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Cultura
A Bisceglie la 13^ edizione di "Libridamare"
Il programma completo
Bisceglie - lunedì 7 luglio 2025
11.03 Comunicato Stampa
L'edizione 2025 sarà strutturata su incontri che prevedono scrittori e scrittrici che parlano di altri scrittori e/o scrittrici; saranno privilegiati coloro che hanno un anniversario per sé stessi o per una loro opera e indagheremo tra le produzioni ultime dei cataloghi editoriali. Scriventi di oggi raccontano scriventi di ieri rientra nel percorso di avvicinamento dei giovani e degli adulti alla letteratura con l'obiettivo di recuperare l'amore per la lettura e la cultura umanistica.
Sarà come sempre possibile declinare la letteratura insieme ad altre arti come la musica e il teatro. Una innovazione di quest'anno sono state le anteprime che si sono svolte nei mesi di maggio e giugno.
Nella mia vita ci sono abbastanza ricordi e poesia per farne un romanzo. Irène Némirovsky. In questo saggio, Cinzia Bigliosi ripercorre la vita e l'opera di Irène Némirovsky (Kiev 1903 - Auschwitz 1942), autrice di successo degli anni Trenta, tornata alla ribalta, dopo decenni di oblio, con il clamoroso postumo Suite francese (2004). Scrittrice dell'esilio (francese per cultura, ebrea e russa per nascita), testimone spietata di un mondo abitato da loschi affaristi, madri affette da bovarismo, balie spaesate e figlie neglette ed egoiste, Irène Némirovsky domò, non senza contraddizioni, i temi costanti nella sua opera – come la negazione delle origini, l'ereditarietà, il terrore dell'invecchiamento, l'arrivismo e il sacrificio – con un marchio personale frutto dell'orgogliosa consapevolezza di una originalità del tutto unica.
È un progetto musicale dedicato ai 60 anni di carriera del famoso chitarrista e cantante brasiliano e alla musica carioca che ha varcato i confini nazionali.
Toquinho, artista, protagonista e ambasciatore della musica brasiliana e in particolar modo della bossa nova, ha avuto un ruolo centrale nella nascita e nella diffusione di tale fervore musicale e culturale.
La bossa nova è nata alla fine degli anni '50 del novecento come espressione di rinascita culturale ed economica carioca.
I principali esponenti sono stati Antonio Carlos Jobim, Joao Gilberto, Vinicius de Moraes, Baden Powell e altri ancora.
Il trio propone alcune delle pagine musicali più importanti come Acquerello, Garota d'Ipanema, Manha de Carnaval, Insensatez e altri brani che rappresentano le radici musicali e di Toquinho e del folclore brasiliano (choro, samba).
Il concerto sarà corredato dalla presentazione dei brani e da una panoramica del movimento musicale della bossa.
Musicisti: Antonella Intini (voce)
Paolo Battista (chitarra)
Antonio Dambra (flauto)
Aveva un destino da signorina ben educata del Sud, e invece la ragazza di Savannah è diventata una scrittrice impavida (che a malapena si reggeva in piedi con le stampelle), ossessionata dalla frase perfetta e dal cibo come compensazione a una vita sentimentale negata, perché nessun uomo era disposto ad amare una storpia pur così vicina al Cielo. Romana Petri la tallona, la spia, ce la rovescia intera davanti e noi la assumiamo come un farmaco che ci salva, che ci impedisce nonostante tutto di avere paura.Una ragazza americana di solidi principi, innamorata del padre, occhi blu scuro e lampi di tanto pensiero che li attraversano. Una ragazza che, quando esce di casa, si incanta davanti alle galline. Una ragazza che ha e non smette mai di avere Cristo come sublime interlocutore, e non è semplice il suo Dio. Quando arriva alla scrittura la riconosce dono divino. Quella ragazza è Flannery O'Connor, una delle più grandi autrici del Novecento. Entra nell'immaginazione di Romana Petri con i suoi umili e i suoi balordi, i suoi peccatori, la sua solitudine, lo splendore dei suoi pavoni e l'amore mai avuto. Pietosa sino all'empietà, intrisa d'una ironia che lascia stupefatti gli interlocutori, Mary Flan ritrova il padre nella stessa malattia, il Lupus, ma la combatte a colpi di incandescenti parole e senza mai lamentarsi. Si allontana dalla sua Georgia quando la chiamata della letteratura diventa forte come una investitura, una missione, ma questo sogno di libertà sarà infranto dalla malattia e dovrà tornare al ranch materno, da quella Regina che non capiva il suo genio ma l'ha assistita fino alla fine.
Tra il sacro e il profano
"Parlare di un personaggio scomodo a cinquanta anni di distanza significa uscire dall'idea della 'qualità' e misurata dal successo, alias dalla televisione e dal consenso diffuso; e riconoscere l'attualità. PPP è stato forse l'ultimo dei 'classici'. Poeta essenzialmente anche se conosciuto più per la sua vita, il suo essere intellettuale, per il ruolo politico e in qualità di regista. Rovesciare l'immagine. Nello stesso tempo ribaltare il sacro e il profano rispetto al percepito sottolineando e la profonda sacralità, lontana dalla religione tradizionalmente intesa, fondata sulla maternità. Il mio Pasolini è proiettato nel Mediterraneo e si specchia nel Pasolini d'algetia, Jean Sénac che aiuta a capirne i recessi. È inoltre fratello degli ultimi, interprete e non agitatore delle periferie, profeta della loro caduta che avrebbe trascinato a fondo città e paesi interi. Ambasciatore della sacralità dell'eroe contro la mercificazione del sesso".
Passaggio in ombra di Mariateresa Di Lascia
Mariateresa Di Lascia, scrittrice e intellettuale pugliese prematuramente scomparsa nel 1994, è stata una figura complessa e affascinante, capace di unire un'intensa attività politica e sociale alla raffinata sensibilità di una narratrice poetica e profonda. Il suo unico romanzo, "Passaggio in ombra", pubblicato postumo e premiato con il prestigioso Premio Strega nel 1995, rappresenta un autentico capolavoro della letteratura italiana contemporanea, che riesce a coniugare memoria privata, dramma familiare e affresco sociale sul Sud rurale del secondo Novecento. Al centro dell'opera troviamo Chiara D'Auria, protagonista e voce narrante, una donna che, consapevole della propria fragilità e solitudine, ripercorre attraverso la memoria la storia dolorosa e complicata della sua famiglia. Nel flusso intenso dei suoi ricordi affiorano temi centrali come l'identità femminile segnata da imposizioni sociali, il dolore delle perdite subite, l'amore negato e la ricerca costante di riscatto personale. Intorno a Chiara ruotano figure femminili forti e contraddittorie – come la madre Anita, anticonformista e indipendente, o la zia Peppina, simbolo autoritario della tradizione –, capaci di incarnare le tensioni e le contraddizioni di una società rigidamente patriarcale e conservatrice.
Il romanzo affronta anche temi universali come il lutto, il senso di colpa, la religiosità popolare intrisa di superstizione e fatalismo, ma soprattutto la forza della memoria come strumento di autoanalisi e catarsi. Lo stile della Di Lascia è elegante, evocativo e pervaso da un tono elegiaco che avvolge il lettore nella malinconica bellezza di un Sud sospeso tra passato e modernità.
La "conversazione" esplorerà dunque il romanzo in tutte le sue sfumature, inserendolo nel contesto storico-culturale dell'Italia meridionale del dopoguerra, e rifletterà sull'attualità delle sue tematiche e sulla capacità unica della scrittura di Mariateresa Di Lascia di parlare ancora oggi al lettore contemporaneo. Sarà un'occasione per comprendere come la letteratura possa essere insieme testimonianza personale, critica sociale e raffinata espressione artistica, offrendo spunti di riflessione sul ruolo delle donne nella società, sul peso della memoria e sull'importanza del racconto come mezzo di liberazione personale e collettiva
Autrici di ieri e di oggi che con coraggio e determinazione inventano nuovi modi di abitare il mondo.
Alla scoperta del pensiero e dell'azione di Oriana Fallaci, Nora Ephron e Sheila Heti.
Una riflessione sulla sostenibilità e l'equità di uno degli istituti fondamentali della vita sociale per come si è tramandato da secoli, attraverso il racconto e l'esperienza di tre autrici che vale la pena conoscere o riscoprire.
Laura Gramuglia da anni racconta le vite e i percorsi di artiste complesse e rivoluzionarie; storie spesso segnate dalla lotta per l'affermazione del proprio talento, dalla ricerca di legittimazione e dalla difficoltà di conciliare questo percorso con la vita privata, in un ambiente tenacemente patriarcale.
Storie di marinai, migranti ed amanti
Il mare e le sue storie. Il mare e i suoi abitanti. Il mare e i suoi misteri. Marinai, migranti ed amanti sono solo alcuni dei protagonisti di questo lento ed intenso navigare.
Il mare, da sempre, è un grembo che abbraccia vite: alcune ancora in vita, altre perdute. Silenzio ed immensità. Tentativo e timore. Passo e viaggio.
Ogni sguardo, di fronte al mare, assume un colore diverso: la paura si mischia al piacere; la curiosità gioca a nascondino con l'avventura; la speranza è compagna del coraggio; il divertimento mostra le spalle alla nostalgia. Spettatori e protagonisti di lettere, racconti, poesie, canzoni da questa parte del mare, ma anche da altre rive.
Uno spettacolo musicale e poetico che con le parole di Pavese, Baricco, De Luca, Camus, Dalla, Conte, Fossati e tanti altri ci accompagnerà al naufragio dei sensi, alla riflessione, alla bellezza e alla profondità delle emozioni.
Al timone:
Coinvolgente e poetico, il raccon segue le iniziative artistiche ed esistenziali dei tre amici e dei loro colleghi, impegnati in viaggi attraverso i paesi del Mediterraneo, dalla Puglia al Marocco, alla Grecia, all'Albania. Fino a un decisivo sconfinamento in India, alla ricerca di una suggestione o di un luogo in grado di sovvertire i percorsi di una società in cui campeggia la dissonanza tra gli affetti e la disuguaglianza sociale.Puglia, estate 2012. Marsilio Da Ponte, pittore di talento ma spiantato, figlio di un importante allevatore, cerca di sbarcare il lunario assieme a una combriccola di artisti, spiantati come lui. È molto vicino ai temi sociali che caratterizzano le zone in cui vive: il caporalato nelle campagne, la disoccupazione giovanile, i migranti che sbarcano dal Mediterraneo. Marsilio ha due amici con cui condivide tutto, Beppe e Michele, e con loro discute spesso di attualità: la questione meridionale, la fuga di cervelli dal sud verso il nord Italia e l'Europa, la politica, i contrasti e le differenze generazionali. Cruccio del protagonista, cresciuto in una famiglia di sinistra, è suo fratello Giacomo, candidato nelle liste di un partito di centro-destra. A portare un po' di scompiglio in una vita tutto sommato monotona, c'è l'amico Stavros Asimakopulos – re dei traghetti per la Grecia, l'Egitto, il Montenegro e l'Albania –, suo figlio Elides, studente all'Accademia di Belle Arti di Bari interessato alla questione palestinese, e l'avvenente Thenia, donna bellissima e misteriosa che accompagna Stavros nei suoi spostamenti fra l'Italia e la Grecia, della quale Marsilio si innamora a prima vista, apparentemente ricambiato.
Il punto di vista con il quale ho scritto questo testo per il Teatro è stato quello di considerare Don Uva una figura assente, come del resto lo è in questo presente, ormai distante dal suo effettivo operare. Ne rimane la memoria e ciò che lui ha lasciato di materiale e di pensiero, tutt'ora vivi nel continuare a prodigare la convivenza con la diversità.
La sua presenza sulla scena è concretizzata dalla sua tonaca, come un simulacro, della quale amorevolmente prende cura una suora appartenente a quel manipolo di donne pie a cui lui, in vita, aveva affidato la sua missione e da queste condivisa e partecipata con devozione.
Ci sono poi una serie di personaggi che lo testimoniano; questi sono i soggetti presi in cura nella struttura di accoglienza resa possibile dalla volontà e dal coraggio di Don Uva, il prete innamorato, come titolo questa scrittura scenica, che vuole sottolineare la passione di un uomo di Chiesa dedito a dare dignità umana e reintegrare il diverso nel contesto sociale.
Non ho dato importanza a dare loro un nome quanto ad imprimere alle loro apparenze le sfaccettature sensibili di una umanità sofferente. Motivo, questo, che ha portato la loro presenza ad essere manifestata da un unico attore, il quale, nell'epilogo, darà corpo e voce a quella tonaca, simulacro/immagine che li accoglie tutti come un manto di protezione, ma soprattutto rende quella veste emblema di umanità.
Quindi solo due gli attori: Suor IO (sacerdotessa di Era sposa di Zeus) e il Donattore (sostantivo di tutti i personaggi; termine coniato per l'occasione: Don-attore).
Naturalmente questo testo è l'inizio di una prassi di lavoro che, se si riuscirà a tradurre in spettacolo, porterà ad una significativa elaborazione del carattere dei personaggi, le loro differenze comportamentali e l'uso anche di una inflessione dialettale.
Riccardo Caporossi
Paolo Regina, autore di gialli, ci conduce in un viaggio nella vita di Andrea Camilleri, un percorso che tocca i vari aspetti della sua caleidoscopica esistenza, dall'infanzia nella Sicilia fascista, all'attività di regista, produttore, sceneggiatore e scrittore, a cavallo tra Pirandello e Simenon.
Attraverso i racconti e le confessioni che il Maestro ci ha lasciato "di prima mano", in interviste e scritti autobiografici, Regina ci illustra episodi, anche sconosciuti, della vita di Camilleri, conditi da aneddoti e avvenimenti che ci aiutano a comprendere meglio l'opera e il pensiero di uno degli ingegni più prolifici della cultura italiana. Dal suo irriducibile impegno politico alla ostinata e orgogliosa sicilianità che non lo abbandonerà per tutta la vita, dal rapporto con il pubblico alle sue esperienze come docente in scuole di teatro e recitazione, fino all'esperienza in RAI, verremo accompagnati anche a ripercorrere la sua attività di romanziere e la genesi di un personaggio ormai immortale come il commissario Montalbano. Una serata all'insegna della ri-scoperta di uno spirito libero.
21 settembre ore 19.30
Un progetto musicale di elettro/acustica in duo
È una rivisitazione molto accattivante di alcuni canti popolari, temi da film, musica classica e brani originali.
Bella ciao - Lilì Marlene - I girasoli - El Pueblo Unido Jamás Será Vencido - Orfeo Negro – Lascia ch'io pianga - Affetti sonori – Niño – InnoVation Sbilenc Europe
Nella nuova indagine di Gerri Esposito tutto si snoda in pochi giorni, scanditi da precisi transiti astrologici che fanno da sfondo agli avvenimenti, in cui passato e presente si sovrappongono. E di nuovo, come in una sorta di ciclo karmico mai concluso, l'indagine incrocia le strade di ragazzi, poco più che bambini, che cercano di salvarsi come possono in un mondo che non li accoglie ed è troppo duro per loro
In una chiesa rupestre nella periferia di Bari viene scoperto un cadavere. Maschio, mezza età, in posizione supina di fronte all'abside, vestito di tutto punto. Sul corpo, un serpente, anch'esso morto. La terza sezione della squadra mobile di Bari arriva per i rilievi di rito. Manca qualcuno: l'ispettore Gerri Esposito ha preso due giorni di permesso, caso più unico che raro, per svolgere una missione personale e importante.
Al suo rientro, Gerri trova l'ufficio in fibrillazione. L'identità della vittima è sconosciuta e le indagini brancolano nel buio. Vengono identificati altri frequentatori del sito: una giovane coppia di adolescenti che per qualche motivo non vuole collaborare; un uomo misterioso che pare uscito da un altro tempo, dagli affreschi della chiesa, e che non parla e non scrive; una ragazzina che ha perso un libro su cui ci sono i suoi disegni e i versi di una canzone in una lingua sconosciuta. Lingua che accende però una lampadina nella mente di Gerri Esposito, grazie all'intervento della mammana Angela, ormai diventata per lui un punto di riferimento fondamentale, che compare a tratti come una dea ex machina, a metterlo sulla strada giusta. Nel frattempo Gerri deve fare i conti con il proprio passato, che continua a tornare e a scardinare i cassetti blindati in cui lui cerca disperatamente di confinarlo.
Carissimo dottor Jung ed.Neri Pozza
Sarà come sempre possibile declinare la letteratura insieme ad altre arti come la musica e il teatro. Una innovazione di quest'anno sono state le anteprime che si sono svolte nei mesi di maggio e giugno.
- Cinzia Bigliosi 07 luglio ore 19.30
Nella mia vita ci sono abbastanza ricordi e poesia per farne un romanzo. Irène Némirovsky. In questo saggio, Cinzia Bigliosi ripercorre la vita e l'opera di Irène Némirovsky (Kiev 1903 - Auschwitz 1942), autrice di successo degli anni Trenta, tornata alla ribalta, dopo decenni di oblio, con il clamoroso postumo Suite francese (2004). Scrittrice dell'esilio (francese per cultura, ebrea e russa per nascita), testimone spietata di un mondo abitato da loschi affaristi, madri affette da bovarismo, balie spaesate e figlie neglette ed egoiste, Irène Némirovsky domò, non senza contraddizioni, i temi costanti nella sua opera – come la negazione delle origini, l'ereditarietà, il terrore dell'invecchiamento, l'arrivismo e il sacrificio – con un marchio personale frutto dell'orgogliosa consapevolezza di una originalità del tutto unica.
- Paolo Battista & C. 12 luglio ore 19.30
È un progetto musicale dedicato ai 60 anni di carriera del famoso chitarrista e cantante brasiliano e alla musica carioca che ha varcato i confini nazionali.
Toquinho, artista, protagonista e ambasciatore della musica brasiliana e in particolar modo della bossa nova, ha avuto un ruolo centrale nella nascita e nella diffusione di tale fervore musicale e culturale.
La bossa nova è nata alla fine degli anni '50 del novecento come espressione di rinascita culturale ed economica carioca.
I principali esponenti sono stati Antonio Carlos Jobim, Joao Gilberto, Vinicius de Moraes, Baden Powell e altri ancora.
Il trio propone alcune delle pagine musicali più importanti come Acquerello, Garota d'Ipanema, Manha de Carnaval, Insensatez e altri brani che rappresentano le radici musicali e di Toquinho e del folclore brasiliano (choro, samba).
Il concerto sarà corredato dalla presentazione dei brani e da una panoramica del movimento musicale della bossa.
Musicisti: Antonella Intini (voce)
Paolo Battista (chitarra)
Antonio Dambra (flauto)
- Romana Petri 17 luglio ore 19.30
Aveva un destino da signorina ben educata del Sud, e invece la ragazza di Savannah è diventata una scrittrice impavida (che a malapena si reggeva in piedi con le stampelle), ossessionata dalla frase perfetta e dal cibo come compensazione a una vita sentimentale negata, perché nessun uomo era disposto ad amare una storpia pur così vicina al Cielo. Romana Petri la tallona, la spia, ce la rovescia intera davanti e noi la assumiamo come un farmaco che ci salva, che ci impedisce nonostante tutto di avere paura.Una ragazza americana di solidi principi, innamorata del padre, occhi blu scuro e lampi di tanto pensiero che li attraversano. Una ragazza che, quando esce di casa, si incanta davanti alle galline. Una ragazza che ha e non smette mai di avere Cristo come sublime interlocutore, e non è semplice il suo Dio. Quando arriva alla scrittura la riconosce dono divino. Quella ragazza è Flannery O'Connor, una delle più grandi autrici del Novecento. Entra nell'immaginazione di Romana Petri con i suoi umili e i suoi balordi, i suoi peccatori, la sua solitudine, lo splendore dei suoi pavoni e l'amore mai avuto. Pietosa sino all'empietà, intrisa d'una ironia che lascia stupefatti gli interlocutori, Mary Flan ritrova il padre nella stessa malattia, il Lupus, ma la combatte a colpi di incandescenti parole e senza mai lamentarsi. Si allontana dalla sua Georgia quando la chiamata della letteratura diventa forte come una investitura, una missione, ma questo sogno di libertà sarà infranto dalla malattia e dovrà tornare al ranch materno, da quella Regina che non capiva il suo genio ma l'ha assistita fino alla fine.
- Ilaria Guidantoni 31 luglio ore 19.30
Tra il sacro e il profano
"Parlare di un personaggio scomodo a cinquanta anni di distanza significa uscire dall'idea della 'qualità' e misurata dal successo, alias dalla televisione e dal consenso diffuso; e riconoscere l'attualità. PPP è stato forse l'ultimo dei 'classici'. Poeta essenzialmente anche se conosciuto più per la sua vita, il suo essere intellettuale, per il ruolo politico e in qualità di regista. Rovesciare l'immagine. Nello stesso tempo ribaltare il sacro e il profano rispetto al percepito sottolineando e la profonda sacralità, lontana dalla religione tradizionalmente intesa, fondata sulla maternità. Il mio Pasolini è proiettato nel Mediterraneo e si specchia nel Pasolini d'algetia, Jean Sénac che aiuta a capirne i recessi. È inoltre fratello degli ultimi, interprete e non agitatore delle periferie, profeta della loro caduta che avrebbe trascinato a fondo città e paesi interi. Ambasciatore della sacralità dell'eroe contro la mercificazione del sesso".
- Piero Meli 05 agosto ore 19.30
Passaggio in ombra di Mariateresa Di Lascia
Mariateresa Di Lascia, scrittrice e intellettuale pugliese prematuramente scomparsa nel 1994, è stata una figura complessa e affascinante, capace di unire un'intensa attività politica e sociale alla raffinata sensibilità di una narratrice poetica e profonda. Il suo unico romanzo, "Passaggio in ombra", pubblicato postumo e premiato con il prestigioso Premio Strega nel 1995, rappresenta un autentico capolavoro della letteratura italiana contemporanea, che riesce a coniugare memoria privata, dramma familiare e affresco sociale sul Sud rurale del secondo Novecento. Al centro dell'opera troviamo Chiara D'Auria, protagonista e voce narrante, una donna che, consapevole della propria fragilità e solitudine, ripercorre attraverso la memoria la storia dolorosa e complicata della sua famiglia. Nel flusso intenso dei suoi ricordi affiorano temi centrali come l'identità femminile segnata da imposizioni sociali, il dolore delle perdite subite, l'amore negato e la ricerca costante di riscatto personale. Intorno a Chiara ruotano figure femminili forti e contraddittorie – come la madre Anita, anticonformista e indipendente, o la zia Peppina, simbolo autoritario della tradizione –, capaci di incarnare le tensioni e le contraddizioni di una società rigidamente patriarcale e conservatrice.
Il romanzo affronta anche temi universali come il lutto, il senso di colpa, la religiosità popolare intrisa di superstizione e fatalismo, ma soprattutto la forza della memoria come strumento di autoanalisi e catarsi. Lo stile della Di Lascia è elegante, evocativo e pervaso da un tono elegiaco che avvolge il lettore nella malinconica bellezza di un Sud sospeso tra passato e modernità.
La "conversazione" esplorerà dunque il romanzo in tutte le sue sfumature, inserendolo nel contesto storico-culturale dell'Italia meridionale del dopoguerra, e rifletterà sull'attualità delle sue tematiche e sulla capacità unica della scrittura di Mariateresa Di Lascia di parlare ancora oggi al lettore contemporaneo. Sarà un'occasione per comprendere come la letteratura possa essere insieme testimonianza personale, critica sociale e raffinata espressione artistica, offrendo spunti di riflessione sul ruolo delle donne nella società, sul peso della memoria e sull'importanza del racconto come mezzo di liberazione personale e collettiva
- Laura Gramuglia 16 agosto ore 19.30
Autrici di ieri e di oggi che con coraggio e determinazione inventano nuovi modi di abitare il mondo.
Alla scoperta del pensiero e dell'azione di Oriana Fallaci, Nora Ephron e Sheila Heti.
Una riflessione sulla sostenibilità e l'equità di uno degli istituti fondamentali della vita sociale per come si è tramandato da secoli, attraverso il racconto e l'esperienza di tre autrici che vale la pena conoscere o riscoprire.
Laura Gramuglia da anni racconta le vite e i percorsi di artiste complesse e rivoluzionarie; storie spesso segnate dalla lotta per l'affermazione del proprio talento, dalla ricerca di legittimazione e dalla difficoltà di conciliare questo percorso con la vita privata, in un ambiente tenacemente patriarcale.
- Pietro Verna in concerto/reading 21 agosto ore 19.30
Storie di marinai, migranti ed amanti
Il mare e le sue storie. Il mare e i suoi abitanti. Il mare e i suoi misteri. Marinai, migranti ed amanti sono solo alcuni dei protagonisti di questo lento ed intenso navigare.
Il mare, da sempre, è un grembo che abbraccia vite: alcune ancora in vita, altre perdute. Silenzio ed immensità. Tentativo e timore. Passo e viaggio.
Ogni sguardo, di fronte al mare, assume un colore diverso: la paura si mischia al piacere; la curiosità gioca a nascondino con l'avventura; la speranza è compagna del coraggio; il divertimento mostra le spalle alla nostalgia. Spettatori e protagonisti di lettere, racconti, poesie, canzoni da questa parte del mare, ma anche da altre rive.
Uno spettacolo musicale e poetico che con le parole di Pavese, Baricco, De Luca, Camus, Dalla, Conte, Fossati e tanti altri ci accompagnerà al naufragio dei sensi, alla riflessione, alla bellezza e alla profondità delle emozioni.
Al timone:
- PIETRO VERNA, cantautore
- FRANCESCO TINELLI, attore
- GIOVANNI ASTORINO musicista
- Raffaele Nigro 2 settembre ore 19.30
Coinvolgente e poetico, il raccon segue le iniziative artistiche ed esistenziali dei tre amici e dei loro colleghi, impegnati in viaggi attraverso i paesi del Mediterraneo, dalla Puglia al Marocco, alla Grecia, all'Albania. Fino a un decisivo sconfinamento in India, alla ricerca di una suggestione o di un luogo in grado di sovvertire i percorsi di una società in cui campeggia la dissonanza tra gli affetti e la disuguaglianza sociale.Puglia, estate 2012. Marsilio Da Ponte, pittore di talento ma spiantato, figlio di un importante allevatore, cerca di sbarcare il lunario assieme a una combriccola di artisti, spiantati come lui. È molto vicino ai temi sociali che caratterizzano le zone in cui vive: il caporalato nelle campagne, la disoccupazione giovanile, i migranti che sbarcano dal Mediterraneo. Marsilio ha due amici con cui condivide tutto, Beppe e Michele, e con loro discute spesso di attualità: la questione meridionale, la fuga di cervelli dal sud verso il nord Italia e l'Europa, la politica, i contrasti e le differenze generazionali. Cruccio del protagonista, cresciuto in una famiglia di sinistra, è suo fratello Giacomo, candidato nelle liste di un partito di centro-destra. A portare un po' di scompiglio in una vita tutto sommato monotona, c'è l'amico Stavros Asimakopulos – re dei traghetti per la Grecia, l'Egitto, il Montenegro e l'Albania –, suo figlio Elides, studente all'Accademia di Belle Arti di Bari interessato alla questione palestinese, e l'avvenente Thenia, donna bellissima e misteriosa che accompagna Stavros nei suoi spostamenti fra l'Italia e la Grecia, della quale Marsilio si innamora a prima vista, apparentemente ricambiato.
- Il prete innamorato 13 settembre ore 19.30
Il punto di vista con il quale ho scritto questo testo per il Teatro è stato quello di considerare Don Uva una figura assente, come del resto lo è in questo presente, ormai distante dal suo effettivo operare. Ne rimane la memoria e ciò che lui ha lasciato di materiale e di pensiero, tutt'ora vivi nel continuare a prodigare la convivenza con la diversità.
La sua presenza sulla scena è concretizzata dalla sua tonaca, come un simulacro, della quale amorevolmente prende cura una suora appartenente a quel manipolo di donne pie a cui lui, in vita, aveva affidato la sua missione e da queste condivisa e partecipata con devozione.
Ci sono poi una serie di personaggi che lo testimoniano; questi sono i soggetti presi in cura nella struttura di accoglienza resa possibile dalla volontà e dal coraggio di Don Uva, il prete innamorato, come titolo questa scrittura scenica, che vuole sottolineare la passione di un uomo di Chiesa dedito a dare dignità umana e reintegrare il diverso nel contesto sociale.
Non ho dato importanza a dare loro un nome quanto ad imprimere alle loro apparenze le sfaccettature sensibili di una umanità sofferente. Motivo, questo, che ha portato la loro presenza ad essere manifestata da un unico attore, il quale, nell'epilogo, darà corpo e voce a quella tonaca, simulacro/immagine che li accoglie tutti come un manto di protezione, ma soprattutto rende quella veste emblema di umanità.
Quindi solo due gli attori: Suor IO (sacerdotessa di Era sposa di Zeus) e il Donattore (sostantivo di tutti i personaggi; termine coniato per l'occasione: Don-attore).
Naturalmente questo testo è l'inizio di una prassi di lavoro che, se si riuscirà a tradurre in spettacolo, porterà ad una significativa elaborazione del carattere dei personaggi, le loro differenze comportamentali e l'uso anche di una inflessione dialettale.
Riccardo Caporossi
- Paolo Regina 18 settembre ore 19.30
Paolo Regina, autore di gialli, ci conduce in un viaggio nella vita di Andrea Camilleri, un percorso che tocca i vari aspetti della sua caleidoscopica esistenza, dall'infanzia nella Sicilia fascista, all'attività di regista, produttore, sceneggiatore e scrittore, a cavallo tra Pirandello e Simenon.
Attraverso i racconti e le confessioni che il Maestro ci ha lasciato "di prima mano", in interviste e scritti autobiografici, Regina ci illustra episodi, anche sconosciuti, della vita di Camilleri, conditi da aneddoti e avvenimenti che ci aiutano a comprendere meglio l'opera e il pensiero di uno degli ingegni più prolifici della cultura italiana. Dal suo irriducibile impegno politico alla ostinata e orgogliosa sicilianità che non lo abbandonerà per tutta la vita, dal rapporto con il pubblico alle sue esperienze come docente in scuole di teatro e recitazione, fino all'esperienza in RAI, verremo accompagnati anche a ripercorrere la sua attività di romanziere e la genesi di un personaggio ormai immortale come il commissario Montalbano. Una serata all'insegna della ri-scoperta di uno spirito libero.
- Vincenzo Mastropirro: flauti
21 settembre ore 19.30
Un progetto musicale di elettro/acustica in duo
È una rivisitazione molto accattivante di alcuni canti popolari, temi da film, musica classica e brani originali.
Bella ciao - Lilì Marlene - I girasoli - El Pueblo Unido Jamás Será Vencido - Orfeo Negro – Lascia ch'io pianga - Affetti sonori – Niño – InnoVation Sbilenc Europe
- Giorgia Lepore 26 settembre ore 19.30
Nella nuova indagine di Gerri Esposito tutto si snoda in pochi giorni, scanditi da precisi transiti astrologici che fanno da sfondo agli avvenimenti, in cui passato e presente si sovrappongono. E di nuovo, come in una sorta di ciclo karmico mai concluso, l'indagine incrocia le strade di ragazzi, poco più che bambini, che cercano di salvarsi come possono in un mondo che non li accoglie ed è troppo duro per loro
In una chiesa rupestre nella periferia di Bari viene scoperto un cadavere. Maschio, mezza età, in posizione supina di fronte all'abside, vestito di tutto punto. Sul corpo, un serpente, anch'esso morto. La terza sezione della squadra mobile di Bari arriva per i rilievi di rito. Manca qualcuno: l'ispettore Gerri Esposito ha preso due giorni di permesso, caso più unico che raro, per svolgere una missione personale e importante.
Al suo rientro, Gerri trova l'ufficio in fibrillazione. L'identità della vittima è sconosciuta e le indagini brancolano nel buio. Vengono identificati altri frequentatori del sito: una giovane coppia di adolescenti che per qualche motivo non vuole collaborare; un uomo misterioso che pare uscito da un altro tempo, dagli affreschi della chiesa, e che non parla e non scrive; una ragazzina che ha perso un libro su cui ci sono i suoi disegni e i versi di una canzone in una lingua sconosciuta. Lingua che accende però una lampadina nella mente di Gerri Esposito, grazie all'intervento della mammana Angela, ormai diventata per lui un punto di riferimento fondamentale, che compare a tratti come una dea ex machina, a metterlo sulla strada giusta. Nel frattempo Gerri deve fare i conti con il proprio passato, che continua a tornare e a scardinare i cassetti blindati in cui lui cerca disperatamente di confinarlo.
- Sandra Petrignani ottobre data da definire
Carissimo dottor Jung ed.Neri Pozza