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Collettivo Ziwanda a "Luci per Lucia". Foto Serena De Musso
Attualità

Collettivo Ziwanda a Mariotto per la fiaccolata in ricordo di Lucia Chiapperini

Il femminicidio Chiapperini ha fortemente scosso la piccola comunità nel bitontino che ha deciso di scendere in piazza con una fiaccolata

"Luci per Lucia", una fiaccolata silenziosa per le strade di Mariotto. Accade nel bitontino dove nella serata di martedì 29 aprile diverse centinaia di persone sono scese in piazza per mostrare vicinanza e affetto ai parenti della cara Lucia Chiapperini, volata via per mano della violenza di suo marito.

L'iniziativa, cui slogan «La speranza è poter vedere che c'è luce nonostante tutta l'oscurità», è stata promossa dal Centro Anti-Violenza locale "Io sono Mia", in accordo con le Istituzioni e l'associazione Chimera.

«Abbiamo camminato insieme fianco a fianco in silenzio, ma è stato un silenzio pieno, pieno di rispetto e di rabbia di dolore e di speranza. Un silenzio che parla forte, che guarda negli occhi e che chiama le cose per nome. Le nostre luci sono il segno che non vogliamo più vivere nell'ombra che che ogni comunità ha il dovere e il diritto di diventare un luogo sicuro, che nessuno e nessuna deve sentirsi sola. Noi ci siamo per chiunque abbia bisogno di noi» hanno dichiarato dal Centro Anti-Violenza.

La manifestazione, con punto di ritrovo in via Traetta ha percorso diverse strade del circuito cittadino, fino a passare davanti all'abitazione di Chiapperini per poi nuovamente ritrovarsi in piazza Roma, laddove una installazione composta da candele delineava il nome della 18esima vittima di femminicidio da inizio anno. Aperta a tutte le persone presenti anche la possibilità di lasciare un pensiero su alcuni post-it, andando a formare una seconda installazione che verrà poi esposta all'esterno del Centro Anti-Violenza locale "Io sono mia" in via Goffredo Mameli, 16 (Mariotto).

«Una marcia durante la quale nelle nostre menti e coscienze si sono susseguiti momenti di ricordo di Lucia, ma anche riflessioni. Abbiamo fatto tutto il possibile per evitare questo? - ha esordito il Sindaco Francesco Paolo Ricci -. Siamo qui perché vogliamo uscire dalla logica della indifferenza: ancora rimaniamo troppe volte indifferenti attorno a quello che ci succede. Oggi invece siamo qui per dire esattamente il contrario. Poteva accadere a ciascuno di noi e noi potevamo essere responsabili di quello che è successo. E lo possiamo essere quando accettiamo la normalità di un atto violento, di uno sguardo violento, di un silenzio che dura nel tempo nei confronti di una donna, di uno sguardo che è una minaccia».

«Siamo qui - ha poi aggiunto il primo cittadino - perché questo momento vuole essere il segno di un cambiamento culturale che deve avvenire dai primi anni di età, che deve avvenire nelle scuole, nelle parrocchie, nelle famiglie, che deve avvenire nelle Associazioni, nelle Amministrazioni. In tutti coloro che oggi ha una responsabilità in più».

«Abbiamo deciso di esserci, considerando essenziale dare il nostro contributo ed il nostro sostegno ad una piccola comunità che decide di non restare in silenzio dopo un femminicidio - hanno dichiarato le persone membri del Collettivo Ziwanda-. Le piccole dimensioni della città e la grande affluenza alla marcia sono dimostrazione del fatto che quasi l'intera comunità ha trovato del tempo da dedicare alla causa. La presenza di un collettivo transfemminista, come il nostro, è stata accolta con piacere e tutti i partecipanti sembravano consapevoli sia del dolore, sia della gravità di ciò che è stato compiuto. Si tratta di una comunità straziata ma consapevole e pronta a riflettere su quanto avvenuto».

Se sei vittima di violenza o stalking, non esitare a chiamare il 1522. Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24.

14 foto"Luci per Lucia"Serena De Musso
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