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Attualità
Il Sospiro di Bisceglie festeggia il riconoscimento della Cucina Italiana Patrimonio Unesco
Sergio Salerno: «È come vincere una Coppa del Mondo»
Bisceglie - lunedì 15 dicembre 2025
14.54 Comunicato Stampa
C'è un giorno in cui l'Italia intera si è fermata, trattenendo il respiro come davanti a una vecchia fotografia di famiglia: 10 dicembre 2025. Una data che entra di diritto nel calendario delle ricorrenze nazionali, perché da oggi la Cucina Italiana è ufficialmente Patrimonio Immateriale dell'Umanità UNESCO. Un riconoscimento che non è soltanto un titolo, ma una dichiarazione d'amore verso un popolo, una storia e un'identità costruita attorno alla tavola.
In tutta la Penisola è esplosa la festa, e anche Bisceglie, orgogliosa custode di tradizioni antiche e sapori inimitabili, ha alzato il calice. «È come vincere una Coppa del Mondo – racconta con emozione Sergio Salerno, Direttore dell'Associazione Pasticcerie Storiche Biscegliesi – ogni tassello di questa meravigliosa Terra chiamata Italia, con ogni sua eccellenza, ha fatto sì che venissimo riconosciuti ufficialmente nel mondo come i migliori. Da parte nostra, ogni trasferta, ogni progetto targato Sospiro di Bisceglie ha contribuito a far sventolare il tricolore sulla nostra Eccellenza».
Salerno parla quasi commosso, come chi rivede in un attimo anni di lavoro, sacrifici, viaggi, laboratori notturni, profumi di zucchero caldo e mani sporche di farina. «Questa notizia l'abbiamo aspettata a lungo», aggiunge. E oggi quel sogno si materializza, dolce come la glassa dei Sospiri.
Il suo pensiero corre anche agli altri protagonisti di questo viaggio: «Non siamo soli, e ci abbracciamo a tutti: Vito Romaniello la voce del Made in Italy, Francesco Mennea, i Consorzi Pugliesi del G7 del Gusto – ricorda – celebrato nella Notte dei Sospiri 2023. E a tutti gli Chef pugliesi che portano il nostro sorriso nel mondo, come abbiamo fatto con Le Radici nella Notte dei Sospiri 2024 e con La Dolce Puglia nel 2025. Sono loro, con professionalità e passione legata al territorio, a far mangiare italiano il mondo intero».
Oggi l'UNESCO lo conferma: la cucina italiana non è soltanto cibo. È racconto. È musica. È memoria.
Perché ogni volta che addentiamo un Sospiro di Bisceglie, un pezzo di focaccia calda, o la lasagna che preparava la nonna la domenica, non stiamo soltanto mangiando: stiamo rivivendo un pezzo della nostra storia, del nostro essere italiani. E non sbagliamo dicendo che è così buono che dovrebbe diventare Patrimonio Unesco. Ora. È tutto vero!
In tutta la Penisola è esplosa la festa, e anche Bisceglie, orgogliosa custode di tradizioni antiche e sapori inimitabili, ha alzato il calice. «È come vincere una Coppa del Mondo – racconta con emozione Sergio Salerno, Direttore dell'Associazione Pasticcerie Storiche Biscegliesi – ogni tassello di questa meravigliosa Terra chiamata Italia, con ogni sua eccellenza, ha fatto sì che venissimo riconosciuti ufficialmente nel mondo come i migliori. Da parte nostra, ogni trasferta, ogni progetto targato Sospiro di Bisceglie ha contribuito a far sventolare il tricolore sulla nostra Eccellenza».
Salerno parla quasi commosso, come chi rivede in un attimo anni di lavoro, sacrifici, viaggi, laboratori notturni, profumi di zucchero caldo e mani sporche di farina. «Questa notizia l'abbiamo aspettata a lungo», aggiunge. E oggi quel sogno si materializza, dolce come la glassa dei Sospiri.
Il suo pensiero corre anche agli altri protagonisti di questo viaggio: «Non siamo soli, e ci abbracciamo a tutti: Vito Romaniello la voce del Made in Italy, Francesco Mennea, i Consorzi Pugliesi del G7 del Gusto – ricorda – celebrato nella Notte dei Sospiri 2023. E a tutti gli Chef pugliesi che portano il nostro sorriso nel mondo, come abbiamo fatto con Le Radici nella Notte dei Sospiri 2024 e con La Dolce Puglia nel 2025. Sono loro, con professionalità e passione legata al territorio, a far mangiare italiano il mondo intero».
Oggi l'UNESCO lo conferma: la cucina italiana non è soltanto cibo. È racconto. È musica. È memoria.
Perché ogni volta che addentiamo un Sospiro di Bisceglie, un pezzo di focaccia calda, o la lasagna che preparava la nonna la domenica, non stiamo soltanto mangiando: stiamo rivivendo un pezzo della nostra storia, del nostro essere italiani. E non sbagliamo dicendo che è così buono che dovrebbe diventare Patrimonio Unesco. Ora. È tutto vero!


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