Rifiuti in cala Pantano
Rifiuti in cala Pantano
Territorio

Il vero volto del mostro del Pantano

Pro Natura confida in un nuovo corso per la rinaturalizzazione della costa

L'associazione Pro Natura ha tracciato un bilancio dell'attività di sensibilizzazione alla tutela e alla salvaguardia della costa svolta negli ultimi mesi cogliendo l'opportunità per fare il punto della situazione, in particolare, su Cala Pantano: «Là dove erano state censite 120 specie di uccelli ora si può avvistare solo un mostro. No, non si tratta della mitica creatura che le cronache del secolo scorso hanno consegnato alla leggenda e che i bambini della scuola elementare hanno provato ad immaginare con la loro fantasia. Si tratta di qualcosa di più spaventoso e pericoloso.

È il cancro del degrado, dell'abbandono e del regresso sociale che col passar del tempo sta distruggendo il prezioso ecosistema umido costiero e ha fatto fuggire la gran parte dell'avifauna di interesse naturalistico, che ora preferisce sostare sui lidi tranesi più tranquilli di Ariscianne Boccadoro. Non solo ci sono tonnellate di rifiuti che invadono l'area demaniale e le strade di accesso, ma è facile imbattersi anche in automezzi che circolano indisturbati sin sulle rive della Cala e sono stati segnalati episodi di musica "sparata" a tutto volume, in barba a leggi e ordinanze. E nella zona di Ripalta le cose non vanno meglio: è stata nuovamente spostata la barriera che impediva l'accesso agli automezzi sulla pista ciclabile, che ora è regolarmente percorsa da ciclomotori».

L'ESPOSTO
«Dopo l'operazione "Pantano pulito" di maggio, nella quale sono stati raccolti 30 sacchi di rifiuti, abbiamo inviato una lettera all'attenzione del Sindaco, dell'Ufficio Locale Marittimo, del Comandante della Polizia Locale, del gestore della raccolta rifiuti e degli uffici comunali preposti, per segnalare la presenza di rifiuti ingombranti che non era stato possibile rimuovere, tra i quali sanitari rotti, mobili fracassati, pneumatici, carcasse di barche, materiale plastico ingombrante, tronchi e rami, nonché materiale speciale e pericoloso come carcasse di televisori e lastre presumibilmente di amianto.

Non avendo ricevuto alcun riscontro, alla fine di maggio abbiamo sollecitato l'intervento di bonifica con una nuova istanza, sottolineando che tale situazione, oltre ad essere segno di profonda inciviltà, potrebbe causare un grave danno alla salute dei fruitori degli spazi pubblici. Siamo a conoscenza che a seguito del nostro esposto è iniziato un carteggio tra i soggetti interpellati».

LO SPAZZA-TOUR 2018
«Nel mese di giugno 2017 abbiamo reso noto il risultato della mappatura di 84 siti nelle zone extraurbane e periurbane oggetto di abbandono abusivo dei rifiuti. Dopo un anno, a fronte della bonifica di alcuni dei siti individuati, registriamo l'aumento a 90 dei luoghi utilizzati per l'abbandono illegale, dei quali 6 su suolo privato, 1 in area demaniale costiera (Cala Pantano), 83 ai margini delle strade. Il 15% è contaminato da amianto e sono aumentate a 10 le zone di accumulo temporaneo, che vengono periodicamente pulite.

Va sottolineato che i dati raccolti sono sottostimati e l'abbandono abusivo dei rifiuti non si arresta rispetto ad un analogo censimento eseguito nel 2004. Abbiamo individuato, infatti, 56 nuovi siti mentre sono ancora utilizzati per l'abbandono abusivo dei rifiuti 34 siti già segnalati 14 anni fa. Dalla nostra mappatura si potrebbe ipotizzare che la superficie interessata è non inferiore a mille mq per un ammontare di almeno 10 tonnellate di spazzatura. Particolarmente preoccupante è la situazione di Via Penta Palomba e delle complanari».

L'ANALISI DEI DATI
«Ci siamo chiesti se questa situazione possa essere in relazione alla raccolta dei rifiuti solidi urbani. Per questo abbiamo analizzato i dati scaricabili dal portale ambientale della Regione Puglia, dai quali emerge che nel 2017 a Bisceglie sarebbero state raccolte 18.647 tonnellate di rifiuti solidi urbani (differenziati + indifferenziati), circa 9.000 tonnellate in meno rispetto al 2016, ma in questo conteggio non sono disponibili i dati della raccolta dei mesi di marzo, novembre e dicembre 2017, rendendo impossibile la comparazione con l'anno precedente.

Se invece questi dati si raffrontano su base mensile, emerge che dopo l'avvento del porta a porta a Bisceglie si raccoglie mediamente circa il 10% in meno di rifiuti. Ma è difficilmente ipotizzabile che la minor quantità raccolta sia stata dispersa nelle campagne come conseguenza della raccolta differenziata "spinta", in quanto nel nostro "Spazza Tour" non abbiamo riscontrato una eccessiva quantità di rifiuti abbandonati e, verosimilmente, questa contrazione del dato è attribuibile alla maggiore attenzione nel conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini».

UN NUOVO APPROCCIO, UNA NUOVA SPERANZA
«Il problema dell'abbandono illegale dei rifiuti persiste da 15 anni ed in tutto questo tempo i volontari della Federazione nazionale Pro Natura hanno dimostrato di essere le vere sentinelle del territorio, effettuando monitoraggi ambientali e proponendo tante soluzioni (più sorveglianza, certezza del regime sanzionatorio, caratterizzazione e bonifica dei siti) che sono state spesso ignorate da chi avrebbe dovuto ascoltarle, tuttavia continuiamo ad offrire la nostra leale collaborazione a tutti i soggetti interessati.

Occorre un radicale cambio di queste fallimentari politiche ambientali e restiamo fermamente convinti che non ci sarà mai valorizzazione delle aree di interesse naturalistico senza una vera forma di tutela legislativa. Consci che le dinamiche stanno finalmente cambiando, confidiamo nel nuovo corso, nella speranza che le i nostri amici uccelli tornino a ripopolare l'area umida di Cala Pantano».
6 fotoRifiuti a Bisceglie
Rifiuti via Lama di macinaRifiuti cala PantanoRifiuti via vecchia CoratoRifiuti cala PantanoAmianto stataleAmianto via Penta Palomba
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