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Il Ponte dell'Almà
Capitolo secondo
"Il Ponte dell'Almà", il nuovo romanzo a puntate del dott. Antonio Marzano
domenica 28 settembre 2025
Ora mi torna in mente questa storia e forse, per un senso di errato rispetto, Ottavio non mi ha voluto ricordare che ero stato proprio io, all' inizio della professione ,il pediatra dei suoi figli. Ha taciuto, firse perché mi ha ritenuto in quel momento in parte responsabile o corresponsabile. Magari avrebbe potuto dirmi: con tutte le volte che Franca ti ha portato i bambini in studio per visite e bilanci di salute, tu non hai notato mai niente di diverso: un turbamento negli occhi di mia moglie, una espressione eccessiva o fuori posto, la sua presenza timida, fugace, o altro?
Ora mi ricordo della moglie: una donna piccolina, con i capelli rossicci ,gli occhi marroni e vivaci, il viso rotondo , un gestio nervoso con un eloquio pronto e spigliato.
Niente purtroppo mi ha mai fatto presagire la conclusione drammatica della sua vita. O meglio io ,per tutte le volte in cui era venuta in studio con i suoi figli,non avevo mai avuto il sentore che ci fosse qualcosa che non andava.
Non voglio assolvermi a tutti i costi,ma i segnali di cui Ottavio avrebbe potuto parlarmi,io non li ho avvertiti. Senza dire poi che la mia attenzione doveva essere concentrata sui bambini..o no? Eppure, sempre per la solita storia del mio brutto carattere,non riesco a darmi pace. Niente. Forse glielo devo..ma subito dopo..
dovrei telefonargli per dirgli:
"Ottavio vorrei tanto poterti aiutare,ma temo di deluderti. E poi mi chiedo se io sia in grado di fare una indagine tutto da solo." Senza dire che quel famoso ponte denominato poi " della morte" nel corso degli anni è stato scelto da molti suicidi come un luogo ideale. Per cui.. è stata solo una leggerezza da parte degli inquirenti di non fare indagini e di dare per scontato che questa povera donna,come tante altre aveva scelto " il ponte della morte" per farla finita,o piuttosto è stato qualcuno che ha pianificato così bene il tutto, da non lasciare tracce? Ha portato li il cadavere per poi lanciarlo giù.
Che fantasia..voli pindarici di un pediatra in pensione, affetto da voglia di protagonismo e magari da non accettazione di un ruolo ormai finito?!?! Ma torniamo con i piedi per terra..
"Senza un titolo,senza un supporto informatico." " E come posso andare dai Carabinieri ,ammesso che io lo possa fare, e chiedere informazioni su un caso chiuso due anni fa come suicidio?!"
"Mi sembra una impresa difficile."
Questo mi ripeto. Eppure non mi dispiacerebbe accettare questa nuova sfida.
Resetto la mente e penso di chiedere lumi all'amico Giacinto Licari.
Molto probabimente è ancora in servizio alla Questura di Randolfi; però potrei metterlo in difficoltà con una richiesta di aiuto per una indagine, si nel suo paese natale,ma lontano dalla sua giurisdizione, Glielfi.
Senza dire dell'apporto informatico: io a mala pena posso fare delle indagini di mente ,ma poi se dovesse nascere la necessità di fare indagini informatiche,io non ne sarei in grado : non ho né competenza né autorita'..
che si fa??
È una parola...meglio lasciar perdere!
Potrei parlarne con il mio amico maresciallo dei Carabinieri,Emanuele,anche lui in pensione,che ha trovato in una trasmissione radiofonica,il modo migliore per impiegate parte del suo tempo libero.
Ed ecco che la mente si accende così all' improvviso e.." ma il mio amico Andrea Patrassi, il Questore, si che è andato in pensione anche lui,ma magari era ancora in servizio quando la tragedia è successa e comunque anche se in pensione rimane sempre un Questore di Polizia..di certo staranno ad ascoltarlo e potrà darmi un aiuto.
Tuttavia non voglio passare con lui come un rompiscatole o peggio uno stupido arrogante.
«Ottavio dobbiamo incontrarci..dammi il tuo indirizzo e se sei disponibile vengo da te alle 17»
Gli scrivo questo sms..e cosi mi rendo conto se sia fattibile questa nuova avventura!
Ora mi ricordo della moglie: una donna piccolina, con i capelli rossicci ,gli occhi marroni e vivaci, il viso rotondo , un gestio nervoso con un eloquio pronto e spigliato.
Niente purtroppo mi ha mai fatto presagire la conclusione drammatica della sua vita. O meglio io ,per tutte le volte in cui era venuta in studio con i suoi figli,non avevo mai avuto il sentore che ci fosse qualcosa che non andava.
Non voglio assolvermi a tutti i costi,ma i segnali di cui Ottavio avrebbe potuto parlarmi,io non li ho avvertiti. Senza dire poi che la mia attenzione doveva essere concentrata sui bambini..o no? Eppure, sempre per la solita storia del mio brutto carattere,non riesco a darmi pace. Niente. Forse glielo devo..ma subito dopo..
dovrei telefonargli per dirgli:
"Ottavio vorrei tanto poterti aiutare,ma temo di deluderti. E poi mi chiedo se io sia in grado di fare una indagine tutto da solo." Senza dire che quel famoso ponte denominato poi " della morte" nel corso degli anni è stato scelto da molti suicidi come un luogo ideale. Per cui.. è stata solo una leggerezza da parte degli inquirenti di non fare indagini e di dare per scontato che questa povera donna,come tante altre aveva scelto " il ponte della morte" per farla finita,o piuttosto è stato qualcuno che ha pianificato così bene il tutto, da non lasciare tracce? Ha portato li il cadavere per poi lanciarlo giù.
Che fantasia..voli pindarici di un pediatra in pensione, affetto da voglia di protagonismo e magari da non accettazione di un ruolo ormai finito?!?! Ma torniamo con i piedi per terra..
"Senza un titolo,senza un supporto informatico." " E come posso andare dai Carabinieri ,ammesso che io lo possa fare, e chiedere informazioni su un caso chiuso due anni fa come suicidio?!"
"Mi sembra una impresa difficile."
Questo mi ripeto. Eppure non mi dispiacerebbe accettare questa nuova sfida.
Resetto la mente e penso di chiedere lumi all'amico Giacinto Licari.
Molto probabimente è ancora in servizio alla Questura di Randolfi; però potrei metterlo in difficoltà con una richiesta di aiuto per una indagine, si nel suo paese natale,ma lontano dalla sua giurisdizione, Glielfi.
Senza dire dell'apporto informatico: io a mala pena posso fare delle indagini di mente ,ma poi se dovesse nascere la necessità di fare indagini informatiche,io non ne sarei in grado : non ho né competenza né autorita'..
che si fa??
È una parola...meglio lasciar perdere!
Potrei parlarne con il mio amico maresciallo dei Carabinieri,Emanuele,anche lui in pensione,che ha trovato in una trasmissione radiofonica,il modo migliore per impiegate parte del suo tempo libero.
Ed ecco che la mente si accende così all' improvviso e.." ma il mio amico Andrea Patrassi, il Questore, si che è andato in pensione anche lui,ma magari era ancora in servizio quando la tragedia è successa e comunque anche se in pensione rimane sempre un Questore di Polizia..di certo staranno ad ascoltarlo e potrà darmi un aiuto.
Tuttavia non voglio passare con lui come un rompiscatole o peggio uno stupido arrogante.
«Ottavio dobbiamo incontrarci..dammi il tuo indirizzo e se sei disponibile vengo da te alle 17»
Gli scrivo questo sms..e cosi mi rendo conto se sia fattibile questa nuova avventura!