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Attualità
Intelligenza artificiale e lavoro: Ilario De Vincenzo racconta "Aptius"
L'ingegnere già vincitore del Compasso d'oro 2024, selezionato nuovamente nell'Adi Design Index 2025
Bisceglie - martedì 11 novembre 2025
16.30
Dopo il successo di OMNIAGV, che nel 2024 lo ha portato a vincere il Compasso d'oro, il più antico e prestigioso riconoscimento mondiale nell'ambito del design, Ilario De Vincenzo ed il suo team di Tesar Automation sono stati nuovamente selezionati nell'ADI Design Index 2025, la selezione annuale promossa dall'ADI (Associazione per il Disegno Industriale) che raccoglie annualmente i prodotti dal miglior design italiano e che costituisce di fatto la candidatura per il Compasso d'oro 2026.Protagonista del successo di quest'anno una nuova creazione, APTIUS (ADI Design Index su "Aptius"), un veicolo omnidirezionale automatizzato, pensato per la logistica industriale e «concepito come piattaforma universale, modulare e scalabile».
«Dopo il successo di OMNIAGV abbiamo analizzato a fondo il mercato della logistica industriale, rendendoci presto conto che la nostra macchina, al di fuori di esigenze analoghe a quelle di Bosch Tecnologie Diesel di Bari, non riusciva a coprire diverse esigenze - ha raccontato l'ingegnere progettista - il mercato richiedeva di interfacciarsi con carrelli di qualsiasi dimensione, di coprire un ampio range di carichi, di potersi dotare di particolari interfacce per trasportare pallet o contenitori generici, ma anche la necessità di far fungere il veicolo da muletto o addirittura da magazzino automatico. Da qui abbiamo stilato tutta una serie di precise specifiche e ci siamo rimessi a lavoro».
Alla base del lavoro svolto da De Vincenzo ed il suo team un'idea di lavoro in senso evolutivo, che asseconda il progresso e si trasforma continuamente: «Dobbiamo lavorare per un futuro in cui le macchine supportino l'uomo, rendendo il suo lavoro più equilibrato, efficiente e sicuro. Spesso l'automazione è percepita come una minaccia, ma la storia dimostra che il lavoro non scompare con l'innovazione: evolve grazie ad essa. Le nuove tecnologie eliminano alcune mansioni, ma ne creano di nuove, più qualificate e gratificanti. La vera sfida è prepararsi al cambiamento con formazione, adattabilità e politiche lungimiranti».
Dotato di ruote omnidirezionali, sospensioni in grado di ridurre le vibrazioni fino al 90% e un sistema di sostituzione automatica delle batterie, conferente autonomia H24 al veicolo, APTIUS è il risultato di un approccio multidisciplinare, la fondamentale conditio sine qua non della nuova frontiera tecnologica: «Credo fermamente nell'intelligenza collettiva, nel potere della collaborazione, valorizzata da un approccio multidisciplinare che parta dai primi principi, da una comprensione profonda dei fenomeni, volta allo sviluppo di soluzioni ottimali - ha commentato l'ingegnere -. Lo sguardo multidisciplinare non può essere tralasciato: tutti i problemi che oggi ci troviamo ad affrontare sono multidisciplinari e non è possibile arrivare ad un risultato soddisfacente con una singola visione».
Un approccio variegato e collettivo non può prescindere da una formazione che resti chiusa nelle aule scolastiche ma che deve divenire metodologia di vita e allenamento quotidiano. A questo scopo gioca un ruolo fondamentale la curiosità e la voglia di apprendere, elementi essenziali per trovare il proprio posto nel mondo del lavoro: «Quando incontro gli studenti, cerco di invitarli ad osservare e analizzare la complessità del mondo in cui viviamo e a interrogarsi sul ruolo che desiderano avere in essa. Li incoraggio a scoprire ciò che li emoziona, ad accettare sfide, a correre rischi, ad evitare scorciatoie e circondarsi di persone che siano per loro fonte di ispirazione, ad investire nella formazione per comprendere il presente e poter sentirsi fautori del cambiamento. È importante, oggi più che mai, investire nella formazione e far diventare la formazione stessa non un concetto fermo ma che entra nella nostra vita, per essere ogni giorno più curiosi e conoscenti rispetto al giorno precedente.».
In Tesar Automation, De Vincenzo e il suo team proseguono con entusiasmo nel proprio percorso di ricerca e innovazione. Fieri dei traguardi raggiunti, guardano al futuro con la stessa determinazione che li ha portati a trasformare le idee in progetti capaci di ridefinire il rapporto tra uomo, tecnologia e lavoro.
«Dopo il successo di OMNIAGV abbiamo analizzato a fondo il mercato della logistica industriale, rendendoci presto conto che la nostra macchina, al di fuori di esigenze analoghe a quelle di Bosch Tecnologie Diesel di Bari, non riusciva a coprire diverse esigenze - ha raccontato l'ingegnere progettista - il mercato richiedeva di interfacciarsi con carrelli di qualsiasi dimensione, di coprire un ampio range di carichi, di potersi dotare di particolari interfacce per trasportare pallet o contenitori generici, ma anche la necessità di far fungere il veicolo da muletto o addirittura da magazzino automatico. Da qui abbiamo stilato tutta una serie di precise specifiche e ci siamo rimessi a lavoro».
Alla base del lavoro svolto da De Vincenzo ed il suo team un'idea di lavoro in senso evolutivo, che asseconda il progresso e si trasforma continuamente: «Dobbiamo lavorare per un futuro in cui le macchine supportino l'uomo, rendendo il suo lavoro più equilibrato, efficiente e sicuro. Spesso l'automazione è percepita come una minaccia, ma la storia dimostra che il lavoro non scompare con l'innovazione: evolve grazie ad essa. Le nuove tecnologie eliminano alcune mansioni, ma ne creano di nuove, più qualificate e gratificanti. La vera sfida è prepararsi al cambiamento con formazione, adattabilità e politiche lungimiranti».
Dotato di ruote omnidirezionali, sospensioni in grado di ridurre le vibrazioni fino al 90% e un sistema di sostituzione automatica delle batterie, conferente autonomia H24 al veicolo, APTIUS è il risultato di un approccio multidisciplinare, la fondamentale conditio sine qua non della nuova frontiera tecnologica: «Credo fermamente nell'intelligenza collettiva, nel potere della collaborazione, valorizzata da un approccio multidisciplinare che parta dai primi principi, da una comprensione profonda dei fenomeni, volta allo sviluppo di soluzioni ottimali - ha commentato l'ingegnere -. Lo sguardo multidisciplinare non può essere tralasciato: tutti i problemi che oggi ci troviamo ad affrontare sono multidisciplinari e non è possibile arrivare ad un risultato soddisfacente con una singola visione».
Un approccio variegato e collettivo non può prescindere da una formazione che resti chiusa nelle aule scolastiche ma che deve divenire metodologia di vita e allenamento quotidiano. A questo scopo gioca un ruolo fondamentale la curiosità e la voglia di apprendere, elementi essenziali per trovare il proprio posto nel mondo del lavoro: «Quando incontro gli studenti, cerco di invitarli ad osservare e analizzare la complessità del mondo in cui viviamo e a interrogarsi sul ruolo che desiderano avere in essa. Li incoraggio a scoprire ciò che li emoziona, ad accettare sfide, a correre rischi, ad evitare scorciatoie e circondarsi di persone che siano per loro fonte di ispirazione, ad investire nella formazione per comprendere il presente e poter sentirsi fautori del cambiamento. È importante, oggi più che mai, investire nella formazione e far diventare la formazione stessa non un concetto fermo ma che entra nella nostra vita, per essere ogni giorno più curiosi e conoscenti rispetto al giorno precedente.».
In Tesar Automation, De Vincenzo e il suo team proseguono con entusiasmo nel proprio percorso di ricerca e innovazione. Fieri dei traguardi raggiunti, guardano al futuro con la stessa determinazione che li ha portati a trasformare le idee in progetti capaci di ridefinire il rapporto tra uomo, tecnologia e lavoro.

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