Esami di maturità
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Scuola

Esami di maturità, tornano gli scritti: tutte le novità introdotte dal ministero

Parziale ritorno alla normalità anche per la prova finale della scuola

Dopo tre anni torneranno gli scritti all'esame di maturità: il ministero dell'Istruzione ha deciso di reintrodurre le tradizionali prove con carta e penna per l'italiano e per una seconda prova, differentemente da quanto accaduto nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia.

Nei documenti predisposti è previsto il ritorno delle prove scritte, sia nell'esame del primo che del secondo ciclo di istruzione, con alcune specifiche. Naturalmente, anche data la copertura vaccinale sempre più corposa nelle fasce giovanili, le prove scritte si svolgeranno in presenza con mascherina e consueto mantenimento della distanza. Per il solo colloquio, sia nel primo che nel secondo ciclo, è prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il loro domicilio per quarantena o possibile positività.

Per l'esame del primo ciclo sono previste due prove scritte, una di italiano e una relativa alle competenze logico-matematiche, e un colloquio, nel corso del quale saranno accertate anche le competenze relative alla lingua inglese, alla seconda lingua comunitaria e all'insegnamento dell'Educazione civica. La votazione finale resta in decimi e si potrà ottenere la lode, con deliberazione all'unanimità della Commissione. L'esame si svolgerà nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno.

Per la maturità ci sarà, invece, una prova scritta di italiano seguita da una seconda prova sulle discipline di indirizzo, predisposta dalle singole commissioni d'Esame e da un colloquio. La sessione d'esame avrà inizio il 22 giugno con la prima prova scritta di italiano che sarà predisposta su base nazionale. La prova proporrà tracce con tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Il 23 giugno si proseguirà con la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che avrà per oggetto una sola disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi.

La seconda prova sarà predisposta dalle singole commissioni d'esame, per consentire una maggiore aderenza a quanto effettivamente svolto dalla classe e tenendo conto del percorso svolto dagli studenti in questi anni caratterizzati e fortemente ostacolati dalla pandemia. È previsto, poi, il colloquio, che si aprirà con l'analisi di un materiale scelto dalla commissione (un testo, un documento, un problema, un progetto) che sarà sottoposto al candidato. Nel corso del colloquio il candidato dovrà dimostrare di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline e di aver maturato le competenze di Educazione civica; analizzerà poi, con una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze fatte nell'ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento. La commissione sarà composta da sei commissari interni e un Presidente esterno.

Entro il 15 maggio il Consiglio di classe dovrà elaborare il documento con il percorso formativo fatto dagli studenti, gli strumenti di valutazione utilizzati e gli obiettivi raggiunti, ponendo attenzione all'insegnamento trasversale dell'Educazione civica. La valutazione finale resta in centesimi. Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 40 punti (12 per il terzo anno, 13 per il quarto, 15 per il quinto). Le prove scritte peseranno fino a 40 punti, il colloquio fino a 20. Si potrà ottenere la lode, con deliberazione all'unanimità della commissione.
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