
Attualità
«Diventate volontari». L'appello della Caritas a studenti e docenti
Una maggiore disponibilità necessaria per far crescere le misure di sostegno scolastico verso bambini e ragazzi delle famiglie in difficoltà
Bisceglie - domenica 21 novembre 2021
7.54
La Caritas cittadina di Bisceglie ha lanciato un appello finalizzato all'incremento della base dei volontari impegnati nelle attività di sostegno scolastico rivolte ai bambini ed ai ragazzi delle famiglie in difficoltà. «È uno degli strumenti più idonei per combattere la povertà educativa di cui poco si parla» è quanto rimarcato in una nota.
«Da sempre le Caritas parrocchiali hanno istituito questo sostegno, molto frequentato, rivolto ai bambini della scuola elementare; la stessa cosa ha attivato da alcuni anni la Caritas cittadina di Bisceglie nella struttura di via professor Mauro Terlizzi per gli studenti delle medie, reso possibile da docenti e studenti che mettevano a disposizione uno o più giorni settimanali».
L'emergenza Covid e gli effetti del lockdown hanno causato una sospensione del servizio nel 2020.
«Purtroppo in Italia la percentuale di studenti "in dispersione implicita", cioè che non raggiungono livelli sufficienti sia in italiano che in matematica e inglese, è aumentata dal 7 al 9.5% su base nazionale. Save the Children, nel suo rapporto annuale, ha messo in evidenza come sia altissimo il dato della dispersione implicita, nel Mezzogiorno: è il 14,8% (oltre 1 studente su 7 soffre del calo di competenze)» hanno spiegato dalla Caritas.
«A livello locale il dato è dimostrato dal numero sempre crescente di richieste di sostegno scolastico che arrivano in Caritas da famiglie in povertà assoluta o relativa: la povertà economica è strettamente connessa alla povertà educativa e quei bambini e ragazzi spesso sono a rischio di dispersione ed abbandono scolastico.
Prendersi cura di loro e del loro successo scolastico permette di diminuire anche quel gap che il disagio economico alimenta giorno per giorno.
Negli anni passati si è costituito nel corso dell'anno una forte relazione tra i ragazzi ed i loro educatori attraverso la conoscenza delle storie, delle difficoltà, dei sogni: si comprendono i loro bisogni, li si accompagna durante il percorso di attività annuale, se ne condividono fatiche e traguardi raggiunti. Tutto ciò ha permesso anche di strutturare comportamenti più consoni al vivere sociale, adeguati al vivere lo studio come trampolino di successo e di elevazione culturale e renderli meno condizionati dai modelli pubblicitari o visti nelle serie tv» è l'osservazione dei referenti.
Caritas Bisceglie, in accordo con le istituzioni scolastiche, offrirà agli/alle studenti/studentesse disponibili anche il credito formativo che è necessario nell'ultimo triennio delle scuole superiori e nella giornata dedicata ai poveri ha deciso di rivolgere un appello a studenti/studentesse delle scuole superiori, agli universitari ed ai docenti (ancora in attività o in pensione) affinché possano dedicare qualche ora settimanale all'aiuto di quei ragazzi che trovano difficoltà a seguire le discipline scolastiche.
«Questo appello è reso ancora più pressante dalla constatazione che le richieste di aiuto aumentano ma sono poche le presenze di volontari disponibili. Una maggiore disponibilità di volontari potrebbe permettere anche di far aumentare il numero di studenti sostenuti» hanno concluso.
«Da sempre le Caritas parrocchiali hanno istituito questo sostegno, molto frequentato, rivolto ai bambini della scuola elementare; la stessa cosa ha attivato da alcuni anni la Caritas cittadina di Bisceglie nella struttura di via professor Mauro Terlizzi per gli studenti delle medie, reso possibile da docenti e studenti che mettevano a disposizione uno o più giorni settimanali».
L'emergenza Covid e gli effetti del lockdown hanno causato una sospensione del servizio nel 2020.
«Purtroppo in Italia la percentuale di studenti "in dispersione implicita", cioè che non raggiungono livelli sufficienti sia in italiano che in matematica e inglese, è aumentata dal 7 al 9.5% su base nazionale. Save the Children, nel suo rapporto annuale, ha messo in evidenza come sia altissimo il dato della dispersione implicita, nel Mezzogiorno: è il 14,8% (oltre 1 studente su 7 soffre del calo di competenze)» hanno spiegato dalla Caritas.
«A livello locale il dato è dimostrato dal numero sempre crescente di richieste di sostegno scolastico che arrivano in Caritas da famiglie in povertà assoluta o relativa: la povertà economica è strettamente connessa alla povertà educativa e quei bambini e ragazzi spesso sono a rischio di dispersione ed abbandono scolastico.
Prendersi cura di loro e del loro successo scolastico permette di diminuire anche quel gap che il disagio economico alimenta giorno per giorno.
Negli anni passati si è costituito nel corso dell'anno una forte relazione tra i ragazzi ed i loro educatori attraverso la conoscenza delle storie, delle difficoltà, dei sogni: si comprendono i loro bisogni, li si accompagna durante il percorso di attività annuale, se ne condividono fatiche e traguardi raggiunti. Tutto ciò ha permesso anche di strutturare comportamenti più consoni al vivere sociale, adeguati al vivere lo studio come trampolino di successo e di elevazione culturale e renderli meno condizionati dai modelli pubblicitari o visti nelle serie tv» è l'osservazione dei referenti.
Caritas Bisceglie, in accordo con le istituzioni scolastiche, offrirà agli/alle studenti/studentesse disponibili anche il credito formativo che è necessario nell'ultimo triennio delle scuole superiori e nella giornata dedicata ai poveri ha deciso di rivolgere un appello a studenti/studentesse delle scuole superiori, agli universitari ed ai docenti (ancora in attività o in pensione) affinché possano dedicare qualche ora settimanale all'aiuto di quei ragazzi che trovano difficoltà a seguire le discipline scolastiche.
«Questo appello è reso ancora più pressante dalla constatazione che le richieste di aiuto aumentano ma sono poche le presenze di volontari disponibili. Una maggiore disponibilità di volontari potrebbe permettere anche di far aumentare il numero di studenti sostenuti» hanno concluso.