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Sport a 360°
Daniel Douglas Di Pierro racconta la Ultraebre Swim Marathon (e non solo) - L'INTERVISTA
Traversata dopo traversata l'ultramaratoneta biscegliese ha raccontato la storia dei suoi successi
Bisceglie - giovedì 17 luglio 2025
11.43
Il 7 luglio scorso il biscegliese Daniel Douglas Di Pierro ha segnato un altro importantissimo traguardo per la sua già brillante carriera sportiva, partecipando alla UltraEbre Swim Marathon, vale a dire la traversata del fiume Ebro in Spagna. Ben 30 chilometri e 800 metri, circa 5 ore e 31 minuti di nuoto senza sosta. Non si tratta della prima esperienza per il nuotatore di fondo alle prese già da dieci anni con le ultramaratone in acque libere, vale a dire dall'estensione ben più lunga della classica maratona olimpionica (10 km). La specifica "in acque libere" viene invece impiegata per indicare laghi, fiumi o mari.
«La maratona più lunga di cui ho memoria è stata quella a New York del 2022, con un chilometraggio ben quattro volte e mezzo una maratona olimpionica, durante la quale ho circumnavigato a nuoto l'isola di Manhattan in 9 ore e 20 minuti. La ricordo come una delle più suggestive perché avevo molti punti di riferimento - ha raccontato Di Pierro -. Quella dell'Ebro invece è durata circa 5 ore 30 minuti e 59 secondi. Non avendo svolto nessuna traversata negli ultimi due anni non vedevo l'ora di cimentarmi nuovamente in acqua: nel 2023 infatti ho dovuto riposarmi dopo la traversata di New York e dopo il conseguimento della Laurea in Scienze Tecniche dello Sport, sentivo la necessità di fermarmi un momento».
Fondamentale per Di Pierro la preparazione mentale: «La mia è una disciplina soprattutto di testa, quindi immaginando una torta il 70% abbondante è la mente: infatti l'età media di chi pratica questa disciplina in particolare è molto spesso alta. Sono molti gli atleti e le atlete seguite da mental coach, che organizzano proprio un vero e proprio allenamento mentale. Svolge un ruolo fondamentale la determinazione ed il credere nei propri sogni».
«Quest'anno mi sento nella mia massima forma fisica perché ho aggiunto un tassello importante riguardo la preparazione fisica: l'allenamento continuo in palestra con il mio coach Vincenzo Junior Colaluce. In più un aspetto comunque importante è stato anche la nutrizione, per la quale mi sono affidato a Francesco D'Amore. Ma soprattutto la voglia di portare a casa questo traguardo ha aiutato molto: le cinque ore della maratona sono state belle pimpanti e dopo tre ore avevo le forze per accelerare. Nell'ultima mezz'ora nonostante la corrente contraria ed il ritmo più lento, con la forza delle bracciate ho accelerato».
A fare da cornice agli splendidi traguardi sportivi, un animo sempre curioso e audace:« Ho iniziato a nuotare in acque libere circa dieci anni fa. La mia storia è molto lunga ma sento che una parola chiave è la resilienza, la capacità di affrontare degli eventi esterni senza spezzarsi. Questa è l'ingrediente speciale, fondamentale per questa disciplina. L'altro mio motto è che se puoi sognarlo puoi farlo, quindi nulla è impossibile, basta impegnarsi con dedizione».
Stare a contatto con il mare forma il fisico ma soprattutto l'anima: «Soprattutto per le discipline outdoor è fondamentale avere l'umiltà e il rispetto per la natura e capire fino a che punto bisogna spingersi e accettare la sconfitta se sono le condizioni climatiche e non a dirti di no - ha raccontato Di Pierro -. La mia traversata Bisceglie-Bari, ad esempio si è rivelata molto più complessa del previsto dato un forte grecale che ne ha compromesso l'esito, contro cui ho combattuto per tre ore salvo poi cedere, ma se è la natura a decretare la sconfitta non bisogna perdersi d'animo. E questo vale a prescindere».
Brillanti i traguardi per il talento biscegliese, ma ancora molti i sogni da realizzare: «Per ora sono ancora solo sogni, ma prossimamente mi piacerebbe diventassero progetti da portare a termine: parlo della traversata della Manica e la traversata a nuoto da Otranto a Valona».
«La maratona più lunga di cui ho memoria è stata quella a New York del 2022, con un chilometraggio ben quattro volte e mezzo una maratona olimpionica, durante la quale ho circumnavigato a nuoto l'isola di Manhattan in 9 ore e 20 minuti. La ricordo come una delle più suggestive perché avevo molti punti di riferimento - ha raccontato Di Pierro -. Quella dell'Ebro invece è durata circa 5 ore 30 minuti e 59 secondi. Non avendo svolto nessuna traversata negli ultimi due anni non vedevo l'ora di cimentarmi nuovamente in acqua: nel 2023 infatti ho dovuto riposarmi dopo la traversata di New York e dopo il conseguimento della Laurea in Scienze Tecniche dello Sport, sentivo la necessità di fermarmi un momento».
Fondamentale per Di Pierro la preparazione mentale: «La mia è una disciplina soprattutto di testa, quindi immaginando una torta il 70% abbondante è la mente: infatti l'età media di chi pratica questa disciplina in particolare è molto spesso alta. Sono molti gli atleti e le atlete seguite da mental coach, che organizzano proprio un vero e proprio allenamento mentale. Svolge un ruolo fondamentale la determinazione ed il credere nei propri sogni».
«Quest'anno mi sento nella mia massima forma fisica perché ho aggiunto un tassello importante riguardo la preparazione fisica: l'allenamento continuo in palestra con il mio coach Vincenzo Junior Colaluce. In più un aspetto comunque importante è stato anche la nutrizione, per la quale mi sono affidato a Francesco D'Amore. Ma soprattutto la voglia di portare a casa questo traguardo ha aiutato molto: le cinque ore della maratona sono state belle pimpanti e dopo tre ore avevo le forze per accelerare. Nell'ultima mezz'ora nonostante la corrente contraria ed il ritmo più lento, con la forza delle bracciate ho accelerato».
A fare da cornice agli splendidi traguardi sportivi, un animo sempre curioso e audace:« Ho iniziato a nuotare in acque libere circa dieci anni fa. La mia storia è molto lunga ma sento che una parola chiave è la resilienza, la capacità di affrontare degli eventi esterni senza spezzarsi. Questa è l'ingrediente speciale, fondamentale per questa disciplina. L'altro mio motto è che se puoi sognarlo puoi farlo, quindi nulla è impossibile, basta impegnarsi con dedizione».
Stare a contatto con il mare forma il fisico ma soprattutto l'anima: «Soprattutto per le discipline outdoor è fondamentale avere l'umiltà e il rispetto per la natura e capire fino a che punto bisogna spingersi e accettare la sconfitta se sono le condizioni climatiche e non a dirti di no - ha raccontato Di Pierro -. La mia traversata Bisceglie-Bari, ad esempio si è rivelata molto più complessa del previsto dato un forte grecale che ne ha compromesso l'esito, contro cui ho combattuto per tre ore salvo poi cedere, ma se è la natura a decretare la sconfitta non bisogna perdersi d'animo. E questo vale a prescindere».
Brillanti i traguardi per il talento biscegliese, ma ancora molti i sogni da realizzare: «Per ora sono ancora solo sogni, ma prossimamente mi piacerebbe diventassero progetti da portare a termine: parlo della traversata della Manica e la traversata a nuoto da Otranto a Valona».