
Attualità
Intelligenza Artificiale e cyber security, come prepararsi a fronteggiare nuovi rischi digitali
Una delle riflessioni più urgenti riguarda la necessità di adottare strumenti di protezione digitale
Bisceglie - lunedì 14 luglio 2025
15.19
È affascinante pensare a quanto l'intelligenza artificiale stia rivoluzionando ogni settore di vita. Ciò che però è meno affascinante e anche più sottovalutato riguarda il fatto che tutta questa rivoluzione così comoda per la gestione della quotidianità, in realtà, comporta dei rischi sempre più elevati.
Una delle riflessioni più urgenti e sfidanti per il futuro, riguarda proprio la necessità di adottare strumenti di protezione digitale di pari passo all'impiego dell'intelligenza artificiale.
Questa, col tempo, potrebbe spalancare nuove vulnerabilità, inedite e più difficili da intercettare.
Il paradosso della sicurezza apparente si sta facendo strada soprattutto nei contesti aziendali e istituzionali che, pur dotandosi di strumenti sempre più sofisticati, si affidano in modo eccessivo, e spesso inconsapevole, agli algoritmi.
E questo non vuol dire affatto mettere in discussione il valore dell'AI, ma riconoscere che, come ogni tecnologia potente, deve essere compresa, governata e integrata da persone competenti.
Una delle minacce più insidiose riguarda la possibilità che le stesse soluzioni AI pensate per la difesa possano essere sfruttate da attori malevoli per attacchi ancora più precisi, mimetici e persistenti.
Modelli linguistici, generative AI, machine learning, d'altra parte, sono tutti strumenti nati per supportare, ma, se manipolati, possono alimentare campagne phishing iper-personalizzate, deepfake, accessi abusivi o sabotaggi interni difficili da tracciare.
Il concetto chiave si riferisce alla fiducia cieca nell'AI, che rischia di trasformarsi in un punto debole, anziché in un vantaggio.
Senza una supervisione umana consapevole e l'integrazione di policy aggiornate e strategie proattive, il rischio di farsi trovare scoperti aumenta in modo esponenziale.
Ecco perché l'elemento umano non può scomparire dietro l'utilizzo delle intelligenze delle macchine, ma torna al centro, in quanto servono esperti capaci di conoscere le tecnologie, prevederne le derive, individuarne i limiti e orientarne le applicazioni in senso etico e strategico.
Questo vale soprattutto se in ballo c'è la mole di dati e informazioni in mano a grosse aziende, brevetti, mailing list, elenchi di fornitori, clienti, contatti, progetti di lancio e processi inediti. Ciò che rischia un'azienda, se non ben protetta, va ben oltre i più fantasiosi timori della violazione privacy.
Questo impone un crescente impiego di figure professionali realmente preparate, consci dei progressi tecnologici e, ancor più dei suoi rischi, al punto da prevederli prima che si concretizzino.
Ci sono corsi di formazione progettati ad hoc, che permettono anche agli addetti ai lavori di affinare proprio queste conoscenze e renderle spendibili persino nei contesti lavorativi già occupati.
Il Master in Cyber Security online di 24ORE Business School si inserisce proprio tra questi corsi, per offrire una risposta concreta e mirata a questa esigenza.
Tra le caratteristiche più significative del percorso spicca il focus specifico sulle implicazioni dell'intelligenza artificiale nel contesto della sicurezza informatica. Il master propone una visione strategica, multidisciplinare e aggiornata, in grado di preparare i partecipanti a operare in ruoli decisionali, sia in ambito aziendale sia nella consulenza.
Attraverso un approccio didattico basato su casi reali, simulazioni e confronto con professionisti del settore, il corso permette di costruire un profilo solido, capace di muoversi tra normativa, governance dei dati, gestione del rischio e tecnologie emergenti.
Per chi vuole diventare protagonista attivo, nella battaglia digitale che si gioca ogni giorno, questo è senz'altro il primo passo verso una carriera che sarà sempre più centrale.
ARTICOLO PUBBLIREDAZIONALE
Una delle riflessioni più urgenti e sfidanti per il futuro, riguarda proprio la necessità di adottare strumenti di protezione digitale di pari passo all'impiego dell'intelligenza artificiale.
Questa, col tempo, potrebbe spalancare nuove vulnerabilità, inedite e più difficili da intercettare.
Il paradosso della sicurezza apparente si sta facendo strada soprattutto nei contesti aziendali e istituzionali che, pur dotandosi di strumenti sempre più sofisticati, si affidano in modo eccessivo, e spesso inconsapevole, agli algoritmi.
E questo non vuol dire affatto mettere in discussione il valore dell'AI, ma riconoscere che, come ogni tecnologia potente, deve essere compresa, governata e integrata da persone competenti.
Una delle minacce più insidiose riguarda la possibilità che le stesse soluzioni AI pensate per la difesa possano essere sfruttate da attori malevoli per attacchi ancora più precisi, mimetici e persistenti.
Modelli linguistici, generative AI, machine learning, d'altra parte, sono tutti strumenti nati per supportare, ma, se manipolati, possono alimentare campagne phishing iper-personalizzate, deepfake, accessi abusivi o sabotaggi interni difficili da tracciare.
Il concetto chiave si riferisce alla fiducia cieca nell'AI, che rischia di trasformarsi in un punto debole, anziché in un vantaggio.
Senza una supervisione umana consapevole e l'integrazione di policy aggiornate e strategie proattive, il rischio di farsi trovare scoperti aumenta in modo esponenziale.
Ecco perché l'elemento umano non può scomparire dietro l'utilizzo delle intelligenze delle macchine, ma torna al centro, in quanto servono esperti capaci di conoscere le tecnologie, prevederne le derive, individuarne i limiti e orientarne le applicazioni in senso etico e strategico.
Questo vale soprattutto se in ballo c'è la mole di dati e informazioni in mano a grosse aziende, brevetti, mailing list, elenchi di fornitori, clienti, contatti, progetti di lancio e processi inediti. Ciò che rischia un'azienda, se non ben protetta, va ben oltre i più fantasiosi timori della violazione privacy.
Questo impone un crescente impiego di figure professionali realmente preparate, consci dei progressi tecnologici e, ancor più dei suoi rischi, al punto da prevederli prima che si concretizzino.
Ci sono corsi di formazione progettati ad hoc, che permettono anche agli addetti ai lavori di affinare proprio queste conoscenze e renderle spendibili persino nei contesti lavorativi già occupati.
Il Master in Cyber Security online di 24ORE Business School si inserisce proprio tra questi corsi, per offrire una risposta concreta e mirata a questa esigenza.
Tra le caratteristiche più significative del percorso spicca il focus specifico sulle implicazioni dell'intelligenza artificiale nel contesto della sicurezza informatica. Il master propone una visione strategica, multidisciplinare e aggiornata, in grado di preparare i partecipanti a operare in ruoli decisionali, sia in ambito aziendale sia nella consulenza.
Attraverso un approccio didattico basato su casi reali, simulazioni e confronto con professionisti del settore, il corso permette di costruire un profilo solido, capace di muoversi tra normativa, governance dei dati, gestione del rischio e tecnologie emergenti.
Per chi vuole diventare protagonista attivo, nella battaglia digitale che si gioca ogni giorno, questo è senz'altro il primo passo verso una carriera che sarà sempre più centrale.
ARTICOLO PUBBLIREDAZIONALE