
Politica
Igiene urbana, il consigliere Naglieri: «Occorrono maggiori controlli amministrativi»
La nota completa dell'esponente di Sinistra Italiana
Bisceglie - venerdì 18 luglio 2025
10.52
Una lunga nota è stata stilata da Gianni Naglieri, consigliere comunale di Sinistra Italiana, circa la tematica spinosa del settore dell'igiene urbana, con particolare riferimento alle assunzioni nella pianta organica. Naglieri esorta, peraltro, l'amministrazione nell'implementare l'area dei controlli amministrativi e nell'avviare un percorso volto ad accertare la qualità dei servizi di raccolta.
Di seguito la nota completa del consigliere Naglieri.
«In questi giorni il tema caldo del settore igiene urbana è ritornato a far discutere tanto la categoria dei lavoratori precari a tempo determinato quanto l'area sindacale della CGIL rappresentativa solo degli interessi dei lavoratori a tempo indeterminato, ma a 30 ore.
Nel mezzo c'è sempre la discussione tutta incentrata sulle ambiguità, le criticità e i chiaroscuri che albergano nel sistema di servizi maggiormente oneroso per le tasche della città, quindi, dei biscegliesi per effetto dell'applicazione della TARI.
A giugno del 2022, da ex assessore all'Ambiente, al fine di contrastare quel fenomeno così divisivo tra i lavoratori del settore, così come evidenziato in premessa, lavorai - di comune accordo con le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL - per produrre un documento di accordo che disciplinasse gli ingressi in pianta organica dell'intera platea dei lavoratori precari ragionando sulle anzianità, sul numero dei contratti, sullo stato del nucleo familiare e su altri elementi che potevano essere presi in considerazione tanto nel breve quanto nel lungo periodo.
Seguii la sottoscrizione unitaria e l'invio in Prefettura, al fine di legittimarne l'esecuzione. Qualche giorno dopo, esattamente il 27 giugno, fu disposto l'incontro dal Prefetto, a seguito del quale ogni protagonista di quell'accordo preferì eclissarsi, continuando a sostenere il principio della divisione a prescindere.
Nel tempo, l'analisi dei fatti mi ha consentito di mettere a fuoco le debolezze di un sistema, volutamente abbandonato a sé stesso e al business di chi lo ha governato e retto con diverse denominazioni sociali, anche se spesso riconducibili a cognomi ricorrenti, sin dal dopo "vigiliae".
La prima considerazione ha dell'incredibile, cioè come sia possibile che il settore dell'igiene urbana, con un costo approssimativo di circa 14 milioni di euro annui, abbia solo tre figure che lo sovraordinino, ossia il RUP, il Dirigente, il Funzionario comunale per la parte amministrativa e il DEC (Direttore Esecutivo del Contratto) quale organo di controllo.
Praticamente stiamo dicendo che da un decennio e oltre non vi è controllo supplementare degli ordini di servizio, dello scarico delle frazioni differenziate, della congruità della qualità della differenziata consegnata, della corretta raccolta presso gli operatori commerciali della città.
Tutto ciò non avrebbe senso se non si comprendesse l'importanza della differenza di prezzo esistente nel conferimento del vetro sano e/o del cartone e plastica aventi delle impurità rientranti nelle percentuali delle tolleranze previste rispetto alle masse declassate alla consegna.
C'è stato mai un vigile urbano incaricato di eseguire dei controlli inopinati? Altra cosa: Bisceglie, nonostante gli innegabili sforzi amministrativi profusi, ha una raccolta differenziata che non riesce a migliorare oltre il 65%, con le isole ecologiche varie che insieme ne registrano oltre il 30%.
A tal riguardo sarebbe legittimo chiedersi come sia possibile che il resto della città contribuisca solo con un misero 35% aggiuntivo? Nella realtà l'attenzione, probabilmente, dovrebbe essere rivolta altrove e più precisamente ad accertare che l'ambito sia sgombro da interessi finanziari paralleli, da sodalizi sospetti, da ambiguità esistenti per assenza di controllo, nella certezza che il dato statistico produttivo della percentuale di raccolta differenziata è inferiore di oltre 10 punti percentuali da Andria, Trani e poco meno da Barletta.
Pertanto, nel sostenere sicuramente le giuste pretese di tutti i lavoratori precari, Sinistra Italiana, nell'auspicio che nessun familiarismo usurpi e prevalga sulle giuste precedenze esistenti di fatto e di diritto, invita il sindaco oltre che a scongiurare l'ipotesi che nella definizione della pianta organica possano prevalere delle posizioni dominanti che eludano i diritti acquisiti, anche a implementare l'area dei controlli amministrativi e ad avviare un percorso ferrato e concreto diretto ad accertare la bontà e la congruità della qualità dei servizi di raccolta, sotto il profilo dell'efficienza, dell'efficacia e del rispetto del capitolato d'appalto, nonché, del corretto avvio allo smaltimento delle frazioni omogenee differenziate, nella certezza che quella esistente non è sufficientemente adeguata a garantire gli interessi finanziari collettivi della nostra città».
Di seguito la nota completa del consigliere Naglieri.
«In questi giorni il tema caldo del settore igiene urbana è ritornato a far discutere tanto la categoria dei lavoratori precari a tempo determinato quanto l'area sindacale della CGIL rappresentativa solo degli interessi dei lavoratori a tempo indeterminato, ma a 30 ore.
Nel mezzo c'è sempre la discussione tutta incentrata sulle ambiguità, le criticità e i chiaroscuri che albergano nel sistema di servizi maggiormente oneroso per le tasche della città, quindi, dei biscegliesi per effetto dell'applicazione della TARI.
A giugno del 2022, da ex assessore all'Ambiente, al fine di contrastare quel fenomeno così divisivo tra i lavoratori del settore, così come evidenziato in premessa, lavorai - di comune accordo con le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL - per produrre un documento di accordo che disciplinasse gli ingressi in pianta organica dell'intera platea dei lavoratori precari ragionando sulle anzianità, sul numero dei contratti, sullo stato del nucleo familiare e su altri elementi che potevano essere presi in considerazione tanto nel breve quanto nel lungo periodo.
Seguii la sottoscrizione unitaria e l'invio in Prefettura, al fine di legittimarne l'esecuzione. Qualche giorno dopo, esattamente il 27 giugno, fu disposto l'incontro dal Prefetto, a seguito del quale ogni protagonista di quell'accordo preferì eclissarsi, continuando a sostenere il principio della divisione a prescindere.
Nel tempo, l'analisi dei fatti mi ha consentito di mettere a fuoco le debolezze di un sistema, volutamente abbandonato a sé stesso e al business di chi lo ha governato e retto con diverse denominazioni sociali, anche se spesso riconducibili a cognomi ricorrenti, sin dal dopo "vigiliae".
La prima considerazione ha dell'incredibile, cioè come sia possibile che il settore dell'igiene urbana, con un costo approssimativo di circa 14 milioni di euro annui, abbia solo tre figure che lo sovraordinino, ossia il RUP, il Dirigente, il Funzionario comunale per la parte amministrativa e il DEC (Direttore Esecutivo del Contratto) quale organo di controllo.
Praticamente stiamo dicendo che da un decennio e oltre non vi è controllo supplementare degli ordini di servizio, dello scarico delle frazioni differenziate, della congruità della qualità della differenziata consegnata, della corretta raccolta presso gli operatori commerciali della città.
Tutto ciò non avrebbe senso se non si comprendesse l'importanza della differenza di prezzo esistente nel conferimento del vetro sano e/o del cartone e plastica aventi delle impurità rientranti nelle percentuali delle tolleranze previste rispetto alle masse declassate alla consegna.
C'è stato mai un vigile urbano incaricato di eseguire dei controlli inopinati? Altra cosa: Bisceglie, nonostante gli innegabili sforzi amministrativi profusi, ha una raccolta differenziata che non riesce a migliorare oltre il 65%, con le isole ecologiche varie che insieme ne registrano oltre il 30%.
A tal riguardo sarebbe legittimo chiedersi come sia possibile che il resto della città contribuisca solo con un misero 35% aggiuntivo? Nella realtà l'attenzione, probabilmente, dovrebbe essere rivolta altrove e più precisamente ad accertare che l'ambito sia sgombro da interessi finanziari paralleli, da sodalizi sospetti, da ambiguità esistenti per assenza di controllo, nella certezza che il dato statistico produttivo della percentuale di raccolta differenziata è inferiore di oltre 10 punti percentuali da Andria, Trani e poco meno da Barletta.
Pertanto, nel sostenere sicuramente le giuste pretese di tutti i lavoratori precari, Sinistra Italiana, nell'auspicio che nessun familiarismo usurpi e prevalga sulle giuste precedenze esistenti di fatto e di diritto, invita il sindaco oltre che a scongiurare l'ipotesi che nella definizione della pianta organica possano prevalere delle posizioni dominanti che eludano i diritti acquisiti, anche a implementare l'area dei controlli amministrativi e ad avviare un percorso ferrato e concreto diretto ad accertare la bontà e la congruità della qualità dei servizi di raccolta, sotto il profilo dell'efficienza, dell'efficacia e del rispetto del capitolato d'appalto, nonché, del corretto avvio allo smaltimento delle frazioni omogenee differenziate, nella certezza che quella esistente non è sufficientemente adeguata a garantire gli interessi finanziari collettivi della nostra città».