Le classi terze del primo circolo “De Amicis” visitano la Caritas
Le classi terze del primo circolo “De Amicis” visitano la Caritas
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Le classi terze del primo circolo “De Amicis” visitano la Caritas

Numerosi laboratori coi volontari nel corso dei mesi

C'è un filo rosso che unisce la Scuola primaria "De Amicis" alla Caritas già da alcuni anni: l'attenzione all'ambiente e la lotta allo spreco unite alla solidarietà. Già prima dell'epidemia del covid in alcune classi le volontarie della Sartoria sociale "Storie&stoffe" avevano insegnato ai bimbi a recuperare ritagli o campioni di stoffe per creare bigliettini o oggetti natalizi, venduti poi in un mercatino di Natale.

E l'anno scorso, a conclusione del Progetto "Edugreen", finanziato dalla Comunità europea, col quale è stato realizzato un orto didattico in cui sono stati piantati vari ortaggi: giunte a maturazione le verdure sono state donate a "RecuperiAMOci".

Quest'anno all'interno del Progetto "Scoolfood: Per un futuro di tutto rispetto", è stata prevista anche la visita della struttura Caritas. Le attività rivolte a tutte le classi terze hanno avuto come obiettivi "Stili di vita", "Sprechi e rifiuti" e "La natura come rete": la visita in Caritas è servita sia per conoscere di persona i servizi offerti alla cittadinanza, in particolare quelli volti ad eliminare gli sprechi ed effettuare riciclo, sia per prendere consapevolezza dei bisogni di una parte della popolazione cittadina evidenziando un processo di economia solidale circolare.

«Siamo sicuri che la sia pur breve esperienza in ciascun servizio possa contribuire a rendere più responsabili e più coinvolti i bambini nell'opera di consumatori critici e nelle attività lavorative che intraprenderanno in futuro» ha affermato Sergio Ruggieri, coordinatore cittadino della Caritas.

La curiosità dei bimbi di osservare i vari ambienti e la necessità di soffermarsi sugli aspetti collegati al Progetto non ha permesso sempre di far conoscere a tutte le classi come le finalità della Caritas oggi siano strettamente congiunte a quelle che nei secoli passati erano state attivate da quanti in questa struttura sono vissuti ed hanno operato. Infatti, quando si parla della struttura Caritas, si aggiunge sempre "ai Cappuccini" perché alle origini, nel lontano 1606, la struttura era un convento dei frati cappuccini, dediti ad una "missione protesa verso i poveri, i malati e gli appestati. Accoglievano nel convento i poverelli e distribuivano minestra calda". In seguito, durante la pestilenza, i Cappuccini prestavano anche assistenza sanitaria. E quando il convento nel 1861 fu requisito ai Cappuccini e assegnato al Comune, nella struttura sorse l'Ospedale Comunale che assisteva la popolazione biscegliese e soprattutto i più poveri.
Accolti dai giovani che stanno per completare l'anno di Servizio Civile, ai bambini sono stati illustrati, anche attraverso dei video, le finalità della Caritas e del volontariato, i vari servizi presenti e, sollecitati da opportune domande, incuriositi sulle pratiche opportune per evitare lo spreco alimentare: come fare una spesa oculata, come mantenere i prodotti più a lungo, come evitare sprechi, come conservare bene i cibi in frigo, etc. Le risposte adeguate dei bambini hanno fatto constatare come la parte teorica effettuata in classe sia stata ben assimilata.

Ciò che naturalmente ai bambini è piaciuto maggiormente è stata la parte pratica per la cui realizzazione hanno contribuito la disponibilità dei volontari dei vari servizi che hanno effettuato un "surplus di servizio" ai quali va un sentito ringraziamento.

Iniziando dai locali di "RcuperiAMOci" i bambini hanno potuto constatare l'enorme quantità di prodotti alimentari quotidianamente ritirati dall'Ipercop, mercati generali, supermercati, fruttivendoli, panifici, bar e varie aziende da volontari come Nardino, Maurizio e Leonardo, Francesco, e portati nel centro raccolta. Qui i bambini hanno "pulito" la verdura delle foglie esterne non più commestibili e constatato come la stessa poteva essere ancora utilizzata, deposta in apposite cassette che altri volontari nel pomeriggio avrebbero porzionata e distribuita alle circa 70 famiglie che ogni giorno si affacciano allo sportello della distribuzione.

Attiguo al locale RecuperiAMOci c'è la piccola cucina domestica, dove le due cuoche Angela e Andreina al mattino cuociono carne e verdure "recuperate" e offerte per coloro che non hanno neppure la possibilità di cucinare. Verdure poco commestibili e pane raffermo, in cassette apposite sono accumulate all'esterno e ritirate da un fattore che le utilizza per gli animali della sua fattoria in cambio di uova fresche poi utilizzate per la cottura dei cibi pronti. Un bell'esempio di economia circolare.

Nell'emporio eco-solidale i bambini sono stati accolti da Licia e Angelica veterane dell'attività, che, con grande pazienza, hanno illustrato le varie fasi del lavoro: osservazione degli indumenti smessi portati in Caritas, divisione tra quelli in buono stato e quelli da scartare, individuazione della taglia e del genere di appartenenza ed infine, piegato opportunamente, sistemazione negli scaffali divisi in base a tale divisione.

Ai bambini sono stati illustrati e mostrati il servizio docce, utilizzato da quanti in casa non ne sono forniti, soprattutto in estate per gli stranieri impegnati in attività agricole, e la funzione dell'alloggio sociale "Casa Barbiana" che accoglie quanti, privi di abitazione e in situazione di disagio, sono accolti e accompagnati da assistente sociale, psicologa ed educatrice in un percorso di recupero di vita sociale.

Ultimo laboratorio, ma molto apprezzato, è stato effettuato nella sartoria "Storie&stoffe": Antonella e Angela hanno potuto mostrare come il riciclo ed il riuso effettuato dalle operative e creative volontarie, guidate dalla "raffinata ed esperta" Angela, hanno magicamente realizzato dei piccoli capolavori esposti tutt'intorno sulle pareti.

I bambini hanno potuto osservare le shopper che le volontarie della Sartoria hanno realizzato per i bambini della Scuola dell'infanzia della "De Amicis". Una volta cucite e consegnate, le shopper sono state decorate dai bimbi e donate per la Festa della Mamma. Quali storie potrebbero raccontare le "lenzuola della nonna" utilizzate per fare quelle shopper non lo sapremo mai, ma sicuramente i bambini, aiutati dalle maestre, potranno inventarle…. Certamente si potranno seguire e raccontare le storie delle duecento shopper che duecento famiglie biscegliesi utilizzeranno d'ora in poi per la spesa, con lo slogan :"Portami sempre con te"! Se così fosse davvero si potrà contribuire a ridurre l'uso e consumo di borse di plastica! Che bello sarebbe poter raccontare le nuove storie che le novelle shopper vivranno! Se ne potrebbe scrivere un bel libro! E che ricordo per i bambini!

La creatività di maestre e bimbi ha permesso di realizzare shopper colorate e vivaci (vedi foto) che ogni mamma ha portato via dopo i canti a loro dedicati ed il mercatino realizzato nel cortile della scuola.

Ciò che sicuramente sarà rimasto impresso ai bimbi sarà la necessità di dover fare attenzione anche al consumo eccessivo che si fa dei capi di abbigliamento: i "rifiuti tessili" (abbigliamento e scarpe, lenzuola, asciugamani, coperte, etc) sono al quarto posto dei rifiuti che provocano anche inquinamento e cambiamento climatico perché, purtroppo, solo il 22% dei rifiuti tessili viene riciclato. Il resto viene incenerito o messo in discarica con grande dispendio economico e inquinamento per l'ambiente. «La visita in Caritas - conclude in maniera soddisfatta Sergio Ruggieri -, è una lezione di storia, educazione civica, ambientale e solidale e risponde anche all'intento pedagogico della Caritas rivolto a tutta la comunità, perché sia sempre una comunità solidale e si faccia carico delle persone in situazione di povertà, (a volte frutto della stessa società). Il disagio sociale è un problema di tutti, non solo dei servizi sociali, o della Caritas o delle associazioni. Ringrazio le docenti che, con la loro sensibilità, hanno portato i bambini ad effettuare queste visite. L'attività esperenziale rimarrà impressa nei loro ricordi e, cosa più importante, faranno da portavoce anche alle loro famiglie. Un grazie va anche ai volontari che, con la loro presenza, hanno permesso ai bambini di toccare con mano la maniera di riutilizzo e riciclo senza spreco».

A conclusione di queste attività con le scuole il grazie più doveroso va ad Antonio che dei "Cappuccini" conosce i più segreti meandri ed è informatissimo sui bisogni e le necessità di quanti, (volontari, utenti o fornitori), lo frequentano. Il suo telefono squilla continuamente e lui riesce a trovare una soluzione ad ogni problematica.
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