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Attualità
L'Usppi lancia l'allarme: «Pochi medici e infermieri nei prossimi anni»
Nicola Brescia, segretario nazionale: «Possibili ricadute negative sui pazienti»
Bisceglie - martedì 14 maggio 2019
0.22
Il sindacato Usppi, che sabato 11 maggio ha rieletto il biscegliese Nicola Brescia segretario nazionale per acclamazione, lancia un nuovo allarme. Le prestazioni sanitarie pugliesi potrebbero essere compromesse con ricadute negative sui pazienti a partire da quest'anno a causa della "voragine" in procinto di crearsi a causa dei prepensionamenti di infermieri e medici legati alla "quota 100" oltre ai pensionamenti naturali per anzianità che riguarderà circa 4000 infermieri.
La Federazione degli ordini delle professioni infermieristiche (Enopi) ha già comunicato che 818 infermieri smetteranno di lavorare entro la fine dell'anno. I presidenti provinciali dell'Opi di Bari, Bat e Brindisi hanno scritto al governatore della Puglia Emiliano esortandolo a provvedere all'immediato reclutamento del personale infermieristico per far fronte alle criticità che si andranno a palesarsi a breve negli ospedali pugliesi.
«La fuoriuscita dal mondo del lavoro, a breve, di circa 20 mila unità tra medici e infermieri per la quota 100 oltre alle circa 50 mila unità che già mancano al servizio sanitario nazionale ci preoccupa moltissimo» ha spiegato Brescia.
«In Puglia si prevede che nei prossimi 6 anni oltre 1600 medici lasceranno gli ospedali, in particolare il Di Venere e il San Paolo e il problema è più che serio se si pensa che i concorsi banditi per i medici vanno deserti soprattutto per alcune figure come pediatri, ortopedici, anestesisti. Occorre sbloccare la situazione in particolare per quanto riguarda il finanziamento delle borse di specializzazione per i giovani medici attualmente intrappolati da un sistema che non consente ai posti di specializzazione, aumentando paradossalmente la schiera degli inoccupati con fughe all'estero. Siamo allarmati per i pazienti e ci appelliamo al presidente Emiliano per trovare soluzioni immediate atte a garantire il personale infermieristico necessario al soddisfacimento dei bisogni» ha concluso il segretario nazionale dell'Usppi.
La Federazione degli ordini delle professioni infermieristiche (Enopi) ha già comunicato che 818 infermieri smetteranno di lavorare entro la fine dell'anno. I presidenti provinciali dell'Opi di Bari, Bat e Brindisi hanno scritto al governatore della Puglia Emiliano esortandolo a provvedere all'immediato reclutamento del personale infermieristico per far fronte alle criticità che si andranno a palesarsi a breve negli ospedali pugliesi.
«La fuoriuscita dal mondo del lavoro, a breve, di circa 20 mila unità tra medici e infermieri per la quota 100 oltre alle circa 50 mila unità che già mancano al servizio sanitario nazionale ci preoccupa moltissimo» ha spiegato Brescia.
«In Puglia si prevede che nei prossimi 6 anni oltre 1600 medici lasceranno gli ospedali, in particolare il Di Venere e il San Paolo e il problema è più che serio se si pensa che i concorsi banditi per i medici vanno deserti soprattutto per alcune figure come pediatri, ortopedici, anestesisti. Occorre sbloccare la situazione in particolare per quanto riguarda il finanziamento delle borse di specializzazione per i giovani medici attualmente intrappolati da un sistema che non consente ai posti di specializzazione, aumentando paradossalmente la schiera degli inoccupati con fughe all'estero. Siamo allarmati per i pazienti e ci appelliamo al presidente Emiliano per trovare soluzioni immediate atte a garantire il personale infermieristico necessario al soddisfacimento dei bisogni» ha concluso il segretario nazionale dell'Usppi.