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Attualità
Obbligo vaccinale sul lavoro per gli over 50, cosa cambia
Sanzione per chi sarà sorpreso senza super green pass
Italia - mercoledì 16 febbraio 2022
Una nuova stretta sugli over 50 che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale anti-Covid. Le persone appartenenti a questa fascia d'età non in regola con le somministrazioni necessarie (circa mezzo milione) non potranno accedere al luogo di lavoro. Da martedì 15 febbraio non è più sufficiente effettuare un tampone ogni 48 ore e rinnovare il Green pass base, ma occorrerà avere quello rinforzato, almeno fino al 15 giugno. Oltre ai cittadini italiani, l'obbligo vaccinale si applica anche agli europei residenti sul territorio e agli stranieri.
Chi dichiara di non avere la certificazione rafforzata - che si ottiene solo tramite vaccinazione o per guarigione - o ne risulta sprovvisto al momento dell'accesso al luogo di lavoro, sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione del certificato, con la sospensione dello stipendio. Fino al 15 giugno l'ultra 50enne senza vaccino non subirà sanzioni disciplinari e manterrà il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Discorso totalmente diverso per gli esentati dall'obbligo delle inoculazioni, che possono essere destinati a mansioni diverse - senza decurtazione della retribuzione - in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio.
Un ulteriore specifica sulla normativa è stata apportata sullo smart-working: il dipendente che non vuole vaccinarsi non può ricorrere a questa scorciatoia per non lavorare in presenza. Chi verrà sorpreso senza il super green pass rischia una multa dai 600 ai 1500 euro, con conseguenze disciplinari. I destinatari dell'avviso di avvio del provvedimento sanzionatorio hanno 10 giorni di tempo dalla ricezione per comunicare alla Asl «l'eventuale certificazione relativa al differimento o all'esenzione dall'obbligo vaccinale, ovvero altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità».
Chi dichiara di non avere la certificazione rafforzata - che si ottiene solo tramite vaccinazione o per guarigione - o ne risulta sprovvisto al momento dell'accesso al luogo di lavoro, sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione del certificato, con la sospensione dello stipendio. Fino al 15 giugno l'ultra 50enne senza vaccino non subirà sanzioni disciplinari e manterrà il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Discorso totalmente diverso per gli esentati dall'obbligo delle inoculazioni, che possono essere destinati a mansioni diverse - senza decurtazione della retribuzione - in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio.
Un ulteriore specifica sulla normativa è stata apportata sullo smart-working: il dipendente che non vuole vaccinarsi non può ricorrere a questa scorciatoia per non lavorare in presenza. Chi verrà sorpreso senza il super green pass rischia una multa dai 600 ai 1500 euro, con conseguenze disciplinari. I destinatari dell'avviso di avvio del provvedimento sanzionatorio hanno 10 giorni di tempo dalla ricezione per comunicare alla Asl «l'eventuale certificazione relativa al differimento o all'esenzione dall'obbligo vaccinale, ovvero altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità».