Lo sciopero della marineria biscegliese prosegue a oltranza

Protesta contro le «normative europee stringenti» e il «disinteresse del governo»

giovedì 3 ottobre 2019 8.19
La marineria biscegliese è sempre in sciopero, aderendo alla protesta e all'agitazione dell'intero comparto del basso Adriatico, da Vieste a Brindisi. I rappresentanti dei lavoratori e delle imprese del settore hanno incontrato a Roma il sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe L'Abbate nella giornata di mercoledì 2 ottobre.

L'interlocuzione col rappresentante del nuovo governo giallo-rosso ha riguardato alcune questioni poste dai pescatori: proporzionalità delle sanzioni, al momento salatissime al punto da poter facilmente provocare la crisi del comparto; modifiche alle norme di provenienza europea, che non tengono conto delle caratteristiche e delle dinamiche speciali della professione; tempi d'attesa ancora troppo lunghi per la liquidazione dei fondi relativi ai fermi. La pesca biscegliese, pugliese e del basso Adriatico è stretta in una morsa tra le normative europee cervellotiche e l'inattività del governo italiano, che peraltro ha garantito solo l'eventualità di incontri futuri senza fornire alcun tipo di risposta concreta.

Le marinerie attendono l'incontro col presidente della regione Puglia Michele Emiliano.

«Le regole europee sfavoriscono noi operatori dell'Adriatico, dove il pescato è di piccola taglia e, di conseguenza, fuori norma, a tutto vantaggio dei colleghi dei paesi del nord Europa. Il risultato sono continue multe e verbali e tanta burocrazia. Così non possiamo più andare avanti» hanno spiegato gli addetti del settore, lamentando anche il mancato pagamento degli indennizzi per il fermo biologico, in alcuni casi in arretrato persino di tre anni.