.jpg)
Attualità
«Una storia di ordinaria buona sanità»
Il biscegliese De Trizio racconta l'esperienza vissuta in questi giorni
Bisceglie - lunedì 15 novembre 2021
8.16
«A volte la vita sa sorprenderci come un fulmine a ciel sereno ma, probabilmente, come spesso accade, certe esperienze vanno vissute sulla nostra pelle per realizzare quanto siano vere». È quanto riportato in una lettera aperta inviata dal biscegliese Gianni De Trizio, noto per il suo impegno nella Protezione Civile - della quale è responsabile cittadino -, a margine delle vicissitudini corse in questi giorni.
«Venerdì 5 novembre, intorno alle ore 18:10, mi preparavo per partecipare ad un incontro pubblico quando ad un certo punto ho avvertito una strana forma di insofferenza che anticipava di qualche secondo un violento dolore al petto ed una improvvisa sudorazione fredda.
Il tempo preziosamente investito in questi anni nella mia formazione personale e professionale mi ha subito portato a realizzare che stava accadendo qualcosa di grave… Io, che non ho mai sofferto di malattie cardiache, né avuto casi di familiarità, stavo subendo un infarto: sì, proprio un infarto!» ha raccontato.
«Immediatamente, senza farmi prendere dal panico, sovvertendo le procedure che mi avrebbero obbligato a chiamare il 118, mi sono fatto accompagnare al pronto soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, mentre con difficoltà ho allertato il mio medico di medicina generale, il dottor Pippo Storelli, che prontamente mi ha raggiunto (essendo colui che quotidianamente e costantemente mi segue in tutti i passaggi della salute).
Giunto in pronto soccorso, di lì a poco sono andato in arresto cardiaco con conseguente defibrillazione. Da quel momento in poi posso ritenere di aver toccato con mano le grandi qualità umane di tutto il personale sanitario del pronto soccorso di Bisceglie: dei medici, dottor Dino Lorusso e dottoressa Romana di Cuonzo, degli infermieri (Fabrizio L., Giulia D. M., Maria D. P., Roberto G. Andrea S.,) che prontamente sono intervenuti quella sera e con i quali ho avuto già l'onore di collaborare presso l'hub cittadino, dei coordinatori, dei tecnici e di chi, successivamente, si è prodigato per la mia salute nel reparto di cardiochirurgia del "Bonomo" di Andria, diretto dal professor Francesco Bartolomucci. Devo la mia vita a tutti loro, se il mio cuore è ripartito lo devo a loro!» ha testimoniato.
«Rivolgo la mia sconfinata gratitudine al professor Francesco Bartolomucci, per la sua grande capacità professionale e ancor più per la sua bellezza morale, la sua estrema gentilezza, capace di generare un effetto dòmino all'interno del suo team e tra i suoi pazienti» ha aggiunto De Trizio, elogiando il direttore sanitario dottor Andrea Sinigaglia ed il Commissario straordinario dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne «che stanno rendendo la cardiochirurgia e la cardiologia del "Bonomo" di Andria un'eccellenza nella sanità pugliese.
Possa questa mia testimonianza giungere a chi prontamente mi ha aiutato salvandomi la vita, possa rassicurare la gente invitandola ad avere piena fiducia nel nostro personale sanitario che ogni giorno ci permette di raccontare, con orgoglio, storie di ordinaria eccezionale buona sanità. Grazie a tutti voi».
«Venerdì 5 novembre, intorno alle ore 18:10, mi preparavo per partecipare ad un incontro pubblico quando ad un certo punto ho avvertito una strana forma di insofferenza che anticipava di qualche secondo un violento dolore al petto ed una improvvisa sudorazione fredda.
Il tempo preziosamente investito in questi anni nella mia formazione personale e professionale mi ha subito portato a realizzare che stava accadendo qualcosa di grave… Io, che non ho mai sofferto di malattie cardiache, né avuto casi di familiarità, stavo subendo un infarto: sì, proprio un infarto!» ha raccontato.
«Immediatamente, senza farmi prendere dal panico, sovvertendo le procedure che mi avrebbero obbligato a chiamare il 118, mi sono fatto accompagnare al pronto soccorso dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, mentre con difficoltà ho allertato il mio medico di medicina generale, il dottor Pippo Storelli, che prontamente mi ha raggiunto (essendo colui che quotidianamente e costantemente mi segue in tutti i passaggi della salute).
Giunto in pronto soccorso, di lì a poco sono andato in arresto cardiaco con conseguente defibrillazione. Da quel momento in poi posso ritenere di aver toccato con mano le grandi qualità umane di tutto il personale sanitario del pronto soccorso di Bisceglie: dei medici, dottor Dino Lorusso e dottoressa Romana di Cuonzo, degli infermieri (Fabrizio L., Giulia D. M., Maria D. P., Roberto G. Andrea S.,) che prontamente sono intervenuti quella sera e con i quali ho avuto già l'onore di collaborare presso l'hub cittadino, dei coordinatori, dei tecnici e di chi, successivamente, si è prodigato per la mia salute nel reparto di cardiochirurgia del "Bonomo" di Andria, diretto dal professor Francesco Bartolomucci. Devo la mia vita a tutti loro, se il mio cuore è ripartito lo devo a loro!» ha testimoniato.
«Rivolgo la mia sconfinata gratitudine al professor Francesco Bartolomucci, per la sua grande capacità professionale e ancor più per la sua bellezza morale, la sua estrema gentilezza, capace di generare un effetto dòmino all'interno del suo team e tra i suoi pazienti» ha aggiunto De Trizio, elogiando il direttore sanitario dottor Andrea Sinigaglia ed il Commissario straordinario dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne «che stanno rendendo la cardiochirurgia e la cardiologia del "Bonomo" di Andria un'eccellenza nella sanità pugliese.
Possa questa mia testimonianza giungere a chi prontamente mi ha aiutato salvandomi la vita, possa rassicurare la gente invitandola ad avere piena fiducia nel nostro personale sanitario che ogni giorno ci permette di raccontare, con orgoglio, storie di ordinaria eccezionale buona sanità. Grazie a tutti voi».