
Attualità
Dario Vassallo a Bisceglie: «La memoria si fa quotidianamente raccontando chi era Angelo: non eroe ma uomo di Stato»
Intanto in mattinata a Salerno accolto il rito abbreviato per l’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso. Rinviata la decisione su Cagnazzo, Cioffi, Cipriano e Cafiero
Bisceglie - sabato 15 novembre 2025
13.32
Memoria come pratica quotidiana di vita e non come sterile racconto. Questo il fine dell'incontro "Vita politica del Sindaco Pescatore" con Dario Vassallo, che ha accompagnato il pubblico biscegliese e le diverse scolaresche presenti attraverso la storia di giustizia di Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore.
«Penso che la memoria si faccia andando in giro e raccontando la storia di Angelo, ma non lo facciamo per ricordare un eroe, ma per ricordare lo Stato, quello con la "s" maiuscola, lo Stato che va in mezzo ai giovani. Sono momenti di vita vissuta per raccontarla agli altri e probabilmente qualcuno ne farà tesoro» ha dichiarato Dario Vassallo, fratello di Angelo e presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore.
Il Teatro Garibaldi è diventato così contenitore di emozioni in un momento collettivo di crescita e riflessione. L'iniziativa si inserisce in una serie di incontri e iniziative dedicati a Sergio Cosmai, nel 40esimo anniversario della sua morte per mano della 'ndrangheta. Ad aprire la serata infatti l'intervento della moglie di Cosmai, Tiziana Palazzo, ed inoltre, presente sul palco durante l'intero incontro una scrivania con la borsa, la borsa che Cosmai utilizzava per andare a lavoro e che era con lui il 13 marzo 1985.
«Parlare di storie di giustizia può portare le persone nella dimensione della legalità - ha aggiunto Vassallo -. Se Sergio Cosmai è stato ucciso e dopo tanti anni siamo qua a ricordare quest'uomo dello Stato dobbiamo ringraziare chi ha creduto nella potenza della sua storia, non dimenticandolo ma raccontando i passaggi fondamentali della sua vita. Se lui si è ribellato al sopruso di un clan 'ndranghetista nel carcere di Cosenza in quegli anni '80 dove tutto era acquistabile e vendibile, anche uomini dello Stato, significa che era un grande uomo».
Intanto, nella mattinata della stessa giornata, venerdì 14 novembre, presso il tribunale di Salerno si è tenuta la terza udienza preliminare per l'omicidio dell'ex Sindaco di Pollica. Accolto il rito abbreviato per l'ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, mentre rimandata al 15 dicembre l'udienza per la definizione delle posizioni degli altri imputati. Sotto accusa il carabiniere Fabio Cagnazzo, l'ex brigadiere Lazzaro Cioffi, l'imprenditore Giuseppe Cipriano e Giovanni Cafiero, che però risponde solo dell'accusa di traffico di sostanze stupefacenti. Poco prima dell'avvio dell'udienza, all'esterno del tribunale si è tenuto un breve flashmob. Striscione e maglie dei manifestanti con la medesima scritta: "Verità e giustizia anche per Fabio Cagnazzo".
«Quello a Salerno un passaggio molto importante, dove il PM ha detto che in questa indagine non hanno trovato omertà, ma non hanno trovato umanità. Queste sono parole devastanti per lo Stato Italiano perché fino ad adesso gli imputati sono due carabinieri e altri personaggi» ha concluso Vassallo.
«Penso che la memoria si faccia andando in giro e raccontando la storia di Angelo, ma non lo facciamo per ricordare un eroe, ma per ricordare lo Stato, quello con la "s" maiuscola, lo Stato che va in mezzo ai giovani. Sono momenti di vita vissuta per raccontarla agli altri e probabilmente qualcuno ne farà tesoro» ha dichiarato Dario Vassallo, fratello di Angelo e presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore.
Il Teatro Garibaldi è diventato così contenitore di emozioni in un momento collettivo di crescita e riflessione. L'iniziativa si inserisce in una serie di incontri e iniziative dedicati a Sergio Cosmai, nel 40esimo anniversario della sua morte per mano della 'ndrangheta. Ad aprire la serata infatti l'intervento della moglie di Cosmai, Tiziana Palazzo, ed inoltre, presente sul palco durante l'intero incontro una scrivania con la borsa, la borsa che Cosmai utilizzava per andare a lavoro e che era con lui il 13 marzo 1985.
«Parlare di storie di giustizia può portare le persone nella dimensione della legalità - ha aggiunto Vassallo -. Se Sergio Cosmai è stato ucciso e dopo tanti anni siamo qua a ricordare quest'uomo dello Stato dobbiamo ringraziare chi ha creduto nella potenza della sua storia, non dimenticandolo ma raccontando i passaggi fondamentali della sua vita. Se lui si è ribellato al sopruso di un clan 'ndranghetista nel carcere di Cosenza in quegli anni '80 dove tutto era acquistabile e vendibile, anche uomini dello Stato, significa che era un grande uomo».
Intanto, nella mattinata della stessa giornata, venerdì 14 novembre, presso il tribunale di Salerno si è tenuta la terza udienza preliminare per l'omicidio dell'ex Sindaco di Pollica. Accolto il rito abbreviato per l'ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, mentre rimandata al 15 dicembre l'udienza per la definizione delle posizioni degli altri imputati. Sotto accusa il carabiniere Fabio Cagnazzo, l'ex brigadiere Lazzaro Cioffi, l'imprenditore Giuseppe Cipriano e Giovanni Cafiero, che però risponde solo dell'accusa di traffico di sostanze stupefacenti. Poco prima dell'avvio dell'udienza, all'esterno del tribunale si è tenuto un breve flashmob. Striscione e maglie dei manifestanti con la medesima scritta: "Verità e giustizia anche per Fabio Cagnazzo".
«Quello a Salerno un passaggio molto importante, dove il PM ha detto che in questa indagine non hanno trovato omertà, ma non hanno trovato umanità. Queste sono parole devastanti per lo Stato Italiano perché fino ad adesso gli imputati sono due carabinieri e altri personaggi» ha concluso Vassallo.

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