
Attualità
Consiglio di Stato: «Viziata la nomina del magistrato Di Maio a Procuratore di Trani»
Accolto il ricorso del pm Nitti contro la decisione del Csm
BAT - giovedì 4 ottobre 2018
21.21
Il Consiglio di Stato ha stabilito che il provvedimento col quale il Csm (consiglio superiore della magistratura) ha nominato il magistrato Antonino Di Maio procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani è affetto da un vizio di legittimità per eccesso di potere.
L'organo di giustizia amministrativa ha accolto parzialmente il ricorso del pm del Tribunale di Bari Renato Nitti, fra i concorrenti al posto di procuratore presso la sede tranese. In primo grado, il 30 gennaio 2018, il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso di Nitti. I giudici di Palazzo Spada, invece, hanno respinto il ricorso di Nitti nella parte in cui lamentava l'inammissibilità della proposta di Di Maio di organizzazione dell'ufficio della Procura ritenendola "generica e inconsistente", tanto da "dover essere considerata inesistente". Ma lo ha accolto nella parte relativa al possesso dei titoli utili per il concorso, poiché solo tre mesi prima della nomina di Di Maio a procuratore di Trani, lo stesso Csm ha ritenuto Di Maio non idoneo a guidare la Procura di Chieti perché "non ha mai svolto funzioni neppure di fatto direttive e presenta un profilo professionale, piuttosto che indirizzato a temi organizzativi, maggiormente volto all'approfondimento scientifico delle questioni giuridiche".
Una valutazione simile era stata fatta per Di Maio in precedenza, per un altro concorso per ricoprire un incarico semi-direttivo nella Procura (poi soppressa) di Nicosia. Quindi - è il ragionamento dei giudici - "non si intende come un tale profilo possa essere ritenuto in presenza di un concorrente con i titoli documentati dal ricorrente". "Un tale dato - è scritto in sentenza con riferimento alla delibera di nomina di Di Maio del Csm - per la manifestazione di contraddittorietà e discontinuità logica che esprime, manifesta una irragionevole incoerenza nell'attività amministrativa ed è pertanto indice rivelatore di un vizio di illegittimità del giudizio e, con esso, del provvedimento finale".
Gli atti sulla nomina del procuratore di Trani tornano ora al Csm che potrebbe confermare la nomina di Di Maio motivandola in modo diverso dal primo atto, confermare la nomina con le stesse motivazioni (ma in questo caso si potrebbe far nuovamente ricorso al Consiglio di Stato) oppure nominare a procuratore di Trani il ricorrente Nitti.
L'organo di giustizia amministrativa ha accolto parzialmente il ricorso del pm del Tribunale di Bari Renato Nitti, fra i concorrenti al posto di procuratore presso la sede tranese. In primo grado, il 30 gennaio 2018, il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso di Nitti. I giudici di Palazzo Spada, invece, hanno respinto il ricorso di Nitti nella parte in cui lamentava l'inammissibilità della proposta di Di Maio di organizzazione dell'ufficio della Procura ritenendola "generica e inconsistente", tanto da "dover essere considerata inesistente". Ma lo ha accolto nella parte relativa al possesso dei titoli utili per il concorso, poiché solo tre mesi prima della nomina di Di Maio a procuratore di Trani, lo stesso Csm ha ritenuto Di Maio non idoneo a guidare la Procura di Chieti perché "non ha mai svolto funzioni neppure di fatto direttive e presenta un profilo professionale, piuttosto che indirizzato a temi organizzativi, maggiormente volto all'approfondimento scientifico delle questioni giuridiche".
Una valutazione simile era stata fatta per Di Maio in precedenza, per un altro concorso per ricoprire un incarico semi-direttivo nella Procura (poi soppressa) di Nicosia. Quindi - è il ragionamento dei giudici - "non si intende come un tale profilo possa essere ritenuto in presenza di un concorrente con i titoli documentati dal ricorrente". "Un tale dato - è scritto in sentenza con riferimento alla delibera di nomina di Di Maio del Csm - per la manifestazione di contraddittorietà e discontinuità logica che esprime, manifesta una irragionevole incoerenza nell'attività amministrativa ed è pertanto indice rivelatore di un vizio di illegittimità del giudizio e, con esso, del provvedimento finale".
Gli atti sulla nomina del procuratore di Trani tornano ora al Csm che potrebbe confermare la nomina di Di Maio motivandola in modo diverso dal primo atto, confermare la nomina con le stesse motivazioni (ma in questo caso si potrebbe far nuovamente ricorso al Consiglio di Stato) oppure nominare a procuratore di Trani il ricorrente Nitti.