Ulivi recisi a causa della Xylella
Ulivi recisi a causa della Xylella
Territorio

L'allarme di Cia Puglia: «La Xylella avanza e continua a fare strage di ulivi»

Individuate altre 38 piante infette tra il nord di Brindisi e il sud della provincia di Bari. Sicolo: «Attuare gli strumenti e i fondi ottenuti in anni di battaglie»

La Xylella avanza e continua a fare strage di ulivi. Sono state individuate altre 38 piante infette tra il nord della provincia di Brindisi e il sud barese. Rilevato un focolaio anche in una zona indenne attorno a Polignano a Mare. Trovati positivi anche due rosmarini e un mirto. È quanto emerge dall'analisi dei dati forniti dal portale istituzionale di monitoraggio dell'emergenza Xylella: fra le 38 piante infette, 16 sono state riscontrate in agro Polignano, 6 in agro di Monopoli e 16 in agro di Fasano.

Delle 16 piante agro di Polignano, 9 fanno parte di un nuovo focolaio in zona indenne, sulla provinciale 121 Conversano-Polignano, in un'area a circa due km dal centro abitato, altamente frequentata da autoveicoli e mezzi pesanti.

«Abbiamo sempre sostenuto che la Xylella fastidiosa non avrebbe atteso i tempi della burocrazia, della politica e della giustizia. Non ci eravamo sbagliati, stante l'avanzamento del batterio giunto ormai in provincia di Bari» ha commentato Gennaro Sicolo, presidente Cia Puglia.

«Sulla Xylella ormai è necessario attuare gli strumenti e i fondi ottenuti in anni di battaglie, per ridisegnare il futuro economico e produttivo delle province ormai compromesse, con i reimpianti, anche con specie diverse dall'olivo, e i sovrainnesti (questi ultimi per salvare la Piana degli ulivi monumentali), destinando, sempre più velocemente e superando i sempre presenti intoppi di natura burocratica, gli indennizzi stanziati, con una più incisiva azione di prevenzione attraverso il monitoraggio, le eradicazioni e la attuazione delle buone pratiche agricole» ha aggiunto.

«Il nostro riferimento sarà sempre la scienza e non la fantascienza, i santoni e gli pseudoambientalisti che tanti danni hanno arrecato in questi anni attraverso le loro azioni di disinformazione e di proteste senza senso e senza fondamento scientifico, distruggendo in quasi 10 anni un patrimonio immenso.
Gli agricoltori, in questi anni, hanno rispettato le regole, innanzitutto eseguendo regolarmente le buone pratiche agricole e tutte le procedure previste dai piani di azione annuali varati dalla Regione Puglia, con un aumento esponenziale dei costi a fronte di bilanci aziendali in molti casi ridotti a zero» ha puntualizzato il referente regionale dell'organizzazione.

«Restano ancora delle criticità, soprattutto notevoli ritardi, circa la eradicazione delle piante infette per le quali i proprietari non avanzano richiesta di eradicazione volontaria. In tal caso le reticenze dei proprietari ed azioni di contrasto messe in atto dagli stessi stanno ritardando notevolmente la eradicazione delle piante infette in alcune zone. A tal proposito serve un cambio di passo e servono procedure più veloci, snelle e forzate per ridurre in tempi brevi la grande massa di inoculo rappresentato dalle piante infette» ha osservato Sicolo.

«È necessaria la nomina di un commissario straordinario per gli abbattimenti con poteri, mezzi, risorse economiche e umane straordinarie che proceda in pochissimi giorni all'abbattimento delle piante infette. Inoltre occorre proseguire con le attività di monitoraggio delle piante e dei vettori. Servono risorse agli agricoltori che svolgono con diligenza le buone pratiche agricole e le azioni di prevenzione fitosanitaria. Bisogna anche prorogare per altri due anni gli indennizzi per i danni subiti da Xylella ma anche implementare ulteriormente la ricerca scientifica e la sperimentazione. In ultimo, continuare nella sperimentazione dei sovrainnesti dei monumentali per cercare di tutelare la Piana dei monumentali» ha concluso il presidente di Cia Puglia.
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