Frutta e verdura
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Per il caro prezzi, il 39% delle famiglie taglia acquisti frutta e verdura

Per Coldiretti Puglia: "Gli effetti sulla salute con il 51,1% dei pugliesi in sovrappeso"

Se da un lato cresce la domanda di prodotti locali e tracciabili (+73%), quasi quattro famiglie su dieci riducono gli acquisti di frutta e verdura a causa dell'aumento dei prezzi e quasi una su tre dichiara di aver modificato la dieta privilegiando alimenti a più lunga conservazione, una notizia preoccupante se si considera che in Puglia risulta in sovrappeso oltre la metà dei pugliesi, con il 51,1% che si trova in una condizione di eccesso poderale e di obesità. E' quanto emerge dall'analisi di Coldiretti Puglia, sulla base del Rapporto Italmercati-Ismea 2025, curata dal Censis, la seconda edizione dello studio dedicato all'evoluzione del sistema dei mercati all'ingrosso italiani e al loro ruolo nella filiera agroalimentare.

Si tratta di una trasformazione profonda nei comportamenti di consumo degli italiani: negli ultimi tre anni, il 73% dei cittadini dichiara di prestare maggiore attenzione all'origine e alla tracciabilità dei prodotti, mentre il 68% afferma di privilegiare alimenti locali e di stagione. Il 56% sceglie con più frequenza mercati rionali e punti vendita specializzati, spinto dal desiderio di sicurezza e fiducia e il 49% considera il prezzo un fattore decisivo nella scelta dei prodotti freschi. Eppure, precisa lo studio, il 39% delle famiglie ha ridotto gli acquisti di frutta e verdura nell'ultimo anno, una 'frattura alimentare', indicatore crescente di disuguaglianza sociale, che separa chi può permettersi una dieta sana e bilanciata da chi, pur volendola, non riesce più a sostenerne i costi.

Ma a pesare c'è anche la diffusione dei cibi ultra formulati, non a caso considerati come una vera e propria "anticamera" di quelli artificiali, con un singolo prodotto che può arrivare a contenere dozzine di ingredienti e additivi chimici. Non sorprende che otto italiani su dieci chiedano oggi, secondo il Censis, di vietarne per legge la presenza nelle mense scolastiche, dai piatti precotti alle merendine confezionate, seguendo l'esempio della California, che ha recentemente approvato una norma per tutelare la salute di bambini e ragazzi.

Per una sana e corretta alimentazione l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare almeno 400 grammi di ortofrutta, per persona al giorno, in modo da combattere il sovrappeso e le patologie relative. Nell'ultimo ventennio le persone obese – afferma Coldiretti Puglia - sono cresciute del 36% e quelle in sovrappeso del 7%. Attualmente, il sovrappeso e l'obesità interessano il 46% della popolazione italiana, pari a oltre 23 milioni di persone in maggiore età, ma la situazione non è rassicurante nemmeno per adolescenti e giovani. Le stime suggeriscono che una riduzione del 20% delle calorie provenienti da cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi potrebbe prevenire fino a 688.000 malattie croniche entro il 2050. A beneficiarne anche l'economia del Paese con una corretta alimentazione che garantirebbe un risparmio di 12 miliardi di euro per i cittadini italiani.

A tavola la famiglia pugliese spende in media 455 euro al mese per l' acquisto di generi alimentari e bevande, uno dei valori più bassi d'Italia, che continua scendere di anno in anno. L'inflazione, riducendo il potere di acquisto delle famiglie pugliesi – insiste Coldiretti Puglia - ha comportato un aumentata sensibilità verso il cibo locale del territorio, con oltre sei consumatori su dieci (64%) che hanno fatto almeno un acquisto nel 2024 in un mercato contadino, con i farmers' market diventati ormai un appuntamento fisso per la spesa dei cittadini accanto a supermercati e negozi di vicinato.

L'approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nel sottolineare che occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.
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