
Attualità
Francesco Boccia: «Il black friday è black per il fisco italiano»
L'onorevole biscegliese si scaglia contro l'elusione fiscale che i grandi operatori web dell'e-commerce operano a sfavore degli stati nazionali
Italia - domenica 25 novembre 2018
13.51
Chi negli ultimi anni non ha sentito pronunciare il "black friday", letteralmente il venerdì nero. In tale giorno i consumatori digitali si prodigano alla ricerca di sconti consistenti sui siti di e-commerce più rinomati come Amazon, il più noto tra essi. Proprio contro il marchio con sede a Seattle, negli Stati Uniti, si è scagliato l'onorevole del PD, coerentemente alla sua battaglia parlamentare contro l'elusione o evasione (a voi la scelta) praticata dalle aziende che operano sul web.
«Amazon è monopolista del sistema elettronico" ha dichiarato soffermandosi sul "lato oscuro del Black friday. Basta ricevere un pacco di Amazon a casa per capire che dentro non c'è la fattura. Se un commerciante italiano spedisce qualsiasi oggetto ai clienti senza ricevuta fiscale, la guardia di finanza piomba nella sede di quel commerciante e se lo porta via» ha esordito l'onorevole biscegliese.
«I cento milioni che Facebook dovrà versare all'Erario sono una cifra esigua perché il giro di affari in Italia è pari a molti miliardi di euro. Se tutti i giganti del settore pagassero l'Iva nel nostro Paese, noi otterremmo 7 o 8 miliardi in più ogni anno» ha aggiunto. «Queste sono aziende con conti alle Cayman di decine e decine di miliardi. Non è un segreto: Apple ha una liquidità pari circa a 170 miliardi di euro. Sono numeri a cui non arriva un Paese democratico come il nostro» ha concluso Boccia.
Affermazioni realistiche quelle del neo candidato alla segreteria del Partito Democratico, che impongono serie riflessioni a livello europeo sulla tolleranza verso i giganti del web al contrario della poca sensibilità che si pratica verso i cittadini dell'Unione in tema fiscale. Riflessioni che devono soprattutto maturare tra i consumatori italiani al fine di prendere coscienza di cosa comporta un semplice acquisto online, a discapito dell'economia reale e del territorio.
Per diritto di cronaca è giusto pubblicare la difesa di Amazon sulle polemiche suddette: "A maggio 2015 abbiamo costituito la succursale italiana di Amazon EU Sarl che registra tutti i ricavi, le spese, i profitti e le imposte dovute in Italia per le vendite al dettaglio", si legge in una nota ufficiale. "L'accordo raggiunto con l'Agenzia delle Entrate, su questioni del passato, risale a dicembre 2017, due anni dopo la costituzione della stabile organizzazione. Ogni vendita al dettaglio effettuata su Amazon.it, viene registrata in Italia. Inoltre, dal 2010 abbiamo investito oltre 1,6 miliardi di euro e creato oltre 5.200 posti di lavoro in Italia".
«Amazon è monopolista del sistema elettronico" ha dichiarato soffermandosi sul "lato oscuro del Black friday. Basta ricevere un pacco di Amazon a casa per capire che dentro non c'è la fattura. Se un commerciante italiano spedisce qualsiasi oggetto ai clienti senza ricevuta fiscale, la guardia di finanza piomba nella sede di quel commerciante e se lo porta via» ha esordito l'onorevole biscegliese.
«I cento milioni che Facebook dovrà versare all'Erario sono una cifra esigua perché il giro di affari in Italia è pari a molti miliardi di euro. Se tutti i giganti del settore pagassero l'Iva nel nostro Paese, noi otterremmo 7 o 8 miliardi in più ogni anno» ha aggiunto. «Queste sono aziende con conti alle Cayman di decine e decine di miliardi. Non è un segreto: Apple ha una liquidità pari circa a 170 miliardi di euro. Sono numeri a cui non arriva un Paese democratico come il nostro» ha concluso Boccia.
Affermazioni realistiche quelle del neo candidato alla segreteria del Partito Democratico, che impongono serie riflessioni a livello europeo sulla tolleranza verso i giganti del web al contrario della poca sensibilità che si pratica verso i cittadini dell'Unione in tema fiscale. Riflessioni che devono soprattutto maturare tra i consumatori italiani al fine di prendere coscienza di cosa comporta un semplice acquisto online, a discapito dell'economia reale e del territorio.
Per diritto di cronaca è giusto pubblicare la difesa di Amazon sulle polemiche suddette: "A maggio 2015 abbiamo costituito la succursale italiana di Amazon EU Sarl che registra tutti i ricavi, le spese, i profitti e le imposte dovute in Italia per le vendite al dettaglio", si legge in una nota ufficiale. "L'accordo raggiunto con l'Agenzia delle Entrate, su questioni del passato, risale a dicembre 2017, due anni dopo la costituzione della stabile organizzazione. Ogni vendita al dettaglio effettuata su Amazon.it, viene registrata in Italia. Inoltre, dal 2010 abbiamo investito oltre 1,6 miliardi di euro e creato oltre 5.200 posti di lavoro in Italia".