via Artemisia Gentileschi
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Attualità

Toponomastica femminile: a Bisceglie solo il 2,4% di strade è intitolata a donne

Il dato della città è uno dei più bassi in riferimento alla media della provincia Bat

Non ci sono. Ma quelle poche volte che ci sono son Madonne o Sante, mai storiche, antropologhe, partigiane o ministre. Secondo la ricerca condotta dall'associazione "Toponomastica femminile" (Tf) solo il 2.4% delle strade biscegliesi sarebbe dedicato a donne (18 sulle 719 strade e piazze intitolate), contro la percentuale nettamente più alta di nomi maschili del 39% (il restante 58.6% o non è intestato oppure è dedicato ad eventi storici).

Il progetto Toponomastica femminile

Il progetto Toponomastica Femminile nasce nel gennaio 2012 su facebook per poi trasformarsi in associazione con l'obiettivo di restituire voce e visibilità alle donne che hanno contribuito a migliorare la società negli ambiti più vari.

Il gruppo di ricerca si occupa di pubblicare articoli e dati per ciascun territorio col fine di sollecitare le istituzioni affinché strade, piazze, giardini e spazi urbani in senso lato, siano dedicati a donne.

A seguito del lavoro di ricerca su scala nazionale, è stato registrato che la media di strade intitolate a donne varia dal 3 al 5% (in prevalenza nomi attinenti alla sfera religiosa), mentre quella delle strade dedicate agli uomini tocca il 40%.

La situazione a Bisceglie

Il censimento a cura di Marina Convertino riporta l'elenco completo delle strade e delle piazze intitolate a donne: la maggior parte dei personaggi citati appartiene alla sfera religiosa (70%); pochissimi invece i nomi di donne dell'ambito artistico (5.9%), impegnate in politica (5.8 %) o con incarichi di altra natura (17.6 %).

Risalta nel tessuto toponomastico il nome di Artemisia Gentileschi, rappresentante della scuola caravaggesca del primo '600, artista di cui solo dopo il '900 i critici valorizzarono il talento di spicco nell'ambito artistico del Barocco Italiano, passata invece tristemente alle cronache soprattutto per aver indetto il primo processo per stupro mai testimoniato. Del resto, molte volte la storia italiana si ricorda di grandi nomi femminili unicamente perché collegati in qualche modo a tremende vicende personali di misoginia e discriminazione.

Non tanto diversa la situazione nella provincia di Barletta-Andria-Trani laddove le percentuali fanno trasparire un andamento più che chiaro: dietro alla toponomastica femminile vi è poca ricerca, poca storia e grande superficialità.Nel dettaglio le strade intitolate a donne a Bisceglie:
Madonna delle Grazie (arco);
Madonna di Passavia (via);
Santa Maria (carrara);
Madre Teresa di Calcutta (Via);
Santa Caterina (via);
anta Chiara (via);
Santa Margherita (strada);
Santa Margherita (vicolo I);
Santa Margherita (vicolo II);
le Monache (strada);
le Monache (vicolo I);
le Monache (vicolo II);
Giulia Santarcangelo (via);
Artemisia Gentileschi (via);
Margherita di Savoia (piazza)
delle Caterinette (via);
delle Ricamatrici (via).
piazza 8 marzo intitolata a tutte le donne.

Eppure i nomi di donne che hanno fatto la storia del nostro territorio non mancano: si tratta solo di voler effettivamente trovare esponenti femminili nello scenario socio-politico. Un esempio può essere costituito dalla vicina Trani che solo recentemente ha riscoperto il valore inestimabile dell'attività di Giustina Rocca, prima donna avvocata della storia (quando ancora non esisteva l'Italia, né l'ordine professionale) vissuta a cavallo fra il XV e il XVI secolo.

Sul territorio biscegliese, invece, sono moltissimi i nomi di donne che, grazie a recenti studi, si possono inquadrare nell'ambito della Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Pasqualina di Benedetto, ad esempio nata a Bisceglie, il 4 maggio 1921 combatté assieme a Popa Di Bendetto, nelle file del Gruppo "Bandiera Rossa" nel Lazio dal 9 settembre 1943 al 4 giugno 1944. Famoso anche il caso di Lucia di Corato (dati provenienti dall'elenco dell'ANPI).

Ma vi è l'imbarazzo della scelta, abbandonando la storia locale e ragionando su scala nazionale o internazionale: da Marie Curie fisica, chimica e matematica polacca prima donna insignita del premio Nobel, a Nilde Iotti prima donna nella storia dell'Italia repubblicana a ricoprire la terza carica dello Stato, la presidenza della Camera di deputati diventando poi la presidente della Camera rimasta in carica più a lungo in assoluto nella storia della Repubblica Italiana.

Possibili scenari

Quando si tratta di spazi pubblici, poche cose possono essere lasciate al caso. La toponomastica, più di molte altre piccole caratteristiche del territorio, delinea il limite sottile del progresso culturale di una città. Scelte di personaggi storici ben calibrate possono in realtà rivelare posizioni ben precise su argomenti di attualità. Ignorare la totale assenza di riferimenti femminili appartenenti all'epoca contemporanea costituisce a tutti gli effetti una scelta di grande valore politico. Aggiornare la nostra toponomastica è una sfida di civiltà.

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