Bisceglie in C, la mentalità vincente di Giuseppe Leonetti

Il giovane tecnico andriese, vice di Nicola Ragno, ripercorre la splendida stagione dei nerazzurri

sabato 3 giugno 2017 16.18
A cura di Antonio D'Oria
Il ritorno tra i professionisti dopo diciannove anni arrivato al termine di una grande cavalcata, con un girone di ritorno da incorniciare. Il Bisceglie, sconfitto mercoledì dal Ravenna ai calci di rigore nelle semifinali della Poule Scudetto (2-2 dopo i tempi regolamentari), si gode meritatamente il ritorno in Lega Pro, un traguardo che porta anche la firma del giovane andriese Giuseppe Leonetti, allenatore in seconda dei nerazzurri accanto a mister Nicola Ragno. Entrambi, purtroppo, non saranno più a Bisceglie la prossima stagione ma di sicuro la vittoria del campionato potrebbe aprire scenari interessanti.

Giuseppe ha racconta i momenti difficili e quelli decisivi della stagione del Bisceglie, con tutti i numeri della cavalcata trionfale: «La partita con l'Agropoli è stata quella della festa, ma l'emozione più forte è stata la vittoria a Nocera la domenica precedente, quando abbiamo segnato con Petta a dieci minuti dalla fine: lì abbiamo vinto il campionato. In quella partita abbiamo rivissuto tutti i momenti della stagione, eravamo a un passo dal traguardo ma non riuscivamo a segnare. In particolare, ho ripensato alla sconfitta in casa del Manfredonia nel girone d'andata e alla successiva partita casalinga contro il Cynthia, in cui eravamo sotto 0-1 alla fine del primo tempo. Quando siamo rientrati dagli spogliatoi, avevamo deciso tutti che avremmo dovuto vincere il campionato, siamo tornati in campo e abbiamo vinto quella partita 3-1. Da lì è cominciata la cavalcata vincente, con 14 risultati utili consecutivi (11 vittorie e 3 pareggi). Nel girone di ritorno abbiamo perso solo una volta, in casa contro il Nardò, poi 12 vittorie e 4 pareggi per un totale di 42 punti nel girone di ritorno, mentre erano 35 alla fine del girone d'andata. Abbiamo chiuso la stagione regolare con il miglior attacco e la seconda miglior difesa».

Penalizzazione, partenza in ritardo, molti giocatori nuovi e una quadratura tutta da trovare. Diverse sono state, dunque, le difficoltà della squadra all'inizio della stagione, ma Giuseppe ha sempre creduto che si potesse arrivare al traguardo massimo grazie alla sua mentalità vincente e soprattutto lavorando accanto a un allenatore e uno staff con le stesse ambizioni: «Volevamo vincere il campionato sin dal principio, la società era ambiziosa, ma all'inizio la squadra non aveva ancora una sua forma, peraltro eravamo partiti in ritardo, e in queste condizioni molto difficilmente una squadra ha vinto il campionato; avevamo anche 3 punti di penalizzazione, e la squadra doveva ancora trovare una sua quadratura, in quanto molti ragazzi giocavano insieme per la prima volta e quindi c'è voluto del tempo per trovare un affiatamento tattico e di gruppo. All'inizio abbiamo fatto qualche esperimento, poi abbiamo trovato il vestito adatto con il 4-4-2, all'occorrenza anche 4-2-4. Fortunatamente quest'anno ho lavorato accanto a un allenatore con il dna vincente, ossia mister Nicola Ragno.

Sin dal ritiro abbiamo avuto una mentalità vincente, pensavamo sempre alla vittoria sin dalla prima amichevole. Ho sempre pensato alla vittoria e al primo posto: il segreto di questa squadra è stato quello di non guardare la classifica, anche quando questa non ci sorrideva, ma siamo stati bravi a concentrarci solo sulla singola partita. La mentalità vincente non si ottiene subito, ma si conquista step by step. I ragazzi hanno sempre dato tutto in ogni allenamento e in ogni partita.

Volevo fare un grosso ringraziamento a mister Ragno per aver avuto fiducia in me all'inizio dell'anno e avermi coinvolto in questa avventura vittoriosa. Voglio anche ringraziare mister Alberga, preparatore dei portieri, e il professor Liso, preparatore atletico. Entrambi hanno giocato e allenato a grandi livelli vincendo anche il campionato, quindi ho avuto la fortuna di lavorare con uno staff vincente. Ci siamo subito trovati in sintonia sia a livello di professionalità, dando sempre il 100%, sia per quanto riguardala voglia di vincere. Un grande ringraziamento va anche alla squadra, un gruppo fantastico, che ha sempre seguito i consigli del mister e dello staff offrendo prestazioni eccellenti. E' un gruppo che ha avuto piacere di stare insieme durante l'anno, i ragazzi si sono amalgamati subito».


La vittoria a Roma sul Trastevere, la principale avversaria per la conquista del primo posto, e l'esordio come primo allenatore nella partita contro il Ciampino sono tra i momenti più importanti della stagione di Giuseppe: «Le vittorie sono tutte importanti, ma quella in casa del Trastevere ci ha trasmesso una grande forza perché ci ha permesso di arrivare a soli due punti dalla vetta, occupata proprio dai laziali. E fino a quel momento il Trastevere non aveva mai perso in casa: era una partita tosta, ed è stata perciò la vittoria più bella della stagione e rivelatasi fondamentale nel nostro percorso.

L'esordio da primo allenatore contro il Ciampino è un'emozione che ricorderò per tutta la vita. A inizio partita eravamo secondi, e soprattutto venivamo dalla sconfitta in Coppa contro l'Albalonga, e questa brutta batosta poteva causare qualche contraccolpo. Invece la squadra è stata meravigliosa. È stata una grande emozione per me esordire in panchina e persino vincere, per poi scoprire a fine gara che eravamo primi in classifica perché il Trastevere aveva perso a Gravina».


E ora, il meritato riposo, ripensando a questa annata trionfale e augurando a Giuseppe tante altre vittorie nel corso della sua carriera da allenatore!