Anima Mea - Voci Umane. <span>Foto Serena De Musso</span>
Anima Mea - Voci Umane. Foto Serena De Musso
Spettacoli

Con "Voci Umane" si concludono gli appuntamenti biscegliesi della rassegna Anima Mea

De Padova: «Lieti dell'ospitalità riservataci qui a Bisceglie, speriamo l'anno prossimo di tornare in città»

Con "Voci Umane" l'anima di due geni letterali come Pasolini e Calvino è tornata ad animarsi. Perché Anima Mea ha questa potenza di recuperare la contemporaneità dalla musica antica e restituire una modernità inedita che scuote gli animi e li rianima di una emotività ritrovata. Con lo spettacolo svoltosi nella serata di martedì 18 novembre alle Vecchie Segherie Mastrototaro, laddove l'imponente pietra ha accolto a regola d'arte i suoni nostalgici del repertorio selezionato da Orfeo Futuro, si concludono i quattro appuntamenti biscegliesi previsti nel calendario della XVII edizione della rassegna di musica antica "Anima Mea- Musiche, Mondi, Memorie".

«Si è voluto fondere il testo di due mostri della letteratura italiana come Calvino e Pasolini con della musica magari inaspettata per questo tipo di periodo, della musica barocca francese e italiana e della musica modernissima - ha commentato Gabriele Notilla, tiorbista del gruppo -. Quello che importa non è tanto il secolo a cui la musica appartiene, ma i ponti che si possono creare quando si parla di musica antica , quello che Orfeo Futuro tiene a portare in avanti è la contemporaneità di questo approccio».

A comporre l'Ensemble di Orfeo Futuro Luciana Elizondo, voce e basso di viola, Gabriele Natilla alla tiorba, Gianvincenzo Cresta per la musica elettronica e Gioacchino De Padova al basso di viola. Ad accompagnare gli strumentisti la voce recitante di Nunzia Antonino.

«Abbiamo messo insieme testi di Pasolini e Calvino. Le "voci umane" sono proprio le loro voci - ha raccontato l'attrice -. Al pubblico vorremmo arrivasse la voce di due grandi del loro tempo, che sono ancora contemporanei: come per i classici, valgono ancora adesso».

«Siamo grati alle Vecchie Segherie Mastrototaro perché è un posto che sembra fatto a posta per suonare: è un ambiente racconto veramente adatto a questi strumenti antichi - ha concluso De Padova, direttore artistico della rassegna -. Siamo molto contenti per l'ospitalità che ci ha riservato questa città e speriamo di rivederci anche l'anno prossimo»
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