prima del derby col Bari»

«Abbiamo fatto una colletta per andare a mangiare insieme perché il presidente ci ha tolto anche questo. Ha detto "Non vi mando più in ritiro". Pagare 10 euro, pur simboliche, per un pranzo prima di una partita così importante è assurdo. I tifosi hanno voluto contribuire ma noi non abbiamo accettato perché era giusto così: non ce la sentivamo di calpestare la loro dignità. Dignità che invece quel signore ha calpestato, e non per l'esonero, che ha le sue giuste motivazioni» ha concluso Pochesci.