La cicoria puntarelle molfettese, eccellenza del territorio, pronta per il marchio IGP

Un passaggio formale che segna una data storica per la cicoria puntarelle molfettese, pronta per il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta): ieri pomeriggio, nella cornice di Corte degli Aranci a Molfetta, è avvenuta la lettura ufficiale della proposta di disciplinare alla presenza dei funzionari del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), insieme ai rappresentanti della Regione Puglia e ai referenti dell'Associazione per la Valorizzazione e la Promozione della Cicoria Puntarelle Molfettese.

Si tratta di un passo fondamentale, celebrato in un incontro pubblico aperto alle organizzazioni professionali e di categoria, ai produttori, agli operatori economici interessati e a tutti i cittadini del territorio di produzione, in una serata che è stata anche un momento per celebrare l'iconica cicoria puntarelle, declinata anche attraverso l'arte degli chef locali, che hanno celebrato la protagonista della giornata con speciali ricette a tema.

Grande soddisfazione da parte di Mauro De Ruvo, presidente dell'Associazione per la Valorizzazione e la Promozione della Cicoria Puntarelle Molfettese: ai nostri microfoni ha raccontato anche l'iter per arrivare a questo riconoscimento, con un percorso durato 6 anni – con l'inevitabile rallentamento per il Covid – e le opportunità che il marchio IGP porta con sé, in termini economici e di riconoscibilità a tutela dei consumatori.



La proposta di disciplinare di produzione della I.G.P. "Cicoria puntarelle molfettese" prevede nel dettaglio tutte le caratteristiche che il prodotto deve rispettare per ottenere l'importante bollino di riconoscimento: dall'aspetto del cespo alla lunghezza dei germogli, dalla garanzia di rintracciabilità a tutti i dettagli di coltivazione e raccolta, sino all'etichettatura e al confezionamento. Il logo è subito riconoscibile: il simbolo della cicoria è stilizzata con tre punte, alla cui base è inscritta la forma di due torri che richiamano la lettera "M" come iniziale di Molfetta.

Importantissimo anche il rispetto della zona di produzione, che comprende il territorio dei comuni di Bisceglie, Bitonto, Giovinazzo, Molfetta, Terlizzi e Ruvo di Puglia.