Caritas e Servizio civile
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Attualità

Caritas, un appello per nuovi volontari e attività dei giovani SCU

L'appello del coordinatore Sergio Ruggieri è rivolto a insegnanti, studenti universitari e studenti dell'ultimo biennio delle superiori

Si sta avvicinando la fine del primo quadrimestre e sempre più famiglie sostenute dalla Caritas per vari ambiti, chiedono anche una forma di sostegno didattico per ragazzi delle scuole medie. Molte parrocchie si sono attrezzate per aiutare i bambini della scuola elementare e, da qualche anno, presso il centro Caritas ai cappuccini si è cercato di dare un supporto anche agli studenti delle medie. Ma quest'anno la situazione è più precaria per la mancanza di volontari.

È noto come la condizione familiare, soprattutto a livello economico, incida in modo determinante sui livelli di apprendimento degli studenti. È ciò che emerge da uno studio che Openpolis ha portato a termine incrociando i dati dell'Istat, del Ministero dell'Economia e del Ministero dell'Istruzione. L'analisi è stata effettuata dall'Osservatorio povertà educativa #conibambini, confrontando i dati dei redditi dei cittadini italiani e i risultati delle prove Invalsi degli studenti della scuola secondaria di primo grado. È così emerso che la quasi totalità delle province del Mezzogiorno si caratterizza per la coesistenza dei due fenomeni: redditi bassi e bassi apprendimenti. E la nostra provincia non fa eccezioni: nella Bat i due indicatori si eguagliano: 43,68% sono le famiglie a basso reddito e 43,82% sono i ragazzi che alle prove Invalsi si sono posizionati ai primi due livelli (i dati si riferiscono al 2021 - anno di imposta 2020). La deduzione è semplice: chi nasce in una famiglia svantaggiata dal punto di vista socioeconomico e culturale resta spesso indietro. Infatti una famiglia con meno risorse ha più difficoltà a investire sull'istruzione dei propri figli. Vi sono poi fattori di carattere culturale: ad esempio, in una famiglia dove i genitori non leggono, anche i figli saranno meno spesso lettori. Il 77,4% di minori, figli di lettori, leggono. Quando nessuno dei genitori legge, la quota scende al 35,4%. Queste tendenze hanno un'influenza anche sui risultati scolastici degli studenti. Ed è così che povertà economica e povertà educativa si alimentano a vicenda. Generalmente il fenomeno riguarda i bambini e gli adolescenti che vivono in contesti sociali svantaggiati, caratterizzati da disagio familiare, precarietà occupazionale e deprivazione materiale.

L'appello del coordinatore cittadino della Caritas Sergio Ruggieri è rivolto a insegnanti (in pensione o in servizio), a studenti universitari e studenti dell'ultimo biennio delle superiori che potrebbero utilizzare questo servizio anche come forma di attività nell'ambito del PCTO (Percorsi Trasversali di Orientamento). Chi fosse interessato può chiedere informazioni sulle modalità di attuazione del sostegno didattico ai contatti 3356373728 e 3386823693.

L'altra attività realizzata da Caritas riguarda i ragazzi del Servizio civile che diventano "educatori antispreco". «Giovani, competenti, laureati in discipline diverse, disponibili, volenterosi e solidali. È questo il profilo dei quattro ragazzi selezionati per svolgere il Servizio Civile presso la struttura dei Cappuccini della Caritas cittadina: Valentina Di Nardo, Miriana Germinario, Gianluca L'Erario e Gemechis Paparella», spiega Caritas Bisceglie. In una nota si legge: «A distanza di sei mesi circa, possiamo dire che la loro presenza è diventata "quasi" insostituibile, soprattutto per quelle attività che necessitano delle loro competenze informatiche. Ma non si sottraggono mai alle richieste di attività manuali e materiali. Nei mesi di ottobre e dicembre i quattro giovani sono intervenuti nelle scuole medie cittadine per una campagna di informazione e formazione contro lo spreco alimentare».

«Rispondendo a una precisa richiesta della scuola - prosegue la nota - accompagnati da Michele Stornelli e in collaborazione con Mino Dell'Orco del Rotary Club, i quattro ragazzi, dopo essersi opportunamente preparati nei giorni precedenti su materiale fornito da Caritas e Rotary, hanno incontrato per quattro giorni le classi prime della Scuola media "R. Monterisi". Hanno così informato gli studenti sullo spreco alimentare, facendo riferimento anche alla loro esperienza nell'attività di RecuperiaAmoci e nell'emporio eco-solidale. Stessa attività è stata svolta a dicembre, con la collaborazione di Michele Stornelli della Caritas e di Giuseppe Cortese del Rotary, presso le classi prime e seconde della Scuola media "Battisti-Ferraris". In questa occasione è stato anche presentato, insieme ad Ibrahim Elsheikh e Antonella Salerno il "Solidarity Coin" un progetto dell'ambito Bisceglie-Trani che prevede una moneta virtuale locale che, creando un'economia basata sul tempo e sulla capacità, cioè su beni immateriali, piuttosto che su beni materiali, darà nuove opportunità a chi si trova in costante o momentaneo disagio socioeconomico. È questa una maniera per potenziare i sistemi tradizionali di recupero e distribuzione di aiuti alle famiglie».

«È stata la prima volta che parlavo a ragazzi nelle scuole: si è rivelata una esperienza molto stimolante. La tematica dello spreco alimentare ha ottenuto un riscontro molto positivo: gli alunni partecipavano sia rispondendo alle nostre domande, sia ponendo loro stessi quesiti. Mi ritengo perciò molto soddisfatta e grata di questa opportunità», ha commentato Valentina Di Nardo. «Sicuramente il tema ha aiutato molto ad attirare l'attenzione dei ragazzi - ha aggiunto Miriana Germinario - poiché lo spreco alimentare e i servizi utili all'aiuto dell'altro sono per loro un campo conosciuto ma poco praticato. Il confronto con loro e con la loro curiosità è stato estremamente stimolante e divertente: avere la possibilità di entrare in empatia, anche nel ridotto tempo di un'ora, è stato molto interessante. La mia naturale propensione e indotta passione per quello che sarà, spero, il mio mestiere, mi ha aiutata ad esprimermi al meglio. Ho potuto riscontrare che le attività Caritas sono conosciute ma suscitano maggiore interesse dal momento in cui sono promosse da giovani come noi. La risposta della maggior parte degli alunni è stata positiva. Il nostro intervento spero abbia promosso una riflessione attiva e un atteggiamento più consapevole ed attento a tali tematiche».

«Abbiamo molto parlato della nostra esperienza in Caritas e di quanto siamo a conoscenza dello spreco sia attraverso il recupero del cibo fresco che dell'emporio eco-solidale - racconta Gemechis Paparella - e i ragazzi hanno partecipato molto sia rispondendo alle nostre domande sulla disponibilità a condividere merendine, sia abbigliamento, sia facendoci tante domande, come sulla scadenza degli alimenti, quali fossero quelli che più arrivano in Caritas. Per me, alla prima esperienza, è stata un'attività molto interessante e piacevole».

La conclusione di Gianluca L'Erario è stata: «Esperienza molto piacevole, ma impegnativa e stimolante: si è trattato di fare una vera lezione frontale. I ragazzi comunque sono stati interessati. Abbiamo notato che il tema della correttezza e delle sane abitudini riguardo gli sprechi è presente: si tratta però di passare dalla semplice teoria all'acquisizione di sane abitudini a cui bisogna allenare i giovani».

«Ed è questo che la Caritas vuole e continuerà a fare incontrando ogni anno nuove classi di ragazzi», hanno commentato Michele Stornelli e Sergio Ruggieri.
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