Consiglio comunale, Francesco La Notte: «La città ha bisogno di energia, non di recriminazioni»
La nota integrale del Consigliere Regionale Forza Italia
giovedì 24 luglio 2025
9.28
«Durante l'ultimo Consiglio comunale il sindaco Angarano ha trovato il tempo – e lo slancio – per attaccare il sottoscritto, sostenendo che non si sarebbe visto nulla di rilevante per la città, se non, cito testualmente "qualche finanziamento a pioggia destinato ad associazioni biscegliesi."», così dichiara il Consigliere Regionale Forza Italia, Francesco La Notte, in una nota relativa al Consiglio Comunale.
«Ora, che il Sindaco parli è già una notizia.Che si indisponga è quasi commovente. Ma che si indigni per l'arrivo di risorse concrete sul territorio, beh… questo è puro spettacolo. Secondo lui, finanziare il tessuto associativo locale non è abbastanza. Strano, davvero strano. Detto proprio da chi – coerentemente con la sua lunga tradizione di promesse creative – si era fatto fotografare con un assegno gigante in mano, promettendo di rinunciare alla propria indennità da Sindaco per donarla alla città», continua .
«Spoiler: la città è ancora in attesa, l'assegno pure. Parla di "pioggia di fondi"? Beato lui che se lo può permettere. Perché mentre io lavoro affinché le realtà biscegliesi ricevano sostegno dalla Regione, lui ha fatto arrivare 60.000 euro a un'associazione che, ovviamente casualmente, è molto vicina a un suo consigliere di maggioranza. Pura coincidenza, certo. Detto ciò, grande merito a questa associazione che opera egregiamente sul nostro territorio», prosegue.
«E poi come dimenticare la sua più grande promessa elettorale: 5000 posti di lavoro. A distanza di anni, possiamo dire che qualcosa è stato effettivamente creato… tipo illusioni, aspettative e qualche disillusione ben distribuita. Insomma, se c'è una dote che non possiamo negare al mio caro amico Sindaco, è la coerenza. Coerente nel promettere, nel non mantenere, nel criticare chi lavora e nel dimenticare quello che lui stesso non ha fatto. Un talento raro, su cui forse varrebbe la pena fondare una scuola civica. In ogni caso, se il fastidio è che il sottoscritto stia sostenendo Bisceglie mentre lui è impegnato a contare le virgole nelle delibere, gli mando un consiglio spassionato: rilassati amico mio. La città ha bisogno di energia, non di recriminazioni. Di prospettive, non di monologhi nervosi», conclude.
«Ora, che il Sindaco parli è già una notizia.Che si indisponga è quasi commovente. Ma che si indigni per l'arrivo di risorse concrete sul territorio, beh… questo è puro spettacolo. Secondo lui, finanziare il tessuto associativo locale non è abbastanza. Strano, davvero strano. Detto proprio da chi – coerentemente con la sua lunga tradizione di promesse creative – si era fatto fotografare con un assegno gigante in mano, promettendo di rinunciare alla propria indennità da Sindaco per donarla alla città», continua .
«Spoiler: la città è ancora in attesa, l'assegno pure. Parla di "pioggia di fondi"? Beato lui che se lo può permettere. Perché mentre io lavoro affinché le realtà biscegliesi ricevano sostegno dalla Regione, lui ha fatto arrivare 60.000 euro a un'associazione che, ovviamente casualmente, è molto vicina a un suo consigliere di maggioranza. Pura coincidenza, certo. Detto ciò, grande merito a questa associazione che opera egregiamente sul nostro territorio», prosegue.
«E poi come dimenticare la sua più grande promessa elettorale: 5000 posti di lavoro. A distanza di anni, possiamo dire che qualcosa è stato effettivamente creato… tipo illusioni, aspettative e qualche disillusione ben distribuita. Insomma, se c'è una dote che non possiamo negare al mio caro amico Sindaco, è la coerenza. Coerente nel promettere, nel non mantenere, nel criticare chi lavora e nel dimenticare quello che lui stesso non ha fatto. Un talento raro, su cui forse varrebbe la pena fondare una scuola civica. In ogni caso, se il fastidio è che il sottoscritto stia sostenendo Bisceglie mentre lui è impegnato a contare le virgole nelle delibere, gli mando un consiglio spassionato: rilassati amico mio. La città ha bisogno di energia, non di recriminazioni. Di prospettive, non di monologhi nervosi», conclude.