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Cronaca
Anestesista del “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie agli arresti domiciliari per truffa aggravata
Accusato anche di false attestazioni e certificazioni
Bisceglie - giovedì 26 giugno 2025
11.33 Comunicato Stampa
Il Giudice per le Indagini preliminari di Trani, accogliendo le richieste della Procura della Repubblica di Trani, all'esito dell'attività investigativa delegata al Commissariato di Trani e coordinata dalla stessa Procura, ha emesso un'ordinanza applicativa degli arresti domiciliari, eseguita nei giorni scorsi dagli operatori del Commissariato, nei confronti di un anestesista, Dirigente Medico, gravemente indiziato del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e false attestazioni e certificazioni.
In particolare, l'attività investigativa svolta da personale del Commissariato PS di Trani, coordinato dalla Procura della Repubblica, si è concentrata sulla condotta di un medico in servizio presso l'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie della Provincia Bat dedito, senza soluzione di continuità, al compimento del reato di truffa aggravata.
Nello specifico, l'attività di indagine è nata e si è sviluppata a seguito di una segnalazione secondo cui il medico, in servizio presso il Reparto di un importante centro ospedaliero della provincia, quotidianamente, soprattutto in occasione dei turni pomeridiani e notturni e dopo aver timbrato il suo cartellino identificativo attestante la presenza ed aver effettuato il passaggio di consegne con i colleghi del turno precedente, si allontanava dalla struttura senza farvi rientro se non poco prima della conclusione del turno di servizio o, se contattato telefonicamente, per richiedere la sua presenza in sala operatoria.
La Procura di Trani ha dunque delegato personale del Commissariato di Trani ad avviare servizi di osservazione, controllo e pedinamento, al fine di accertare se quanto segnalato corrispondesse a verità, a seguito dei quali si è effettivamente appurato che il medico timbrava il proprio badge e si allontanava dall'Ospedale in auto o in sella alla propria motocicletta, rientrando presso la propria abitazione, per poi ripresentarsi in Reparto a fine turno unicamente allo scopo di timbrare il "cartellino".
I corposi elementi raccolti dagli investigatori per i suddetti fatti contestati, registrati a partire dal mese di novembre 2024, sono alla base della richiesta della misura cautelare formulata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani al locale G.I.P., che l'ha accolta disponendo, appunto, gli arresti domiciliari per il Dirigente Medico.
Occorre precisare che i provvedimenti adottati nel corso delle indagini non sono definitivi e che l'indagato non può essere considerato colpevole fino a quando la responsabilità non sia stata accertata in sede processuale nel contraddittorio tra le parti.
In particolare, l'attività investigativa svolta da personale del Commissariato PS di Trani, coordinato dalla Procura della Repubblica, si è concentrata sulla condotta di un medico in servizio presso l'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie della Provincia Bat dedito, senza soluzione di continuità, al compimento del reato di truffa aggravata.
Nello specifico, l'attività di indagine è nata e si è sviluppata a seguito di una segnalazione secondo cui il medico, in servizio presso il Reparto di un importante centro ospedaliero della provincia, quotidianamente, soprattutto in occasione dei turni pomeridiani e notturni e dopo aver timbrato il suo cartellino identificativo attestante la presenza ed aver effettuato il passaggio di consegne con i colleghi del turno precedente, si allontanava dalla struttura senza farvi rientro se non poco prima della conclusione del turno di servizio o, se contattato telefonicamente, per richiedere la sua presenza in sala operatoria.
La Procura di Trani ha dunque delegato personale del Commissariato di Trani ad avviare servizi di osservazione, controllo e pedinamento, al fine di accertare se quanto segnalato corrispondesse a verità, a seguito dei quali si è effettivamente appurato che il medico timbrava il proprio badge e si allontanava dall'Ospedale in auto o in sella alla propria motocicletta, rientrando presso la propria abitazione, per poi ripresentarsi in Reparto a fine turno unicamente allo scopo di timbrare il "cartellino".
I corposi elementi raccolti dagli investigatori per i suddetti fatti contestati, registrati a partire dal mese di novembre 2024, sono alla base della richiesta della misura cautelare formulata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani al locale G.I.P., che l'ha accolta disponendo, appunto, gli arresti domiciliari per il Dirigente Medico.
Occorre precisare che i provvedimenti adottati nel corso delle indagini non sono definitivi e che l'indagato non può essere considerato colpevole fino a quando la responsabilità non sia stata accertata in sede processuale nel contraddittorio tra le parti.