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Via alla sperimentazione di "Immuni", app disponibile per il download

Lo strumento è scaricabile su base volontaria, senza alcun obbligo

La sperimentazione dell'app "Immuni" è scattata nel pomeriggio di lunedì 1 giugno in quattro regioni italiane: Puglia, Liguria, Marche e Abruzzo. L'obiettivo dell'applicazione è tracciare i contatti dei casi Covid-19 e inviare notifiche a chi è stato esposto al rischio di contagio.

Link per scaricare "Immuni" da telefono

La app "Immuni", sviluppata a livello nazionale e la cui installazione è del tutto volontaria, ha lo scopo di inviare una notifica alle persone che possono essere state esposte a un caso Covid-19, avendo avuto un contatto stretto, invitandole a mettersi in contatto con il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta.

«Questo strumento potrà essere un importante supporto alle attività di contact tracing svolte quotidianamente dai nostri dipartimenti di prevenzione nella lotta all'epidemia da Covid-19» ha spiegato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. «Noi in questi mesi, con gli uomini e le donne delle strutture operative delle Asl, abbiamo svolto un vero e proprio lavoro di intelligence, alla ricerca costante del virus, in collaborazione con i cittadini, per garantire la tutela della salute collettiva e la prevenzione della pandemia. Ritengo quindi che valga la pena e che convenga, per la tutela della salute di ciascuno di noi, scaricare sul proprio cellulare la app 'Immuni', messa a punto dal governo nazionale. È un'arma in più per combattere il Coronavirus».

Secondo il il direttore del dipartimento regionale politiche per la salute Vito Montanaro «l'opportunità di sperimentare la app "Immuni" consentirà di avviare il "progetto territorio" coi medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Saranno loro ad interagire per primi con i pugliesi per illustrare l'utilità epidemiologica e sanitaria della app. La partnership proseguirà nella fase operativa di implementazione dell'applicazione, durante la quale saranno testati i ruoli e le responsabilità degli operatori sanitari nel caso di ritorno della pandemia».

Come funziona

La app si basa sull'utilizzo della tecnologia Bluetooth low energy, diffusa in molti degli smartphone oggi presenti in Italia; quando un cittadino, che ha installato sul proprio smartphone l'app Immuni, entra in contatto con un altro cittadino che ha la stessa app, i rispettivi dispositivi si scambiano dei codici anonimi che tengono traccia del contatto avvenuto, senza che si possa conoscere le identità dei cittadini, né dove si sono incontrati.

Quando un cittadino risulta positivo al SARS-CoV-2, l'operatore sanitario preposto gli chiede se ha scaricato l'app invitandolo a selezionare, sul proprio smartphone, l'opzione per il trasferimento dei codici anonimi dei propri contatti. L'app restituisce un codice numerico che l'utente comunica all'operatore sanitario, il quale a sua volta lo inserisce nel sistema nazionale Tessera Sanitaria.

A questo punto tutti i cittadini che hanno installato la app Immuni sul proprio smartphone e che sono entrati in contatto con il cittadino positivo, sono allertati dalla stessa app che li invita a contattare il proprio medico di medicina generale per l'avvio dei successivi approfondimenti di concerto con i dipartimenti di prevenzione delle Asl.
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