
Attualità
Alla scoperta del Borgo delle meraviglie
Un percorso entusiasmante tra storia, arti, tradizioni e talenti. Perché Bisceglie è bella
Bisceglie - mercoledì 8 luglio 2020
17.47
È come viaggiare nel tempo, sospesi tra il filo dei ricordi e la visione lungimirante del centro storico che sarà. Meraviglia de "Il borgo delle meraviglie": racconta storie del passato e le declina ai tempi attuali con la forza dirompente di uno sguardo rivolto al futuro.
Mestieri dimenticati e ora rivalutati, botteghe riscoperte, arti e tradizioni rinvigorite in un impasto gradevole con la modernità. Cornice, una città vecchia di Bisceglie prima restituita alla dignità, quindi riconsegnata alla comunità, infine proiettata verso uno splendore inatteso e forse per questo ancora più entusiasmante. Protagonista, indiscusso, il commercio.
Ce n'è abbastanza per sentirsi trascinati dal piacere di andare oltre la semplice passeggiata, durante il percorso tra i vicoli del borgo antico addobbati a festa, da via Cardinale Dell'Olio fino alla Porta di Mare. Oltre quaranta talenti biscegliesi e del territorio - non c'è termine più adatto per definire le capacità di coloro che hanno aderito al bando promosso dall'organizzazione -, ciascuno con la propria identità, una storia, un concetto, un'idea.
Dal venditore di ceramiche che ha potuto sopperire così allo stop delle fiere («Ne faccio 15 l'anno ma è ancora tutto bloccato») al maestro presepista finalmente in grado di mostrare la genesi di un lavoro raffinato e curato nei minimi dettagli confidando di poter «incuriosire i più giovani e avvicinarli a quest'arte», dalle creazioni di abiti esibite orgogliosamente ai cesti realizzati con un mix tra legno d'ulivo e canne, da chi si dedica con tenacia al riciclo di alcuni materiali a chi mette in vendita libri di un certo valore storico, dal grafico che ha lanciato un suo marchio all'artista pronto a cucirti fantastiche borse raggomitolato amorevolmente su un'affascinante Singer d'annata, il "Borgo delle meraviglie" è una sintesi perfettamente riuscita tra la passione e il talento, espressa dalla magnificenza di uno scenario che offre spunti continui.
Sembra proprio di tornare bambini ricordando come fosse un sogno l'antico forno a pochi passi da Palazzo Ammazzalorsa. «Abbiamo dovuto sostituire di sana pianta la porta d'ingresso qui come in diversi altri locali» ha spiegato un organizzatore nelle vesti di Cicerone e narratore di aneddoti che meriterebbero di essere raccolti e tramandati perché il maggior numero di persone sappia quanta fatica, quanto sudore c'è dietro una manifestazione desiderata con tutto il cuore. «Sono stati necessari cinque viaggi di camion per smaltire i rifiuti» ha aggiunto l'espositore cui è stato affidato - a titolo completamente gratuito come a tutti gli altri - il locale del vecchio forno, utilizzato fino ai primi anni '80. Inevitabile che la scelta ricadesse su un artigiano del legno, rigorosamente spiaggiato: tronchi sezionati per ricavarne graziosi portafiori, spezzoni talmente levigati dal mare da sembrare manufatti in pietra.
Poco più in là, un'artigiana che alla lavorazione del legno abbina design e lettering: un contrasto che si risolve nella bellezza delle creazioni. C'è spazio anche per chi dall'amore per la terra ricava frutta e olio, e a proposito di "oro verde" il salottino di piazza Duomo è impreziosito dall'ulivo collocato da un vivaista ai piedi del quale è possibile imbattersi nelle tele di un bravo pittore biscegliese.
"Naufragare è veramente dolce" nel borgo delle meraviglie - aperto tutti i giorni dalle 18 in poi - coccolati dalla musica in filodiffusione, dalle luci che accompagnano l'intero tour, dalle decorazioni a impatto ambientale zero, dalla gioia di aver assistito alla trasformazione di piazza Tre Santi. L'affluenza piuttosto incoraggiante registrata nel primo weekend ha dato conforto agli espositori e le cose sono andate abbastanza bene anche tra lunedì e martedì, al punto da augurarsi che tutti si facciano conquistare dalla "tentazione" di trattenersi ben oltre le ore 21 (che diventano come minimo le 23 nel fine settimana): in fondo non c'è alcun limite al piacere di mostrare, nei fatti, come l'intreccio di passioni e capacità personali possa ripagare lo sforzo organizzativo di coloro che in cambio non hanno chiesto neppure un centesimo.
«Ho venduto», «Sto vendendo», «Si sta muovendo qualcosa» sono le frasi più belle che possano essere pronunciate da un venditore, da un artigiano, da un commerciante in un momento del genere. "Il borgo delle meraviglie" è l'ennesimo atto d'amore concreto di un gruppo di amici per un centro storico che a piccoli passi si vuole rendere attrattivo 365 giorni l'anno. Vale davvero la pena spendersi, senza distinzioni, per questa giusta causa. Perché Bisceglie è bella.
Mestieri dimenticati e ora rivalutati, botteghe riscoperte, arti e tradizioni rinvigorite in un impasto gradevole con la modernità. Cornice, una città vecchia di Bisceglie prima restituita alla dignità, quindi riconsegnata alla comunità, infine proiettata verso uno splendore inatteso e forse per questo ancora più entusiasmante. Protagonista, indiscusso, il commercio.
Ce n'è abbastanza per sentirsi trascinati dal piacere di andare oltre la semplice passeggiata, durante il percorso tra i vicoli del borgo antico addobbati a festa, da via Cardinale Dell'Olio fino alla Porta di Mare. Oltre quaranta talenti biscegliesi e del territorio - non c'è termine più adatto per definire le capacità di coloro che hanno aderito al bando promosso dall'organizzazione -, ciascuno con la propria identità, una storia, un concetto, un'idea.
Dal venditore di ceramiche che ha potuto sopperire così allo stop delle fiere («Ne faccio 15 l'anno ma è ancora tutto bloccato») al maestro presepista finalmente in grado di mostrare la genesi di un lavoro raffinato e curato nei minimi dettagli confidando di poter «incuriosire i più giovani e avvicinarli a quest'arte», dalle creazioni di abiti esibite orgogliosamente ai cesti realizzati con un mix tra legno d'ulivo e canne, da chi si dedica con tenacia al riciclo di alcuni materiali a chi mette in vendita libri di un certo valore storico, dal grafico che ha lanciato un suo marchio all'artista pronto a cucirti fantastiche borse raggomitolato amorevolmente su un'affascinante Singer d'annata, il "Borgo delle meraviglie" è una sintesi perfettamente riuscita tra la passione e il talento, espressa dalla magnificenza di uno scenario che offre spunti continui.
Sembra proprio di tornare bambini ricordando come fosse un sogno l'antico forno a pochi passi da Palazzo Ammazzalorsa. «Abbiamo dovuto sostituire di sana pianta la porta d'ingresso qui come in diversi altri locali» ha spiegato un organizzatore nelle vesti di Cicerone e narratore di aneddoti che meriterebbero di essere raccolti e tramandati perché il maggior numero di persone sappia quanta fatica, quanto sudore c'è dietro una manifestazione desiderata con tutto il cuore. «Sono stati necessari cinque viaggi di camion per smaltire i rifiuti» ha aggiunto l'espositore cui è stato affidato - a titolo completamente gratuito come a tutti gli altri - il locale del vecchio forno, utilizzato fino ai primi anni '80. Inevitabile che la scelta ricadesse su un artigiano del legno, rigorosamente spiaggiato: tronchi sezionati per ricavarne graziosi portafiori, spezzoni talmente levigati dal mare da sembrare manufatti in pietra.
Poco più in là, un'artigiana che alla lavorazione del legno abbina design e lettering: un contrasto che si risolve nella bellezza delle creazioni. C'è spazio anche per chi dall'amore per la terra ricava frutta e olio, e a proposito di "oro verde" il salottino di piazza Duomo è impreziosito dall'ulivo collocato da un vivaista ai piedi del quale è possibile imbattersi nelle tele di un bravo pittore biscegliese.
"Naufragare è veramente dolce" nel borgo delle meraviglie - aperto tutti i giorni dalle 18 in poi - coccolati dalla musica in filodiffusione, dalle luci che accompagnano l'intero tour, dalle decorazioni a impatto ambientale zero, dalla gioia di aver assistito alla trasformazione di piazza Tre Santi. L'affluenza piuttosto incoraggiante registrata nel primo weekend ha dato conforto agli espositori e le cose sono andate abbastanza bene anche tra lunedì e martedì, al punto da augurarsi che tutti si facciano conquistare dalla "tentazione" di trattenersi ben oltre le ore 21 (che diventano come minimo le 23 nel fine settimana): in fondo non c'è alcun limite al piacere di mostrare, nei fatti, come l'intreccio di passioni e capacità personali possa ripagare lo sforzo organizzativo di coloro che in cambio non hanno chiesto neppure un centesimo.
«Ho venduto», «Sto vendendo», «Si sta muovendo qualcosa» sono le frasi più belle che possano essere pronunciate da un venditore, da un artigiano, da un commerciante in un momento del genere. "Il borgo delle meraviglie" è l'ennesimo atto d'amore concreto di un gruppo di amici per un centro storico che a piccoli passi si vuole rendere attrattivo 365 giorni l'anno. Vale davvero la pena spendersi, senza distinzioni, per questa giusta causa. Perché Bisceglie è bella.