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Attualità
Turismo, Spazio Civico: «Perché Bisceglie ha musei chiusi?»
La segnalazione del gruppo civico
Bisceglie - mercoledì 24 dicembre 2025
9.35 Comunicato Stampa
«Abbiamo ricevuto la segnalazione di un operatore turistico locale riguardante la NON fruibilità, totale o parziale, di tutte le strutture museali della nostra città, e così abbiamo approfondito la situazione», scrivono i rappresentanti di Spazio Civico Bisceglie.
«A Bisceglie, infatti, abbiamo:
1. il Museo civico archeologico "F. Saverio Maiellaro" in Via Frisari, completamente chiuso;
2. Il Museo diocesano in Piazza Duomo, aperto al mattino e visitabile su prenotazione anche il pomeriggio (non sappiamo se anche nei festivi);
3. Il Museo civico del mare in costruzione dal 2023 e non ancora completato;
4. Il Museo etnografico "Francesco Prelorenzo" nella Torre Normanna, chiuso e visitabile solo su prenotazione;
5. La Casa Museo Giuliani in Via Cardinal dell'olio, chiusa e visitabile solo su prenotazione;
6. il Museo Don Uva nel chiostro di Sant'Agostino per il quale, al netto delle visite teatralizzate dei prossimi giorni, è chiuso e visitabile solo su prenotazione.
Insomma, mentre tante città d'Italia vedono nelle festività natalizie un'occasione per rilanciare il proprio turismo culturale, Bisceglie ha quasi tutte le sue strutture non fruibili ai propri cittadini o turisti».
«Inoltre - aggiungono - mancando in pianta stabile un info point, vengono meno anche tutti quei servizi di accoglimento e indirizzo per i turisti che approdano nella nostra città; l'unica istituzione rimasta in piedi è Pro loco locale, ma senza aiuti economici e con le sole risorse del servizio civile non può fare tutto. Stesso discorso di carenza vale anche per il trasporto pubblico locale che non contempla forme di trasporto verso i maggiori siti di interesse sparsi nell'agro (dolmen, etc)».
«E così le nostre guide turistiche sono costrette ad andare fuori città per lavoro, le strutture ricettive e di ristorazione perdono possibili clienti, i biscegliesi stessi non possono godere del proprio patrimonio culturale, e la tanto rinomata "destagionalizzazione turistica" perde uno strumento concreto di attuazione. Questo problema purtroppo non si presenta solo in queste festività, ma persiste anche nel resto dell'anno, dove un'assenza di programmazione, di investimenti e di visione non permettono lo sviluppo di un comparto che ha tutte le potenzialità per dire la sua», continuano.
«Lo scorso agosto avevamo persino proposto all'Amministrazione di partecipare ad un bando regionale (Poc 2021-27 - Azione 3.2) che concedeva contributi per il rafforzamento dell'attività ricettiva, ma Bisceglie - a differenza di Giovinazzo, Ruvo, Canosa - non vi ha partecipato (bastava aprire l'infopoint prima della scadenza del bando e formulare la programmazione dell'attività da svolgere). Urge, a nostro avviso, una revisione (o una creazione) di una politica turistica culturale all'altezza del proprio patrimonio e dei propri cittadini», così conclude Spazio Civico.
«A Bisceglie, infatti, abbiamo:
1. il Museo civico archeologico "F. Saverio Maiellaro" in Via Frisari, completamente chiuso;
2. Il Museo diocesano in Piazza Duomo, aperto al mattino e visitabile su prenotazione anche il pomeriggio (non sappiamo se anche nei festivi);
3. Il Museo civico del mare in costruzione dal 2023 e non ancora completato;
4. Il Museo etnografico "Francesco Prelorenzo" nella Torre Normanna, chiuso e visitabile solo su prenotazione;
5. La Casa Museo Giuliani in Via Cardinal dell'olio, chiusa e visitabile solo su prenotazione;
6. il Museo Don Uva nel chiostro di Sant'Agostino per il quale, al netto delle visite teatralizzate dei prossimi giorni, è chiuso e visitabile solo su prenotazione.
Insomma, mentre tante città d'Italia vedono nelle festività natalizie un'occasione per rilanciare il proprio turismo culturale, Bisceglie ha quasi tutte le sue strutture non fruibili ai propri cittadini o turisti».
«Inoltre - aggiungono - mancando in pianta stabile un info point, vengono meno anche tutti quei servizi di accoglimento e indirizzo per i turisti che approdano nella nostra città; l'unica istituzione rimasta in piedi è Pro loco locale, ma senza aiuti economici e con le sole risorse del servizio civile non può fare tutto. Stesso discorso di carenza vale anche per il trasporto pubblico locale che non contempla forme di trasporto verso i maggiori siti di interesse sparsi nell'agro (dolmen, etc)».
«E così le nostre guide turistiche sono costrette ad andare fuori città per lavoro, le strutture ricettive e di ristorazione perdono possibili clienti, i biscegliesi stessi non possono godere del proprio patrimonio culturale, e la tanto rinomata "destagionalizzazione turistica" perde uno strumento concreto di attuazione. Questo problema purtroppo non si presenta solo in queste festività, ma persiste anche nel resto dell'anno, dove un'assenza di programmazione, di investimenti e di visione non permettono lo sviluppo di un comparto che ha tutte le potenzialità per dire la sua», continuano.
«Lo scorso agosto avevamo persino proposto all'Amministrazione di partecipare ad un bando regionale (Poc 2021-27 - Azione 3.2) che concedeva contributi per il rafforzamento dell'attività ricettiva, ma Bisceglie - a differenza di Giovinazzo, Ruvo, Canosa - non vi ha partecipato (bastava aprire l'infopoint prima della scadenza del bando e formulare la programmazione dell'attività da svolgere). Urge, a nostro avviso, una revisione (o una creazione) di una politica turistica culturale all'altezza del proprio patrimonio e dei propri cittadini», così conclude Spazio Civico.


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