
Attualità
Dopo la stretta sui fuochi d'artificio arriva il finanziamento per l'ex Macello: parla il Sindaco Angarano
«La sola repressione non è abbastanza: serve un nuovo patto sociale tra tutti gli attori presenti»
Bisceglie - giovedì 2 ottobre 2025
09.32
Si sblocca finalmente l'erogazione del finanziamento da quasi 3 milioni di euro per il progetto di gestione dell'opera sorta nell'area dell'ex macello (prima spiaggia) che verrà adibito a struttura ludico-didattica per minori a rischio. La buona notizia arriva a Palazzo San Domenico dopo gli ultimi provvedimenti a tema vandalismo.
Con la stretta sui fuochi d'artificio e con l'aumento dei controlli serali e notturni, l'amministrazione Angarano ha tentato di portare a casa un risultato che possa dirsi rassicurante nell'immediato, per quanto siano chiari agli stessi proponenti dell'ordinanza pubblicata in data 20 settembre, i limiti di una strategia di repressione che punta al tamponare la situazione piuttosto che a porsi come soluzione definitiva. Fondamentale nell'ottica della prevenzione al vandalismo il ruolo di una struttura come quella dell'ex macello, che andrebbe a costituire, secondo il primo cittadino, un'alternativa alla crescente "noia" giovanile, da non sottostimare come inutile lamentela dei più giovani ma da studiare come indizio per creare percorsi di riscatto sociale.
All'interno di un tessuto sociale evidentemente leso, secondo il Sindaco, l'unico strumento in grado di sanare le distanze sarebbe un nuovo patto sociale, concordato tra tutti gli attori dell'ambito sociale e civile, dalle famiglie alle scuole e alle associazioni e che possa ristabilire un equilibrio tra cura del privato e pubblico ma soprattutto che responsabilizzi gli individui portando loro a scegliere liberamente il rispetto e la cura del bene pubblico piuttosto che la criminalità in ogni sua forma.
Alla base del nuovo patto sociale, la consapevolezza che l'incremento dei controlli possa portare ad un inutile inasprimento delle diseguaglianze, oltre a deresponsabilizzare i singoli cittadini: la libertà individuale e quella solo devono essere al centro di strategie a lungo termine per migliorare la percezione di legalità e sicurezza a Bisceglie, lungi dallo sfociare in un tentativo di Stato di Polizia a cui non bisogna guardare in alcun modo come esempio di civiltà. Fondamentali si rivelano, per il loro scopo più prettamente sociale, le associazioni in cui l'Amministrazione Angarano sceglie di investire quotidianamente, cercando di intercettare i problemi della parte più giovane della città. Resta dunque l'impegno per una risoluzione di questa crisi sociale non solo per quanto concerne l'ambito dell'ordine pubblico ma osservando le tematiche e i problemi più in profondità.
Di fronte al dubbio che possano esistere due città parallele nella sola Bisceglie, pronta la risposta del Sindaco: «Non credo si possa parlare di doppia Bisceglie, penso che invece si possa parlare di una Bisceglie che lavora amministrando e una Bisceglie che lavora stando a contatto con le persone, in particolare con i giovani, e qui mi riferisco alle scuole e alle associazione. Solo il dialogo tra queste due parti può portare risultati di cui essere fieri».
Con la stretta sui fuochi d'artificio e con l'aumento dei controlli serali e notturni, l'amministrazione Angarano ha tentato di portare a casa un risultato che possa dirsi rassicurante nell'immediato, per quanto siano chiari agli stessi proponenti dell'ordinanza pubblicata in data 20 settembre, i limiti di una strategia di repressione che punta al tamponare la situazione piuttosto che a porsi come soluzione definitiva. Fondamentale nell'ottica della prevenzione al vandalismo il ruolo di una struttura come quella dell'ex macello, che andrebbe a costituire, secondo il primo cittadino, un'alternativa alla crescente "noia" giovanile, da non sottostimare come inutile lamentela dei più giovani ma da studiare come indizio per creare percorsi di riscatto sociale.
All'interno di un tessuto sociale evidentemente leso, secondo il Sindaco, l'unico strumento in grado di sanare le distanze sarebbe un nuovo patto sociale, concordato tra tutti gli attori dell'ambito sociale e civile, dalle famiglie alle scuole e alle associazioni e che possa ristabilire un equilibrio tra cura del privato e pubblico ma soprattutto che responsabilizzi gli individui portando loro a scegliere liberamente il rispetto e la cura del bene pubblico piuttosto che la criminalità in ogni sua forma.
Alla base del nuovo patto sociale, la consapevolezza che l'incremento dei controlli possa portare ad un inutile inasprimento delle diseguaglianze, oltre a deresponsabilizzare i singoli cittadini: la libertà individuale e quella solo devono essere al centro di strategie a lungo termine per migliorare la percezione di legalità e sicurezza a Bisceglie, lungi dallo sfociare in un tentativo di Stato di Polizia a cui non bisogna guardare in alcun modo come esempio di civiltà. Fondamentali si rivelano, per il loro scopo più prettamente sociale, le associazioni in cui l'Amministrazione Angarano sceglie di investire quotidianamente, cercando di intercettare i problemi della parte più giovane della città. Resta dunque l'impegno per una risoluzione di questa crisi sociale non solo per quanto concerne l'ambito dell'ordine pubblico ma osservando le tematiche e i problemi più in profondità.
Di fronte al dubbio che possano esistere due città parallele nella sola Bisceglie, pronta la risposta del Sindaco: «Non credo si possa parlare di doppia Bisceglie, penso che invece si possa parlare di una Bisceglie che lavora amministrando e una Bisceglie che lavora stando a contatto con le persone, in particolare con i giovani, e qui mi riferisco alle scuole e alle associazione. Solo il dialogo tra queste due parti può portare risultati di cui essere fieri».